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Autore: @ilSindaco
*TRAMA*
"Una nuova teoria è stata scoperta dietro l'origine dei déjà-vu. Una teoria che secondo il professor Ziegler può condurre l'uomo alla verità assoluta.Raul, Yun, Sadiki e Leonardo sono i prescelti del misterioso progetto Perla.Quattro storie di vita diverse, quattro storie che si dovranno incontrare per diventare un unico destino. E sarà una corsa contro il tempo."
Eccomi qui dopo la latitanzaaaa. Chiedo scusa agli altri due scrittori della mia lista, ma ho avuto molto da fare in questi mesi (aggiungeteci anche la sindrome della pigrizia - acuta estiva XD).
Benvenuti in questa recensione. Prendete thé, caffè, birra o quel che volete e accomodatevi.
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Questo racconto, L'ùltimo déjà-vu appartiene al maxi genere fantascientifico, un genere che io adoro e tratta un tema che mi ha sempre appassionato (per esperienza personale), quello appunto dei déjà-vu, che mi intrippa il cervello insieme alla questione "sogni lucidi". La trama che ci propone il nostro autore è essenziale, come credo debba essere su wattpad e non ho niente da dire in proposito. Menzione speciale per la copertina: di solito non la commento, perché credo di non dover mettere bocca sul gusto dello scrittore, ma devo dire che è molto bella, soprattutto il lettering utilizzato e i colori caldi.
Ho letto fino al IX capitolo, intitolato Primo Déjà-vu, quindi tutto quello che dirà si baserà su questi primi nove capitoli.
*STILE E GRAMMATICA*
Parto da qui, perché credo sia l'unico punto più "basso" della storia: lo stile che utilizzi è particolare, senza fronzoli e senza troppa introspezione, come richiede un po' il genere. Ahimé, ci sono delle cose che stonano e che, se migliorate, potrebbero agevolare la lettura anche agli amanti di altri generi.
Un errore che ho trovato (sempre secondo me) è che tendi a separare troppo background dei personaggi e luoghi da azione/ dialoghi, aprendo enormi excursus: è come se questi due gruppi corressero su due linee parallele ma che non riuscissero mai ad intrecciarsi del tutto, creando un senso (personalissimo!) di straniamento, soprattutto dal momento che il tuo stile risulta molto asciutto e immediato e quindi questa sensazione balzi ancora di più alla lettura. I primi capitoli risultano essere quelli più macchinosi e pesanti, poiché tu proponi per ogni personaggio una biografia neanche troppo corta: questo, oltre che noioso, è anche inutile perché nessuno ricorderà mai tutti i dettagli della vita di Sadiki o Raul. Ti consiglio di inserire i vari aspetti del vissuto all'interno dei dialoghi o comunque diluiti nella narrazione. Quando la storia entra nel vivo e, in particolare, tratta del progetto vero e proprio, la narrazione si fa estremamente più leggera e coinvolgente.
