Jimin camminava tranquillamente, le piccole mani dentro alle grandi tasche della sua giacca scura, i jeans a coprire le sue esili gambe e il cappuccio che lo difendeva dal freddo dell'inverno e dai malanni che portava con sé. Quel abbigliamento era la sua armatura, era ciò che lo proteggeva da tutto e tutti, era il suo scudo che odorava di shampoo appena comprato.
I suoi piedi, anch'essi protetti – in questo caso dalle sue scarpe logore –, calpestavano foglie secche e rametti creando quel piacevole "crick crack" che lo rilassava tanto.
Assaporava l'odore di sottobosco, di resina di alberi. Quella era decisamente la sua strada preferita. Silenziosa, fresca e così sicura. Jimin voleva solo posti sicuri. Quella strada era uno di essi, ma il suo preferito era uno soltanto: le braccia della persona amata.
Un abbraccio e il ragazzo si sarebbe sentito invulnerabile anche a una bomba. Solo due braccia che lo avvolgevano e gli infondevano calore umano. Ah, il calore umano, rilassa ogni muscolo del corpo, ogni singola particella di noi stessi, soprattutto se ricevuto dalla persona che noi amiamo.
Questa sensazione era paradisiaca, sì, ma Jimin non la poté provare, non con chi voleva realmente. Il suo contatto tanto ambito non gli era possibile, gli era quasi negato in modo crudele e freddo.
Nella tasca si rigirava, nella mano, una piccola busta da lettera, di quelle molto piccole in cui sta giusto un piccolo foglio che però, in quel caso, racchiudeva tante cose.
Jimin sospirò rilasciando una nuvoletta di condensa nell'aria che lentamente scomparì. Ancora il "crick crack" che accompagnava i suoi passi.
Si fermò alla destinazione: il luogo in cui si trovava la persona amata, la sua residenza permanente.
Il ragazzo sorrise raggiante accorgendosi di essere arrivato a destinazione. Camminò con cautela. Il suo terrore era quello di disturbare qualcuno. Lì non c'era solo la sua persona amata, ma anche tante altre persone. La cosa lo metteva a disagio e in soggezione ma lo rendeva anche felice. Il suo amato non sarebbe mai stato solo, giusto? Mai.
Prese la lettera non sigillata per poterle dare un'ultima occhiata prima di posarla.
π~π~π~π~π~π~π~π~π~π
Ciao amore,
Come va?
Spero vada tutto alla grande, non voglio tu stia male.
Ormai te lo chiedo sempre come stai, ma lo chiedo perché mi interessa veramente!
Le tue giornate vanno bene? Le mie tutto sommato sì, anche se non riesco mai a vederti, solo in quella piccola foto che tu possiedi e che io mi sono salvato sul mio cellulare.
Non ti dispiace che io ce l'abbia, vero?
Spero di no, perché io la adoro quella foto. Sorridi. È questo che me la fa amare, che mi fa amare te. Sorridi sempre.
Wow, come fai? Insegnami!
Per questa volta sorvolerò tutti i miei pensieri inutili. Non ti interessano un gran che da quanto mi hai fatto capire... Non negarlo, non sono stupido, l'ho capito e me ne faccio una ragione.
Spero che queste poche parole ti abbiano fatto sorridere un po' di più, soprattutto perché le ho dedicate a te.Sorridi sempre, sii sempre felice, non dimenticarti mai di me.
Ti amo.
Jimin~
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Yoonmin - Just give me a hug 🖤
FanfictionJimin aveva solo bisogno di un semplice abbraccio. [ Prologo nel primo capitolo ] ⚠️ WARNING ⚠️ Contiene YAOI, BOYxBOY, quindi è una storia gay. Se non vi piace, non leggete e andare a giocare con un accendino dal benzinaio. 🙃