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Pov. Helen

-Sveglia dormigliona- dice una voce vicino al mio orecchio.

-mmh.- bisbiglio ancora addormentata.

Di certo non ho voglia di svegliarmi, si sta tanto bene qui al calduccio.

-oh avanti Helen, devi prendere di nuovo la medicina- dice la stessa voce di prima.

Apro lentamente gli occhi a vedo mio fratello seduto affianco a me sul letto.

-Ti prego fa schifo, preferisco avere la febbre- dico rigirandomi.

Aspetta, aspetta.. Jacob?? Cosa ci fa lui qui?

-Hey, tu non dovresti essere a casa?- domando poi girandomi a guardarlo bene in faccia.

Santo Dio.. la luce che filtra dalle finestre mi permettono di vederlo bene in viso, e ciò che vedo è davvero orribile.

-Chi ti ha fatto questo? O dio santo Jacob non puoi continuare a farti pestare ogni volta che ti vedi con quei farabutti!- dico analizzando bene i lividi che ha in volto.

Non so se ho ancora la febbre, ma febbre o meno, devo assolutamente fare qualcosa per quei lividi. So che non avrà messo neanche una crema, " queste sono cose da femminuccia" ha detto l'ultima volta che gli ho medicato le ferite.

Mi alzo molto lentamente dal letto ma la testa inizia a girare, come se fossi finita dentro un tornado che mi trascina via.

Per fortuna Jacob mi prende prima che possa cadere a terra e mi rimette a letto.

Scommetto che ho ancora la febbre, anche con 37 mi gira la testa, non so perchè. Invidio molto quelli che con 40 saltano in giro per casa.

-dove credevi di andare?- domanda Jacob rimboccandomi le coperte.

-devi mettere qualcosa su quei lividi o non passeranno mai, hanno un colore orribile- dico facendo una smorfia sperando che mi dia retta.

-prima prendi la tachipirina, hai ancora 38 di febbre cara Helen e fino a che questa non se ne sarà andata non ti muoverai di qui- dice porgendomi un bicchiere.

-e la prima tappa sarà il dottore, intesi? Edoardo mi ha detto che sono un po' di giorni che ti fa sempre male la testa, perchè non me ne hai parlato?- conclude il discorso.

O santo cielo ora cissi mette anche lui con questa storia.

-E' solo un po' di emicrania, nulla di preoccupante, e io dal dottore non ci vado!- dico finendo l'ultimo sorso dell'orribile miscela che ho appena ingoiato.

-si si certo- dice sarcastico alzandosi, poi si ferma sullo stipite della porta.

-non ho bisogno di un dottore- dico chiudendo gli occhi.

-ne riparleremo quando la tua temperatura corporea sarà tornata normale- dice chiudendo la porta e andandosene.

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-puoi abbassare un po' la musica?- dico a Lorenzo.

Nonostante la febbre sia passata il mal di testa continua ad insistere, credo proprio che a casa prenderò un Oki.

Ebbene si, mi sono ritrovata rinchiusa nella macchina di questo cavernicolo.

Vi giuro che è contro la mia volontà, ma Edo è agli allenamenti di calcetto e Jacob a lavoro, e io voglio ritornare a casa, anche se questo significa stare da sola per tutta la notte in pratica.

-perchè dovrei farlo, è così rilassante-dice Lorenzo sorridendo.

Non voglio litigare con lui di nuovo quindi mi limito a sbuffare e girarmi a guardare il paesaggio dal finestrino.

Nonostante tuttoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora