Nine Month.

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Vorrei correre, vorrei urlare, vorrei piangere, vorrei parlare ma non riesco a muovermi.

Rimango fermo tutto il tempo, le lacrime bagnano il mio viso mentre fisso il vuoto.

Perchè lui? Perchè il suo aereo? Cos'ha fatto di male?

Una mano mi stringe il polso e guardo chi è.

Una ragazza, Ella mi fissa con il viso stremato, piange come me, non riesce a parlare, trema ed è disperata.

"Dobbiamo seguire l'ambulanza" urla con voce piatta, annuisco ed assieme ai ragazzi corriamo in macchina.

Tutto di muove veloce attorno a me, non riesco a credere a quello che ho visto.. È troppo.

~

Il viaggio fino all'ospedale è silenzioso, rimaniamo tutti a pensare.
Ripenso alla mia vita con lui, ho davvero passato la vita con questo uomo ed ora potrei perderlo per cosa? Per nulla. È stato un caso che l'aereo sia caduto? No, non credo.

~

Dopo alcune ore di intervento il dottore ci viene incontro e sospira.
"Deve rimanere a riposo, ma l'intervento è riuscito con successo. Dovete solamente aspettare che si svegli." Dice prima di andarsene.

~

Mese uno.

La mia mente è vuota, il silenzio padroneggia in questo corridoio come nella mia mente e la cosa fa paura.
Tutto è muto.
Tutto è spento.
Michael è spento.

Non ho avuto ancora il coraggio di entrare, tutti lo hanno visto, tutto lo hanno toccato, tutti gli hanno parlato, io no. Io aspetto che sia sveglio, aspetto che torni il mio Michael.

~

Mese due.

Oggi è venuta Lisa in ospedale per la prima volta, oggi lei è qui, oggi vedró Michael.

"Papi!" Urla una vocina alla fine del corridoio, sorrido debolmente sistemandomi sulla sedia, lei non tarda ad arrivare.

"Dov'è papà?" Mi alzo e la prendo in braccio, lei mantiene il suo sorriso felice ed innocente mentre mi avvicino alla porta della camera ed entro, rimane in silenzio mentre mi avvicino a Michael e la faccio stare seduta sul bordo del letto. Soffoco i singhiozzi mentre lo guardo.
"No" sussurra lei asciugandomi una lacrima, rinuncio all'autocontrollo ed inizio a singhiozzare silenziosamente mentre Lisa mi stringe la mano confortandomi a modo suo.

"Papi piange" dice verso la porta, non mi preoccupo quando due mani la prendono in braccio, non mi preoccupo quando due braccia mi afferrano la vita prima che crolli miseramente a terra, non mi preoccupo di sembrare un totale deficiente, mi preoccupo solo di vedere Michael in quel letto, con lividi, tagli, ematomi e garze sul corpo, immobile, addormentato, lontano da me.

Continuo a piangere quando Ashton mi prende in braccio e mi fa uscire, mi riporta sulla sedia e io impiego qualche secondo prima di realizzare.

"Mikeee!" Urlo con tutta la voce che mi rimane, i singhiozzi soffocano metà della mia voce rendendola meno potente, le troppe lacrime ne hanno incrinato il tono.

"Luke" inizia Ash inginocchiato di fronte a me "Luke calmati" urlo ancora e ancora il suo nome, lo urlo per una dozzina di volte, lo chiamo finché la voce non mi abbandona.

~

Mese tre.

Una bella notizia, è tornata a trovare Mike Sarah, la madre di Lisa.
Quando è arrivata l'ho guardata qualche secondo e poi ho sorriso.

"Ha funzionato, non ci credo" commento saltando in piedi per abbracciarla. Annuisce sulla mia spalla.

"Avrete due gemelli" la allontano con le mani sulle spalle.

"Che cosa?" Sussurro sconvolto, credevo che con il seme di Michael avremmo avuto un altro figlio ma due.. Due gemelli?

"Si, tu e Michael avrete due gemelli. Sono appena tornata dalla visita, stanno bene, sani come pesci. Dovrebbero essere maschio e femmina ma ancora non sono certa." La stringo ancora a me senza riuscire a parlare, le ripeto grazie per il resto della giornata.

~

Mesi quattro, cinque, sei, sette, otto.

Il silenzio.
Il buio.
Il bip delle macchine.

Io non mi sono mosso da qui e Michael non si è svegliato, scontato, ovvio e schifoso.

~

Mese nove.

Tra poco Sarah arriva, ha partorito, i gemelli sono rimasti in pediatria.
Sorrido e corro ad abbracciarla appena scorgo la testolina bionda, lei non la smette di sorridere.
Tira fuori il telefono e mi allunga una foto, i miei bambini, i nostri bambini.

"O Michael perché non sei qui a vederli?" Domando a voce alta riempiendo la stanzetta con le mie parole.

"M..ma io..s..sono qui" mi volto di scatto e incrocio i suoi occhi verdi, piango stringendolo al mio petto.

Lui è tornato, è tornato da me.

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Scusate per l'obrobrio.

Vi amo anche se fa schifo.

Vi dico subito che manca l'epilogo e è finita anche questa. Scusate ❤️

So che mi odiate che faccio le storie corte ma sono fatta cosi ❤️
Ma dai almeno le finisco per voi ❤️❤️❤️

Tanti bacini, StylesPaperPlanes

15, love street. (Muke)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora