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Fabrizio scese in cucina e prese altre due birre -la quarta per il compare e la sua terza- poi tornò nello studio casalingo di registrazione.
Le corde di una chitarra vibravano sotto il tocco di Ermal come una donna in pieno orgasmo tra le lenzuola.
Fabrizio si adagiò sul divano e fissò l'altro in silenzio, luce e ombra giocavano sul volto dell'uomo, teneva gli occhi chiusi e le orecchie ben aperte ma la loro attenzione si rivolgeva solo alla melodia prodotta dalla sua amante. In falsetto improvvisò un testo ancora senza forma. La pioggia batteva sui tetti prepotentemente, quasi a voler essere anch'essa parte della canzone nascente.
Fabrizio sarebbe rimasto ad osservarlo per tutta la notte, senza fiatare, cullato dai rumori, ma Ermal si fermò non appena si accorse della sua presenza.
《Mi piace, continua》 lo invitò.
《No Bizio, questa non puoi ancora sentirla》.
《Perchè no?》.
《Passami la birra》 sviò Ermal.
《Nun posso sapè manco perchè?》 si lamentò dando il drink all'amico.
Scosse i ricci in senso di negazione per tutta risposta.
《Non è che parla di me?》 rise Fabrizio. In fondo sperava fosse così.
Ermal tracannò un lungo sorso nonostante non sapesse reggere bene l'alcool, aveva bisogno di rompere i freni inibitori.
Dovrei dirgli che provo qualcosa? Ma cosa provo? Che mi succede? Prova lo stesso sentimento anche lui? E quali sentimenti proviamo? Ho voglia di baciarlo ma fino a dove sono disposto a spingermi? Potrei innamorarmi di lui? Di un uomo? Forse è solo passione e brucia nello stomaco, forse -però- è affetto vero, e quello è fuoco che non brucia e non si spegne mai. Riscalda. Tutto qui.
《Posso farti una domanda?》 si decise alla fine 《hai mai》, continuò senza attendere il consenso dell'altro, 《si insomma...ti è mai capitato di...》, si bloccò nuovamente. Era talmente brillo da cantare al karaoke una canzone di Biondo, per continuare quella frase ci sarebbero volute almeno altre tre birre però.
《Innamorarmi di un uomo?》

Il tempo si gelò.
Fabrizio era stanco di aspettare, Ermal ci avrebbe potuto mettere un'eternità per intraprendere quella conversazione, lui invece non voleva pensarci ulteriormente. Sapeva cosa provava, di cosa avesse bisogno. Dei rischi, era consapevole anche di quelli. Decise di correrli, avrebbe sfidato l'universo intero per Ermal.
Non sarebbe stato facile questa volta mantenere la relazione lontana dai riflettori. Li avevano entrambi puntati addosso, per non parlare dei giornalisti gossippari in cerca dello scoop.
Odiava l'attenzione mediatica.

Ma starò attento, rassicurò se stesso.

《Allora?》, non ricevette alcuna risposta, 《Ermal? Aò》.
《L'ho tolto di mente, non era nulla di importante a quanto pare》 continuò a svicolare il riccio.
《Si vabbè》 sbuffò Fabrizio.
《Che ti prende, Bi?》.
《Gnente, me stanno solo a girà i cojoni》 alzò i tacchi e lasciò la stanza.
Ermal gli corse immediatamente dietro.
《Fabrì dai, ma che fai il ragazzino?》
《Ah mo' er ragazzino sarei io?》, gli urlò contro girandosi di scatto.
Fabrizio si trovava sulle scale due gradini più in basso di lui eppure Ermal venne sovrastato dal suo sguardo. Lo fissava dritto negli occhi, lo stava praticamente sfidando.
Il minore rimase un attimo pietriricato, distolse poi lo sguardo.
Battè due colpi di nocche sul passamano mordendosi il labbro inferiore.
Accorciò quindi la distanza. Si trovarono faccia a faccia.
Fabrizio lo fissava ancora con la mascella serrata.
Ermal si aggrappò alla ringhiera con entrambi i palmi bloccando l'altro tra le sue braccia. 《Allora? Ci sei mai stato con un uomo, Fabrì?》

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