15, love street

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Caro Luke,

oggi è l'11 luglio e tra cinque giorni fai 23 anni.
Mi manchi un sacco.
Questa lettera di sicuro farà schifo come le altre ma non so davvero come dirti che mi manchi terribilmente, mi manchi tu e mi manca Lisa.
Lei come sta? Ha iniziato l'asilo o lo deve iniziare? Ha tre anni se non sbaglio quindi forse lo deve iniziare a settembre si.
E a casa come va? Tu studi ancora, quanti esami ti mancano a finire? Non mi hai ancora detto nulla birbantello.
Cavoli mi sento smielato ma davvero mi manchi un sacco, qui le cose vanno parecchio meglio sai?
L'egiziano come lingua è diciamo troppo difficile da capire quindi mi fido ancora del traduttore, ma loro stanno imparando l'inglese!!
È tutto sommato bello stare qui in Egitto anche se tu forse non la pensi così ma davvero, stare tra questa gente ma soprattutto tra le donne ed i ragazzi mi ha cambiato il modo di pensare.
Spero col cuore che li tutto sia apposto, che la vita scorra come sempre e che tu non mi abbia già tradito.

Ps. I love you.

Michael.

L'ennesima lettera, l'ennesimo nodo che mi sale in gola, l'ennesima volta nella quale vorrei rompere ogni singolo oggetto di questa stanza.
Stringo il foglio tra le mani mentre deglutisco per ingoiare le lacrime che non posso permettermi di versare, non più almeno.
Ho pianto un anno per lui ed ora devo sorridere per Lisa e pregare che prima o poi torni a casa.
Che torni da quella fottuta missione per la quale è partito due anni fa, e dalla quale non è ancora tornato.
Sento scendere le scale e mi guardo in giro in cerca di un nascondiglio, piego il foglio e lo nascondo tra le altre carte sul bancone accanto alla porta.
"Papà" mi volto sorridendo a guardare la piccola vocina che mi chiama, mi chino ed aspetto che mi raggiunga con uno sbadiglio.
"Quando torna papà?" Sospiro mentre la stringo tra le braccia e mi avvicino al seggiolone vicino al tavolo della cucina.
"Non lo so amore, non lo so" sussurro lasciandola scivolare nel seggiolone ed avvicinandomi ai fornelli per mettere il caffè nella tazzina, mi giro con la tazza in mano a guardare che non si sporchi con la brioche.
"Mi manca" continua con la sua vocina innocente, se potesse capire quanto manca a me credo non me lo chiederebbe ogni mattina. Si sveglia e chiede di papà, ed io ogni mattina le rispondo che non so quando torni, che mi manca e che ha scritto che le vuole bene.
"Anche a me amore, ora finisci che andiamo all'asilo." Lei ingoia un altro pezzo di pastina mentre io finisco con un sorso il caffè, lascio la tazza bel lavello e mi avvicino al tavolo.
"Devi sporcarti ogni mattina?" Le domando col sorriso facendola ridere, si tira indietro alcuni ciuffi dagli occhi e mi allunga le piccole mani appiccicose.
"Quando papà vedrà queste brutte abitudini si arrabbierà, lo sai?" Le chiedo prendendo il tovagliolo per pulirle le dita imbrattate.
Lei mi annuisce sorridente aspettando che finisco, la carico in braccio e la porto in cameretta per prepararla.

Dopo aver litigato per infilare i pantacollant e la maglia, le calze e le scarpe, la giro per raccogliere i suoi capelli neri in una coda alta molto comoda.
Finisco la coda e lei come un fulmine scende dal letto e corre verso la porta, sbuffo raccogliendo il pinguino e vado in sala.
"Aspettami" ordino prendendo l'iphone , le chiavi della macchina e il portafoglio, giro le chiavi nella toppa aprendo la porta "Ferma qui col papà che chiudo" le dico mentre usciamo e chiudo a chiave casa, la prendo per mano ed insieme raggiungiamo l'auto.

