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Piccolo spazio Yumi pre capitolo per dirvi un paio di cosine veloci: innanzitutto SCUSATE se ci ho messo tutto questo tempo a pubblicare il quarto capitolo, ma ho avuto un'ottima ragione per eclissarmi dall'universo... E questa ottima ragione è che il primo volume di Cacciatori di Leggende è finalmente disponibile su Amazon in eBook e cartaceo!!!

La seconda cosa che volevo dirvi è che, per rispettare alcune norme del contratto con Amazon, ho dovuto togliere parte della storia da Wattpad

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La seconda cosa che volevo dirvi è che, per rispettare alcune norme del contratto con Amazon, ho dovuto togliere parte della storia da Wattpad. Mi è dispiaciuto tantissimo, ma non potevo fare altrimenti, spero che capiate! Un abbraccio grande e vi lascio al capitolo! (p.s. Nel prossimo ritroveremo un personaggio a noi ben noto... riuscite a indovinare di chi si tratta?)

        «Devo allenarmi per forza, oggi pomeriggio?»

Lo sguardo che mamma mi rivolse dal sedile anteriore, girando la testa quel tanto che la cintura di sicurezza le concedeva, bastò a farmi mordere la lingua con una certa violenza. Per lei, la richiesta di saltare un allenamento era l'equivalente di un insulto. «Direi proprio di sì. Cos'è questa storia?»

Mi abbandonai contro lo schienale del sedile con un sospiro. «Volevo evitarti tutto quel tragitto. E poi lo sai che nonna si offende se me ne vado nel bel mezzo del suo compleanno.»

«Tua nonna sa benissimo che una campionessa come te non può sottrarsi ai propri doveri.» Abbassò l'aletta parasole per controllarsi il rossetto, poi schioccò le labbra e la richiuse con un colpetto di dita. «E poi stiamo andando un'ora prima proprio per questo. Non avrà di che lamentarsi, vero Paolo?»

Papà, seduto al posto di guida, si strinse nelle spalle senza distogliere lo sguardo dalla strada. «Be'... spero di no.»

«Tanto nonna Elvira si lamenta sempre» intervenne Giacomo, stravaccato mollemente al mio fianco. Masticava un chewingum a bocca aperta, le braccia conserte sulla pancia e un anfibio puntato contro il sedile di mamma. «Posso venire via con voi, alle tre? Ci inventiamo qualcosa di importantissimo da fare, così almeno-»

«Tu non fiatare» lo interruppe mamma, senza nemmeno voltarsi. «Spero ti sia portato i compiti per domani, piuttosto.»

Giacomo borbottò un fiacco sì, tornando a guardare il cielo plumbeo fuori dal finestrino.

Stupido fortunello ingrato! Aveva idea di quanto avrei pagato per essere al suo posto, inchiodata a casa dei nonni a svolgere qualche esercizio di inglese trascurato nei giorni precedenti? E va bene, nonna Elvira era una musona lamentosa e nonno Luigi non faceva che elogiare la propria collezione di coltelli da caccia, ma avrei preferito mille volte trascorrere il pomeriggio con loro piuttosto che chiusa in palestra a massacrarmi di potenziamento.

Buttai fuori un lungo sospiro e, nel tentativo di ingannare il tempo che ci separava dall'arrivo a casa dei nonni, decisi di rispondere ai messaggi che quella mattina non ero riuscita a leggere: ce n'erano una decina sul gruppo di classe, uno di Giulia e dodici di Melissa, che ancora non aveva scovato nessuna informazione interessante su Guglielmo. Per lei, paladina dello stalking selvaggio e valida avversaria dei servizi segreti, veder fallire una delle sue missioni era un vero disonore.

Cacciatori di Leggende - Ombra di LunaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora