5) E' giusto così, va bene così.

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Aurora's POV

Parcheggia e scende dall'auto. Mi apro la portiera da sola e scendo. Mi tremano le gambe, rischio di cadere ad ogni passo. Perché mi tratta così?

- Movite, se sta a fa' tardi!

Affretto il passo, tenendomi a un muretto lì vicino, per evitare di cadere a terra.

Apre la porta e mi spinge dentro casa.

Vado in bagno e mi cambio velocemente, mentre inizio a piangere. Lui bussa alla porta e mi asciugo velocemente le lacrime. Entra senza aspettare risposta, ma ho già finito.

- Mettite qualcosa sulla faccia, stai a diventà viola! Io me vado a fa' 'na doccia! - esclama, andandosene e sbattendo la porta.

Mi avvicino allo specchio e mi guardo: ho un livido viola sulla guancia, che arriva fin sotto all'occhio. Trattengo a stento le lacrime e lo copro con un po' di fondotinta. Si vede ancora, ma non posso fare molto altro.

Esco dal bagno e vado verso la cucina. Nic non c'è, sarà ancora in bagno a lavarsi.

Vorrei parlarne con qualcuno, ma ho paura. Ho troppa paura.

Suonano alla porta.

Nic urla dal bagno: - Vai ad aprì, che è arrivato!

Rimango perplessa: chi è arrivato?

Vado ad aprire e mi trovo davanti Fabrizio. Il mio cuore salta un paio di battiti.

E' bellissimo, con quei jeans scuri strappati sulle ginocchia e una camicia bianca, sbottonata fin quasi all'altezza dello stomaco.

- Nun sapevo che ce fossi pure tu stasera...

Rimango in silenzio, spostandomi per farlo passare. Vedo che mi guarda la faccia, così abbasso immediatamente lo sguardo.

- Accomodati. - gli dico freddamente - Nic è in bagno, ma adesso arriva.

Vado in cucina, lui mi segue in silenzio.

Poi si avvicina e mi prende delicatamente per un braccio, facendomi sussultare.

Lui alza le mani in segno di resa, e le mette in tasca.

- Aurò, che hai fatto alla faccia? - mi chiede, sembra pensieroso.

- Ecco... - ci penso per un momento - ... ho sbattuto nella portiera della macchina della mia migliore amica... - farfuglio a disagio - ... sono proprio un disastro, certe volte... - aggiungo, forzando un sorriso.

Lui scuote la testa, non sembra convinto.

Prima che possa aggiungere altro, fortunatamente arriva Nic. Si avvicina e mi da un dolce bacio sulla bocca, poi va a salutare Fabrizio.

Ordiniamo le pizze e, nell'attesa, inizio ad apparecchiare, mentre parlano della loro canzone e del grandissimo successo che ha ottenuto.

Di tanto in tanto guardo Fabrizio di sfuggita. Cavolo, è così bello!

Nic si allontana, perché gli squilla il cellulare. Fabrizio si avvicina velocemente a me.

- Te do 'na mano...

Io annuisco, senza guardarlo. Continuo a sistemare la tavola.

- To chiedo de nuovo, Aurò... che hai fatto alla faccia?

Per un momento, sono tentata di dirgli la verità. Certo, come no, e magari dopo lui mi darà un bacio di quelli che si vedono solo nei film, o mi porterà via da lì, proprio come dice una delle sue canzoni più famose.

Il ballo delle incertezze.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora