La sua vita fino a quel momento non era stata affatto semplice, sua madre conviveva da quindici anni con una grave malattia che lentamente le stava togliendo il sorriso e nonostante la sua giovane età aveva già un aspetto anziano. Suo padre invece era morto quando lei aveva sette anni e l'unico ricordo che le rimaneva di lui erano i sui dischi di musica rock, così ogni volta che credeva di non farcela, di non essere in grado di curare nel miglior modo sua madre metteva al massimo volume il disco dei Nirvana "Nevermind" e piangendo cantava "I like it, I'm not gonna crack I miss you, I'm not gonna crack I love you, I'm not gonna crack I killed you, I'm not gonna crack." e magicamente riusciva a trovare la forza di andare avanti nonostante i suoi ventidueanni. Ogni volta che sua madre la sentiva cantare sorridendo diceva:"Cristina, hai proprio una voce meravigliosa, sono sicura che un giorno realizzerai il sogno di tuo padre". probabilmente a causa della sua giovane età o forse solo per distrazione non si chiese mai quale fosse il sogno di suo padre. Una mattina di ottobre mentre era al bar dove lavorava riceve una telefonata da un medico che la informa che sua madre era stata portata in ospedale perchè le sue condizioni di salute erano peggiorate in poche ore tanto da riuscire a respirare solo grazie all'ossigeno. Una volta finite le sue ore di lavoro trascorse molto lentamente tra mille domande, occhi lucidi e preghiere canticchiate sottovoce si reca all'ospedale da sua madre. Aperta la porta della stanza dove si trovava sua madre non riuscì fare altro che chiudere gli occhi, questo gesto fu involontario, come se volesse nascondere al suo cuore, ai suoi occhi e alla sua mente l'immagine di una donna, una madre, alla quale la malattia ha tolto ogni cosa: il sorriso, la dignità,la parola, la giovinezza, l'amore per sua figlia e la possibilità di vederla cresere e realizzare ogni suo sogno; cercando di mostrarsi forte come sempre ha dovuto fare fin dal momento in cui è venuta al mondo si avvicinò alla madre, le strinse la mano e la guardò negli occhi, in quello sguardo era racchiuso il reale senso della vita: L'AMORE. La donna poco prima che il suo cuore smettesse per sempre di battere e i suoi occhi smettessero per sempre di guardare sua figlia come fosse la cosa più bella che sia mai stata creata, una creatura con un'anima da conservare e da ammirare riuscì a sussurrare alcune parole:"Sei il mio orgoglio, la mia vita, ti amo, e ricorda, a breve il sogno di tuo padre si relaizzerà." Cristina per la prima volta prestò attenzione all'affermazione di sua madre ma non ebbe il tempo di chiederle quale fosse il sogno di suo padre perchè gli occhi profondi e combattivi di sua madre si chiusero per sempre. In quel momento l'unica cosa che Cristina riuscì a dire fu:"Grazie mamma", in quel "grazie" era racchiuso tutto l'amore, la gratitudine, l'orgoglio e la gioia di aver avuto una mamma come lei che le ha insegnato a vivere, e ha combattuto fino all'ultimo per rendere felice la sua "piccola grande donna" come sempre la chiamava. Dopo quel grazie l'unica cosa che riuscì a fare fu scappare; iniziò a correre senza una meta e dopo qualche minuto si trovò in un parco, si sdraiò sotto un albero e alzò i suoi occhi pieni di lacrime verso il cielo chiedendosi il perchè in un giorno così triste il cielo fosse così sereno e meraviglioso, l'unica spiegazione che riuscì a darsi fu che il cielo era sereno e senza una nuvole perchè voleva mostrare al mondo tutta la sua felicità di avere da quel momento una nuova stella,una stella grande, luminosa e forte che sarà sempre lì pronta a guidare il cammino di quella "piccola grande donna" che da adesso dovrà da sola costruire il suo futuro. Nei giorni successivi Cristina guardando le foto di famiglia trova una lettera che il padre aveva scritto il giorno della sua nascita e legge:" Amore mio, un giorno leggerai questa lettera è già sarai una bella ragazza che lotta per un sogno. Adesso voglio però dirti quale è il mio sogno: io sogno di vederti cantare, voglio che tu sia la prima donna a cantare canzoni metal, la prima donna che lotta contro gli stereotipi che negli anni si sono creati; ad esempio: chi ascolta musica metal è un satanista o un depresso oppure una persona cattiva e poco affidabile... tu neanche puoi immaginare quanto io ami la musica rock/ metal per questo vorrei che fossi tu la persona che distrugge ogni stereotipo e fa valere la figura femminile in un mondo considerato prettamente maschile. spero con tutto me stesso che tu riesca ad amare la musica come la amo io perché la musica è l'unica cosa che ci dona vita, emozioni e forza."
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Toxic Love
Romanceuna ragazza piena di talento, un talento che però deve ancora scoprire.