Quando la campanella di fine lezione suonò, Yugyeom corse di scatto fuori dalla classe e dopo ancora fuori dalla struttura; aveva addirittura preparato prima lo zaino per far più in fretta.
Tenne un passo svelto, veloce, dirigendosi verso la casa di Youngjae che quel giorno aveva visto per i corridori della scuola e quindi non poteva essere a casa.
Quando bussò alla porta l'ansia sembrava soffocarlo, mille dubbi e ancora più domande gli assalivano la testa che iniziava a dolere, mentre il cuore batteva svelto nel petto.
Tutti i discorsi che si era preparato sembravano svaniti nel nulla, mente lui iniziò a sudare freddo.
Bussò nuovamente, infondo sapeva che non avrebbe mai più avuto attacchi di coraggio simili, tanto valeva non tirarsi indietro.
L'attesa lo stava snervando e aumentava l'ansia che sembrava percorrere tutto il corpo.
Cosa avrebbe fatto se lo avesse insultato? Per quanto potesse meritarselo il suo cuore non avrebbe potuto reggere oltre.
Iniziava ad innervosirsi e lentamente a spazientirsi quando un flebile tocco abbassò la maniglia, fece scattare la serratura e aprì la porta.
Un bellissimo esemplare di persona da proteggere. Kunpimook aveva gli occhi gonfi e lucidi, il volto gonfio in alcuni punti e le occhiaie scavate. Era avvolto semplicemente in un grande maglione nero il quale copriva abbondantemente le sue curve.
"Y-Yugyeom... N-non c'è nessuno a casa." Fece per chiudere velocemente la porta, lasciando qualche piccola lacrima a rovinare le sue guance.
Il maggiore afferrò con forza il lato della porta, aprendola di nuovo bruscamente e facendo scattare indietro il più piccolo, spaventato.
Si strinse in se stesso, deglutendo e tremando leggermente.
Il cuore di Yugyeom fu come cosparso di zucchero e dolcetti, dato che anche il suo sguardo si addolcì.
Le gambe del minore tremavano, quasi stesse per cadere.
Prima che potesse succedere il più grande, staccandosi dal guardarlo intensamente, lo prese al volo.
"Y-Yugyeom..n-non s-so di chi tu abbia b-bisogno..ma qui non c'è." Sussurrò, tenendo lo sguardo verso il basso.
Non voleva ammettere che probabilmente la sensazione più bella del mondo era stata quella della presa ferrea del suo Hyung a scaldargli i fianchi.
Yugyeom stava cercando di fare mente locale, di recuperare un discorso decente ma il suo cervello sembrava come spento.
Quando il più piccolo alzò i teneri occhi stanchi e tristi verso di lui però, qualcosa lo attraverso.
Strinse dolcemente la presa sui fianchi e lo attirò velocemente a se, mettendo una mano sulla sua guancia e scaldando di brividi il corpo di entrambi in un bacio.
Un gesto vale più di mille parole e questa ne è la prova.
La confusione può essere placata solo da qualcosa di certo quanto i gesti, dato che oramai nessuno si fida più delle parole.
Il minore non fece altro che aumentare il pianto che diventò di gioia, per quanto non lo volesse ammettere aspettava quel momento da anni.
Si alzò e circondò il collo di Yugyeom con le proprie braccia, attirandolo così di più a se.
Il maggiore si sentì liberato di un peso quando il più piccolo iniziò a ricambiare, anche se impacciatamente.
Tutto ciò sarebbe sempre bastato, due cuori feriti che si medicano a vincenda, due dolori che condivisi e mischiati possono fare meno male.
Yugyeom doveva solo fidarsi dei propri sentimenti e istinti, mentre Kunpimook dell'essere sé stesso, infondo così si era presentato alla porta e così era stato in quei giorni.
Finalmente erano assieme, le altre priorità passava in secondo piano.
❥elyxxmeda🍒.
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fottutamente odioso.
Short Story『🐟』 - 𝙮𝙪𝙜𝙗𝙖𝙢 ; ❝ e per tutto il bene che mi fece, il dolore, si poteva anche mettere da parte. ❞