"Allora viene a mezzogiorno e mezzo? Perfetto" annuisco alla ragazza e mi chino per un bacio alla mia piccola.
"Fai la brava, non piangere e ascolta le ragazze okkey?" Annuisce e dopo averle lasciato un veloce bacio mi alzo ed esco dalla porta.
Entro in macchina e mi dirigo al ristorante per un altro turno di lavoro estenuante.

Poso il grembiule e saluto con una pacca sulla spalla Matt, esco da dietro il bancone e lancio un occhio all'ora.
"Capperi sono in ritardo, vado ragazzi ci vediamo lunedì" alzo una mano mentre corro fuori dal locale e mi fiondo in auto, metto in moto e corro all'asilo.

Entro aprendo la porta con una mano e mi fermo a riprendere fiato notando che sono in anticipo di cinque minuti, riprendendo fiato entro nel salone per cercare Lisa.
"È in anticipo" mi volto a guardare l'insegnante che però si guarda in giro con fare sospetto.
"Si, dovrei andarmene?" Lei nega col capo mente si gira e raggiunge la porta dalla quale io sono entrato.
Cerco Lisa ed appena la trovo sorrido ma alzo lo sguardo notando che ci sono parecchi genitori oggi, saranno una ventina e guardano tra i bambini e la porta e percepisco ansia in ogni zona sulla quale poso lo sguardo.

Una dolce melodia inizia a risuonare nella mia testa ma sgrano gli occhi perché questa canzone, decisamente, non è per dei bambini.
Più la musica comincia più la riconosco, Not like the movie di Katy, la nostra canzone, apro gli occhi ed inizio a guardarmi in giro sentendo il cuore battere fin troppo forte.

La musica sfuma senza l'ombra di Michael nei paraggi, faccio un respiro per provare a calmarmi quando un altra canzone parte in sottofondo, questa volta il volume è più alto.. I miss you dei Blink 182, una cover credo.

Guardo la porta e quando si apre rimango senza parole, rimango in silenzio a guardarlo chiudere la porta dietro di se e chinarsi aspettando Lisa.
Lei si volta e appena vede Michael gli corre incontro piangendo e si lascia sfuggire un papà.
Lui rimane fermo mentre la stringe tra le braccia per alcuni secondi che sembrano anni.

Appena si alza e lascia a terra la piccola non aspetto a cominciare a correre verso di lui, gli giro le braccia al collo e lascio che nel salto le gambe gli aderiscano alla vita e stringo, stringo con tutto me stesso questo quasi sconosciuto che amo con il cuore.
"Sono tornato Luke" sussurra senza farsi sentire da altri "Sono tornato e non vado più via" respira assieme alle ultime parole stringendo le mani attorno alla mia vita per evitare di farmi scivolare.
"Rimani con me?" Dico con la voce impastata dalle troppe lacrime che sono scese in così pochi secondi.
"Si, rimango con te" la sua voce, è qui.

Non dovró più leggere le sue parole da un foglio ed immaginarmi mentre le scrive, non dovró più fare i salti mortali per riuscire a conquistare cinque minuti di skype con lui, non dovró più mascherare la mia ansia e la mia costante paura che un uomo suonasse alla porta per dirmi 'Mi spiace signore, il suo fidanzato è stato ucciso', non dovró più desiderare di svegliarmi con un amnesia, così da cancellare ogni sentimento, non dovró più piangere per la sua lontananza, non dovró più far capire a Lisa che papá torna presto, non dovró più mentore a nessuno.
Ora è tornato e non mi lascerà più solo.

"Perchè sei tornato?" Sputo senza pensare percependo la tensione scorrergli per tutto il corpo quando finisco la domanda.

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Okkey sono sempre io, rogna, con una nuova storia questa volta sui miei Muke.

Spero vi piaccia quanto l'altra e non so, commentate i vostri pareri, aiutatemi a diventare famosa.
Vi amo tutti, twitter ( @StylesIsHotter ) e instagram ( namelessars ) ❤️❤️❤️

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