Capitolo 3

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Clarissa


La settimana prosegue senza troppi problemi, visto che Ethan e io siamo riusciti a non finire più in punizione, anche se è stato piuttosto complicato mantenere una certa distanza tra noi a scuola. Sono riuscita a ottenere degli ottimi voti negli ultimi compiti in classe e spero che siano sufficienti a convincere i miei a farmi dormire a casa di Sara e Ethan, questo sabato. È un sacco di tempo che non riusciamo più a passare la notte insieme e mi manca tantissimo la sensazione di addormentarmi tra le sue braccia e risvegliarmi con il suo sorriso furbo. Sospiro pesantemente, attirando così l'attenzione di Sara, durante l'ora di letteratura. Oggi stiamo guardando un video e, grazie al buio, nessuno vi sta prestando davvero attenzione.

«Che c'è? Sei preoccupata per la corsa di domani sera? Sai che non sei obbligata a farlo», dice in un sussurro, stando bene attenta a non essere intercettata da orecchie indiscrete. Scuoto la testa.

«Non è quello. Voglio farlo davvero. Voglio correre. Da quando io e tuo fratello stiamo insieme, in questi ultimi cinque mesi, sono sempre salita accanto a lui ed è stato eccezionale. Ma adesso voglio vedere cosa si prova a stare dietro il volante. Mi sono allenata tanto e spero di non fare una pessima figura. Questa è l'unica cosa che mi preoccupa della corsa, oltre al fatto di deludere Ethan...», le spiego in un sussurro a mia volta. Riesco a vedere Sara alzare gli occhi al cielo anche al buio.

«Mio fratello è innamorato perso di te. Non potresti mai deluderlo, credimi. Ma se non sei preoccupata per la corsa... allora cos'è che ti impensierisce tanto?».

Mi mordo il labbro, indecisa se confessarle il mio piano o meno. Sara m'incalza con un'occhiata insistente, così prendo un profondo respiro e sputo fuori: «Voglio dormire con tuo fratello». Ringrazio il buio perché credo di aver sbloccato un nuovo livello di rossore.

«Non capisco il problema. Cioè... basta riuscire a convincere i tuoi a farti restare a dormire da noi. È questo che ti preoccupa? Che si rifiutino ancora di darti il permesso? Nel caso escogiteremo un altro sistema...», afferma pensierosa. «Ci sono!», esclama schioccando le dita, «Diremo a Patrick di inscenare il tuo rapimento! Quello è talmente matto che accetterà senza battere ciglio, vedrai!».

La sua espressione è talmente seria che temo ci stia pensando seriamente, così mi affretto a bloccare ogni suo piano strampalato.

«Non credo tu abbia capito cosa intendo per dormire...», sussurro in imbarazzo. Sara aggrotta le sopracciglia soppesando le mie parole. Quando capisce finalmente il significato di quello che le ho appena confessato, le sopracciglia le schizzano in alto fino all'attaccatura dei capelli.

«Oh, mio Dio! Finalmente!», quasi grida, attirando l'attenzione di tutti su di noi. Inclusa quella del professore che mette in pausa il video.

«Signorina Jones, vuole renderci partecipi di questa sua improvvisa illuminazione?», chiede in tono seccato per l'interruzione.

Sara si ricompone velocemente e, con un falso sorriso innocente, risponde: «Non credo sia proprio il caso, prof». Questo le scocca un'ultima occhiata di rimprovero e poi fa ripartire il video. Appena due secondi dopo, Sara si accosta al mio orecchio. «Mi scoccia dirlo, ma sono preoccupata che mio fratello possa prendere fuoco per autocombustione da un momento all'altro. Dobbiamo assolutamente fare in modo che i tuoi ti diano il permesso di passare la notte da noi. Tra l'altro, domani mattina i miei partiranno per un weekend fuori porta, quindi sarebbe la serata ideale».

Rido sommessamente tra me e me, zittendomi appena il professore ci scocca un'altra occhiataccia. Non è solo Ethan a rischiare l'autocombustione. Le cose tra noi vanno alla grande e l'attrazione che proviamo l'uno per l'altra è innegabile e sotto gli occhi di tutti; lo dimostrano tutte le punizioni accumulate finora per "comportamento inadeguato all'ambiente scolastico", come ama definirlo il preside Wilson. È sempre più difficile riuscire a fermarsi una volta iniziato a baciarci. Non so cosa mi abbia bloccata finora. Probabilmente il fatto di avere sempre i minuti contati per stare insieme, ma adesso sento che non voglio più aspettare e domani sera potrebbe essere l'occasione perfetta.

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