Niccolò's POV
- Ehi, mi richiami?
Guardo svogliatamente la bionda vicino a me.
Cavolo, abbiamo fatto certi numeri!
Ma perché non può essere così semplice anche con Aurora?
L'ho appena tradita, per l'ennesima volta... ma insomma, anch'io ho le mie esigenze, no? Se la tradisco continuamente, la colpa è anche sua. Se solo si lasciasse un po' andare, com'è giusto che sia, non mi costringerebbe ad andare con altre donne.
Già, ho mentito, non c'era nessun amico da aiutare, nessuna macchina ferma. Avevo semplicemente intenzione di farmi questa biondina e mandare a fanculo tutto il resto.
Fabrizio è stato gentile a riaccompagnare Aurora a casa. E' un buon amico, di lui mi fido. So che non farebbe mai lo scemo con Aurora, non l'avrei mai lasciata tornare a casa con nessun'altro, ma Fab è Fab, di lui ci si può fidare.
- Allora, Nic... mi telefoni?
Mi volto verso la bionda. Come si chiama? Non me lo ricordo proprio. Le faccio un sorriso sforzato e le do un bacio veloce sulle labbra.
Un po' mi dispiace, mettere tutte 'ste corna ad Aurora, ma che ce posso fa? C'ho bisogno de scopà e lei nun me da quello che vojo.
- Vediamo... - rispondo vagamente alla tipa, mentre mi rivesto in fretta.
E' solo sesso, non voglio si faccia illusioni. Aurora è la mia ragazza, in fondo la amo. Sò stronzo, lo so, ma come ho detto ho le mie esigenze, e lei non fa niente per soddisfarle. Se la tradisco, è colpa sua. Sì, è lei che vuole questo.
Esco fuori e mi accendo una sigaretta, appoggiandomi alla moto. Prendo il telefono e la chiamo, ma non mi risponde. Forse già dorme... beh, non significa proprio niente, deve rispondermi in qualsiasi momento. Sbuffo, questa me la paga, poco ma sicuro.
Salgo sulla moto e guido velocemente fino a casa. Entro, mi spoglio e vado sotto alla doccia. Rimango un po' sotto il getto dell'acqua, mi rilasso. Poi esco e mi avvolgo una tovaglia in vita.
Vado in camera e mi metto un paio di boxer. Mi stendo sul letto e scrivo un messaggio a Fab per ringraziarlo, ma nemmeno lui mi risponde. Vabbé, è vecchio quello, sarà già andato a dormire, alla fine c'ha pure un'età. Sghignazzo a questo pensiero.
Poi ripenso ad Aurora che non m'ha risposto. Inizio a incazzarmi di nuovo.
Davvero, stavolta me la paga. Le darò una lezione che non dimenticherà facilmente, altroché. Le dirò di me e della bionda, così impara a non rispondere quando le telefono.
Mi alzo dal letto e inizio a prendere a pugni il sacco che ho in camera, cercando di sfogarmi in qualche modo. Sono fin troppo buono con lei, ecco la verità. Qualche schiaffo non le farebbe certo male, ogni tanto. Le ho promesso che non sarebbe più successo, è vero, ma lei me li tira dalle mani.
Torno a letto e in poco tempo mi addormento.
***
Aurora's POV
Questa mattina mi sveglio ancora scossa da quello che è successo ieri sera.
Come ho potuto fare questo a Nic? Cavolo, mi sono comportata davvero male.
Tutto ciò non deve più ripetersi, non devo più rimanere sola con Fabrizio. Mai più. E se mi dovesse capitare ancora di vederlo, mi comporterò freddamente con lui. Fa male, ma devo farlo.
Potrebbe essere mio padre, cavolo! E poi io sto con Nic. Lo amo.
Mi alzo e vado a fare colazione. Nonna non c'è, è uscita a fare la spesa, come mi ha scritto nel biglietto che ha lasciato sul tavolo. Io però non riesco a mangiare granché, giocherello con un biscotto, ho lo stomaco troppo chiuso.
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Il ballo delle incertezze.
FanfictionAurora ha solo 17 anni, ma conosce già fin troppo bene il dolore. Quando aveva sei mesi i suoi genitori sono morti in un terribile incidente stradale. Da allora é stata sua nonna a prendersi cura di lei e ad assicurarsi che non le mancasse niente. ...