In quel momento, Jimin era nella sua forma felina, con la testolina appoggiata sul suo piccolo piede, guardando intensamente Jungkook e Taehyung che cucinavano e ridevano.
-Jimin-ah, sei il gattino più carino che abbia mai visto in vita mia,- disse Tae sorridendo. Quel gesto singolare, un sorriso totalmente quadrato che gli dava un aspetto tenerissimo.
-Lascialo in pace, Tae,- ringhiò Jungkook, abbracciandolo per la vita.
Jimin tornò alla sua forma umana e iniziò a ridere dolcemente, nascondendo il suo sorriso con la mano. -Sei un gelosone, hyung.-
-E tu sei troppo carino per i miei gusti, Jiminie.- il biondo fece un broncio e incrociò le braccia, facendo urlare Tae dalla tenerezza. Improvvisamente, Jimin sentì qualcosa colpire la sua faccia, sbalordito. -Smettila di essere bello!-
-Jungkook cattivo!- singhiozzò.
Ultimamente, il ragazzo-gatto era più sensibile rispetto al normale, Jungkook sapeva che era perché il suo calore era vicino, ma a volte lo dimenticava.
-Ow, guarda cosa hai fatto, Jeon Jungkook,- Tae lo colpì al petto e si separò dall'abbraccio. -Figlio mio..-
Jungkook sbuffò e roteò gli occhi quando Tae corse da suo fratello per consolarlo.
-Sì, certo, vattene da Jungkook,- mormorò sottovoce.
La porta suonò e lui si avvicinò con le braccia incrociate. -Yoongi hyung..-
All'improvviso, i singhiozzi di Jimin si interruppero e Taehyung rimase in silenzio per l'improvvisa azione del ragazzo.
-Ah, Yoongi hyung, cosa ci fai qui?-
-Jungkook, perché non mi hai detto che avevi un fratello?
Jungkook si accigliò, tra confuso e spaventato. La verità era che Yoongi non era riuscito a smettere di pensare al sorriso del ragazzo biondo e aveva inventato un ridicolo fastidio per poterlo rivedere.
-Scusami?-
-Sì, ieri sono arrivato e un ragazzo di nome Jimin mi ha aperto la porta, ha detto che era tuo fratello,-
Jungkook annuì, capendo all'istante.
-Tutto bene lì Jungkook? Oh, ciao Yoongi hyung,- Tae sorrise e si inchinò. -Che succede?-
-Niente.-
-H-Hyung..- Jimin singhiozzò dall'interno dell'appartamento. Jungkook e Tae si voltarono per vederlo quasi cadere.
No, aveva già parlato e Yoongi avrebbe voluto sapere cosa stava succedendo, il perché di Jimin che stava piangendo. Jimin era in un altro mondo, lo stomaco gli faceva male improvvisamente, cosa che comunque succedeva ogni due mesi.
-Cosa? Che sta succedendo?-
-Nulla, hyung,- Jungkook deglutì a secco.
Tae corse dentro, cercando un cappello e chiedendo a Jimin di nascondere la coda. Tuttavia, il biondo, non poteva fare altro che accasciarsi a terra.
-Fa t..troppo male, K..Kookie, fa male..-
-Fammi entrare.-
Yoongi non era stupido, sapeva che stava succedendo qualcosa, e sapeva di chi era la voce. Cercò di allontanare Jungkook, preoccupato per i singhiozzi che provenivano dall'interno, ma l'alto rifiutò a tutti i costi.
-Dai Jiminie, siediti, ho bisogno di nascondere la coda,- Tae sussurrò quando aveva già messo il cappello in testa a Jimin.
-N..non posso, ah! H..hyung, mi fa male, non ne posso più!-
-Lasciami fare e ti troverò un analgesico, ok? Jimin per favore,-
Improvvisamente Tae si fermò, Jungkook gemette di frustrazione e Jimin cominciò a piangere, chiamando il suo hyung.
Ed è lì che lo vide, Yoongi entrò dentro la casa, lo stava osservando com'era; Jimin si rotolava a terra dal dolore allo stomaco, era distrutto, sia di tristezza e sia per il dolore.
Yoongi era del tutto stordito.
Il fratello di Jungkook era un ibrido, un ibrido molto bello per sua sfortuna. Un ibrido che, per qualche ragione, gli faceva desiderare di correre ad aiutarlo.
Ma il piccolo gattino fu più rapido di lui.
-Hyung! hyung, mio hyung! h-hyung, aiuto!-
Il biondo gli circondò il busto, aggrovigliando anche la sua coda intorno al corpo di Yoongi, si aggrappava strettamente, non voleva perderlo.
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