Yoora. Una dolce ragazza, con un brutto passato alle spalle e un futuro incerto. E talmente matura da prendersi cura di suo fratello maggiore di 29 anni, che alla tenera età una malattia lo colpì, rendendolo un ritardo mentale.
Park Jimin. Un raga...
Mi portarono via di forza. Nel vedere Jimin seduto in quel lettino con gli occhi lucidi mi provocò un dolore immenso al cuore.
Dopo avermi buttato nel camioncino Chanyeol si sedette accanto a me e non faceva altro che guardarmi, mentre io per tutto il tempo tenni lo sguardo basso a fissare il nulla. Sentivo male a tutto il corpo a causa dei pugni e calci inflittomi da Chanyeol, ma nulla faceva più male del mio cuore.
Jimin mi ha promesso che mi avrebbe cercato e che mi avrebbe trovato. Io pure l'avrei cercato.
Avrei fatto di tutto per rendere un inferno la vita di Chanyeol.
Non so quanto tempo passò da quando entrai nell'camioncino, ma ci fermammo dopo quelle che a me parvero ore. Chanyeol scese dal camioncino e ritornò dopo una ventina di minuti, per poi porgermi un sacco pieno di vestiti. Lo guardai indifferente e confusa.
Chanyeol- Uff! Sono dei vestiti, non puoi partire così, la gente si chiederà cosa hai fatto. Ora cambiati, ti aspetto fuori.-
Chanyeol uscì dal camioncino seguito dai 2 uomini e dopo aver chiuso le portiere a chiave guardai i vari capi dentro al sacchetto. Lentamente e con dolore mi cambiai così.
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Presi un cappello da dentro la busta e me lo misi in testa, per poi calarmelo in faccia. Dissi a Chanyeol che mi ero cambiata. E dopo poco aprì l'auto e partimmo dove non lo so. Passarono ore e finalmente la macchina venne parcheggiata, scendemmo e Chanyeol mi diede una mascherina nera che misi al viso e notai che eravamo all'aereoporto. Un senso di inquietudine mi percorse il corpo. Dopo essere entrati all'ingresso e dopo aver fatto il controllo ci imbarcammo in un aereo diretto per l'America. La cosa brutta era che era un volo di sola andata.
Dopo essermi seduta nel sedile accanto al finestrino, l'aereo partì e così mi permise di guardare il cielo da più vicino. Non so quanto durò il viaggio, ma so per certo che fu lungo e tanto.
Una volta scesi dall'aereo una macchina era lì pronta per portarci non so dove. Dopo essere arrivati alla meta a me sconosciuta, entrammo dentro la grande villa.
E fu così che la mia vita prese di nuovo la strada sbagliata. Il mio inferno durò a lungo. Nulla sembrava andare bene nella mia di vita. Le uniche cose che mi spingevano ad andare avanti era la promessa che Jimin mi aveva fatto. Io credevo nelle sue parole.
POV JIMIN
Passai tutto il giorno a deprimermi.
I secondo passavano lentamente, così come le ore, i giorni, e i mesi.
Durante questi mesi, Taehyung dovette occuparsi della cugina.
La cosa brutta era che lei era fissata con me. Ci provava da 2 mesi oramai. E io ero stufo di avercela incollata. La cugina di Taehyung si chiama Alexya.
Stavo pensando a Yoora, così come sempre. Yoora era presente in tutti i miei pensieri ,quando Alexya mi risvegliò dal mio stato di trance scuotendomi.
Alexya- Jiminnnn! Ti va di uscire?-
Io- No. Devo cercare Yoora.-
Alexya- Uffa! Sempre no mi dici! Mi chiedo cosa ha di bello questa Yoora! Da come ne parlano tutti sembra bella, gentile, e bla bla bla.-
Io- Bada a come parli! Se ti sento dire un altra parola ti sbatto fuori! Chiaro?!-
Alexya- Non è giusto! Tu mi piaci, perché non mi concedi una possibilità?!-
Io- Perché io amo Yoora! Io l'amo e non la tradirò mai! Le ho promesso che l'avrei trovata e così farò.-
Alexya- Secondo me sprechi tempo. Penso che a quest'ora sia andata a letto con un casino di ragazzi.-
Sentì la voglia di darle uno schiaffo, ma non potevo.
In quel momento entrò Taehyung, aveva una faccia arrabbiata. Tae guardò sua cugina con gli occhi di fuoco.
Taehyung- Chiedi scusa.-
Alexya- E per cosa? Secondo me è la verità-
Taehyung- Invece di parlare di qualcuno che non conosci guardati allo specchio.-
Alexya- Che c'è? Ti sei arrabbiato perché lei ti piace?-
Taehyung- A chi non piace quella ragazza?-
Alexya- Visto? E una puttana.-
Taehyung non ce la faceva più e si notava dalla vena che pulsava sul collo. Vidi l'intera scena. Taehyung che diede uno schiaffo sulla guancia della cugina. Lei si mise la mano sulla guancia dolorante e guardò il cugino con occhi lucidi.
Taehyung- Vattene. Hai rotto abbastanza. Prendi le tue cose e vattene. Io non voglio una ragazzina che giudica senza sapere nulla. Sei un ipocrita.-
Alexya se ne andò in camera per poi fare le valigie e andarsene a casa sua.
Guardai Taehyung, era agitato e si poteva vedere. Ma nulla di quello che disse Alexya mi preoccupò. In fondo era impossibile non amare Yoora.
Passammo tutto il giorno alla ricerca di Yoora.
Il tempo passò ancora.
Mi svegliai di scatto. Avevo una strana sensazione. Mi cambiai e uscì di casa.
Mentre passeggiavo pensavo a Yoora e quando mai. Da allora erano già passati quasi 4 anni.
4 anni senza di lei, senza le sue carezze, senza la sua voce. Senza sentire il suo dolce profumo.
Stavo passeggiando per le strade ancora vuote di Seul quando una ragazza in ginocchio, teneva il viso di un bambino nelle proprie mani. Mi fermai ad osservare quella ragazza.
Era bassa, un fisico perfetto, i capelli erano lunghi e rosa. Uguale a Yoora, ma l'unica differenza e che lei non aveva i capelli rosa.
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Non so perché quella ragazza mi ricordasse tanto Yoora, ma sentì gli occhi lucidi.
Avevo ripreso a camminare quando la voce della ragazza mi fece fermare sui miei passi, spalancai gli occhi stranito.
Ragazza- Non ti preoccupare piccolo mio, vedi che troveremo tuo padre.-