ᵀʰᵉʸ ʷⁱˡˡ ʳᵉᵐᵉᵐᵇᵉʳ

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Stavolta fu Jeno a rimanere in silenzio.

L'inaspettata confessione continuava a ronzargli in testa, come avrebbe continuato a fare anche negli anni a venire , quando i rimorsi di un passato buttato e di un futuro mai visto lo avrebbero tenuto sveglio di notte.
Ma questo lui non poteva saperlo; come non poteva sapere come sarebbe stato affidarsi al proprio cuore, amare Jaemin, regalargli una parte, forse piccola o forse no, della sua vita.
Con gli occhi spalancati e la bocca leggermente aperta, ancora immobile, guardava il ragazzo difronte a lui che scuoteva lentamente la testa, un sorriso triste sul volto.

-Hai davvero dimenticato.- disse.
-Io..-
-Lascia stare, non fa nulla.-
-Jaemin.-
-No Jeno, non mi importa se non mi ami più, sono stato stupido a credere che potessi aver conservato qualche parte di me nella tua memoria. O di noi. Per un momento ci ho creduto però.- un altro sorriso, stavolta più veloce, più spento, più vuoto, meno Jaemin.
Abbassando poi lo sguardo, si avviò verso l'uscita del parco ripensando, un'ultima volta, a loro.

A quei cinque baci.
Ad ogni sorriso.
Ad ogni abbraccio.
Alle sue mani tra quelle di Jeno, così calde. Poteva ancora sentire le dita tra le sue; le poteva sentire fare leggermente pressione, come a voler ricordare della loro presenza, eppure non c'erano.
E sentiva la pelle bagnata dal suo profumo, braccia familiari attorno i suoi fianchi, capelli neri come l'oceano accarezzargli l'epidermide, labbra morbide contro il suo collo, le sue guance, le sue stesse labbra.
E sentiva tutto e nulla.
Sentivano tutto e nulla.

E poi quell'unico Ti amo, detto su quel solito giardino, sotto quel solito cielo stellato che aveva visto storie più interessanti di quella, di due semplici studenti che si amavano su dell'erba poco curata di una vecchia scuola.
Eppure quel cielo li aveva guardati, perché in quel momento non poteva esserci nulla di più bello.
E li aveva amati, li aveva amati e gli aveva dedicato ogni stella che lo riempiva in quella notte.
Perché quei due si stavano amando con ogni parte del loro corpo.
Perché sapeva che, dopotutto, non era una storia come le altre, e che doveva studiarli bene, imprimerli nel firmamento e ricordarli, perché prima o poi avrebbero dimenticato ma, facendo in questo modo, ogni volta che avrebbero visto il cielo avrebbero ripensato a quel bacio, e a quel ti amo e a loro due.
E avrebbero continuato a vivere in quel futuro che non aveva avuto la fortuna di diventare presente.

E avrebbero continuato a vivere nella vecchia biblioteca, in un giardino poco curato, in quella stanza odor polvere, nel museo d'arte, sul tetto della scuola, nelle notti di capodanno, nel cielo, nelle stelle, nella luna, nell'aria, nella propria pelle, nelle proprie labbra, nel loro respiro, in loro.

E Jaemin lo sapeva.
E anche Jeno, ora, lo sapeva.

Per la prima volta
entrambi avrebbero
ricordato.

𝓕𝓲𝓷𝓮


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So!
Siamo arrivati alla fine di First time.
Questa storia mi è venuta in mente ascoltando varie canzoni, tra cui Mistery of love, Dangerous Night ed altre.
È finita diversamente dalla mia idea iniziale, e nonostante mi piaccia il risultato non ne sono felice al 100%. Ma la perfezione non esiste, giusto?

Spero che a voi sia comunque piaciuta, e spero di non avervi deluso!

Domanda finale:

°Secondo voi, cosa è accaduto a Jaemin e Jeno?

Mi farebbe piacere sentire anche i vostri pareri sulla storia in generale, e accetto critiche hahaha.

Pubblicherò a breve una Markhyuck, stay tuned🌟

first timeᴺᵒᵐⁱⁿDove le storie prendono vita. Scoprilo ora