Soffia ancora sulle mie labbra gonfie mentre si allontana lasciandomi spaesato.
"Non lo faremo adesso, lo sai." Annuisco ri allanciandomi i jeans appena in tempo, la testa nera di Lisa spunta dalla camera.
"Il disegno com'è venuto?" Azzarda Mikey sedendosi sulla sedia mentre lei si avvicina sbuffando.
"Era brutto, andiamo dalla nonna?" Annuisce scompigliandole i capelli con la mano, si volta a guardarmi ed annuisco sconfitto.
"Andiamo dalla nonna" aggiungo esasperato facendoli ridere.
"Lei non sa che sei tornato vero?" Annuisce alzando l'angolo sinistro della bocca ed io distolgo lo sguardo, mi è mancato decisamente troppo.
La porta si apre e le urla sono le uniche cose che si sentono per alcuni secondi, sorridendo Michael entra prima di me e Lisa.
Arriviamo in sala e la madre gli salta diciamo in braccio facendo il giusto spazio a suo padre.
Neanche loro sanno bene cosa dire e la cosa diciamo mi consola, non sono l'unico rimasto sconvolto dal suo ritorno improvviso.
"Ancora non realizzo che sei tornato! Per quanto rimani?" Alza le spalle lasciandosi abbracciare dalla madre ancora, sempre troppo freddo nei suoi confronti ma comunque felice di vederla, glielo leggo negli occhi.
"Oh scusate" borbotta Mic tirando il telefono fuori dalla tasca e portandolo veloce all'orecchio.
"Clifford" mormora lui guardando la madre che si alza e mi guarda avvicinandosi.
"Porto Lis a mangiare qualcosa, vi lasciamo soli" mormora andandosene con il marito e Lisa al seguito fuori dalla sala.
"Cosa? Stasera? No.. Ho poco preavviso! Diamine ma? Scherzi? Okkey" chiude la chiamata e mi guarda con occhi di scuse.
"Dobbiamo andare ad una cena per il nostro ritorno, scusa mi hanno avvisato ora" sbuffo abbassando lo sguardo cercando di non cedere alle lacrime.
"E noi due? Noi quando staremo soli?" Sussurro mandando giù il nodo che mi sta salendo in gola, strofino le dita tra di loro guardandomi il grembo.
"Stasera ti prometto.. Non sai quello che ti faró stasera Lukey" alzo di poco lo sguardo ed incrociando il suo pieno di malizia sorrido in automatico.
"Andiamo a casa a prepararci, dobbiamo essere li alle otto" si alza e va a recuperare Lis.
"Chiamo gli altri?" Urlo quando oramai è scomparso dalla mia vista.
"Si" mi rassereno tirando fuori il telefono.
Da: Luke
Ad: Ash, 18.43
Stasera cena con i militari, venite anche voi e non si discute.
Ash ho bisogno di te.
Metto il telefono in tasca mentre raggiungo l'uscita.
~
Sospiro ansiosamente fissando lo specchio da oramai un ora.
"Stai benissimo Luke, fidati sei una bomba" sorrido dallo specchio a Cal che a sua volta mi sorride dal bordo del letto.
"Credimi quel pearcing ti sta da dio, se fossi gay non sai cosa ti farei" alzo la mano verso di lui in imbarazzo.
"Okkey, afferrato il concetto. Ore?" Mi volto a guardarlo e sbianco "È in ritardo? Ecco lo sapevo. Mi ha preso in giro, come ho fatto ad essere così stupido!" Il mio flusso di insulti mischiati ad autocommiserazione viene interrotto dal campanello, ringraziato il cielo mamma e papà sono fuori. Guardo Cal e saltello qualche secondo sotto il suo sguardo rimproverante.
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15, love street. (Muke)
FanficLuke Hemmings, ventiduenne, studente e con una bambina a carico. Michael Clifford, ventitreenne, da due anni è in missione in Egitto. Michael e Luke sono fidanzati, ma il lavoro li ha separati. Al suo ritorno Michael porterà nella vita dei...