1. Inizio

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Apro gli occhi non appena la sveglia giornaliera inizia a suonare rumorosamente. Allungo un braccio e la spengo, abbandonandomi a dei versi incomprensibili per manifestare la voglia che non ho di alzarmi.
Questa notte ho dormito male e poco.
Mi permetto di sperare per un attimo che stamattina mia madre mi lasci dormire. A quanto pare, nonostante tutto, lei è già in piedi e non si lascia scappare l'occasione di entrare nella mia camera e sbraitarmi qualcosa addosso per farmi alzare.
«Sì, cazzo, mi alzo.. » mugugno arrabbiato, con la faccia sotto le coperte.
Per quanto riguarda le assenze a scuola, non mi sono mai opposto al volere di mia madre.
Fatto sta che questo risveglio traumatico sta rendendo la mia giornata brutta in partenza.

Mi preparo velocemente, indossando la divisa scolastica che tanto odio. Non so perché, ma non mi piace il fatto di dovermi vestire uguale agli altri. Di solito, passo più tempo a sistemare i capelli, mettere profumo e ad usare del trucco, anche se raramente, ma stamattina è già un miracolo che io sia in piedi.
Salto la colazione e, dopo aver preso lo zaino, aspetto dieci minuti seduto sulle scale del portico di casa mia, sto cercando un modo per svegliarmi meglio. L'aria fresca mattutina di metà ottobre mi sfiora il viso, facendomi leggermente rabbrividire.
Sospiro, per poi alzarmi e incamminarmi verso scuola. Dista veramente poco da casa mia, per fortuna, e non ho mai avuto bisogno che qualcuno mi accompagnasse.

Appena arrivo nel cortile dell'edificio, cerco il mio gruppo di amici, trovandoli quasi subito. Eccoli lì: Jimin, Hoseok e Seokjin. Siamo un bellissimo quartetto. Probabilmente il mio vero migliore amico è Jimin, lo conosco da quando ero bambino e l'estremo affetto che proviamo l'uno verso l'altro è risaputo. Sono in classe con lui, mentre Hoseok e Jin sono un anno più grandi, ma questo non ci ha mai creato problemi.
«Buongiorno stella, per caso hai sonno?» mi dice Jin, ridendo per il mio essere visibilmente stanco. Lo guardo male ed anche gli altri ridacchiano con lui.
«Coraggio Kookie, durante il week-end recupererai tutte le ore di sonno che non hai fatto» mi dice Hoseok, circondandomi le spalle con un braccio e rivolgendomi un sorriso dolce. Questa testa rossa riesce sempre ad intenerirmi. Gli faccio un sorriso di rimando, mettendo un braccio intorno alla sua vita e stringendolo per qualche secondo, mentre il momento di affetto termina subito.

«Mi sa che adesso ci conviene andare in classe se non vogliamo beccarci sgridate, mh?» parla di nuovo Hobi, rivolgendo lo sguardo verso l'edificio scolastico. Annuiamo tutti e, dopo aver salutato gli altri due, faccio un cenno col capo a Jimin per indicargli di andare nella nostra aula. Ci sistemiamo uno accanto all'altro, come al solito.

Approfitto del fatto che l'insegnante non sia ancora arrivato per appoggiare la testa sul banco e chiudo gli occhi, nella speranza di trovare riposo, ma il biondo accanto a me inizia un discorso.
«Ah ma hai sentito? A quanto pare il prof. Kwon ci sarà in modo altalenante in questi mesi. Si era già saputo che le sue condizioni di salute stessero peggiorando, quindi nei giorni in cui proprio non riesce verrà un sostituto. Dubito che ci sarà molto..» le ultime parole le dice che con un velo di dispiacere. D'altronde ci ha accompagnato dal primo anno.
«Effettivamente ormai è lui a conoscerci tutti. Questo sostituto che fa ritardo già mi sta sul cazzo.» sospiro infastidito. In realtà è nervosismo da sonno.
«Jungkook!» mi richiama Jimin per il linguaggio usato e apre la bocca per dire altro, prima di venir interrotto dal suono della porta che viene chiusa e una figura che si protende verso la cattedra attira l'attenzione di tutti.

«Buongiorno a tutti, ragazzi. Sono qui per sostituire momentaneamente il vostro insegnante. Sono Kim Taehyung. »

Teach me. || VKOOKDove le storie prendono vita. Scoprilo ora