SINOSSI
"Beatrice Bianchi ha ricevuto dalla vita lo stretto indispensabile per considerarsi soddisfatta: gioventù, un pizzico di beltà, una testolina funzionante, qualche buon amico e una famiglia unita, anche se non del tutto equilibrata.
Quest'esistenza più o meno tranquilla, tuttavia, riceve uno scossone quando Nina, sorella maggiore dal cuore d'oro e dal sorriso immancabile, viene travolta dagli imprevisti giochi di Cupido e ricomincia a frequentare il suo primo amore di bambina, Carletto.
Carlo Bernardini è l'epitome di tutto ciò che un uomo dovrebbe essere - almeno secondo il punto di vista incantato di Nina: cordiale, amabile e abbastanza ricco da permettersi di consumare tutti i suoi averi nella ristrutturazione della vecchia pizzeria del nonno. Peccato abbia un pessimo gusto in fatto di amici - questo, secondo il punto di vista scocciato di Bea.
Il rampollo di casa Bernardini, infatti, trascina nell'impresa di ammodernamento della "Vecchia Cascina" il suo architetto di fiducia, Benedict Devereux. Un angelo caduto, attraente quanto arrogante, che portando in giro il suo bestione di motocicletta tra i sanpietrini del paese, prima rischia di stendere per sempre la povera Beatrice e poi si rifiuta in maniera categorica di porgere delle scuse.
E, come universalmente riconosciuto, quando un Benedict screanzato incontra una Beatrice infervorata, la battaglia dei sessi è solo agli inizi."Bene. Sarò molto sincera: la sinossi non mi convince del tutto. Non so se è perché sia davvero lunga (per i miei standard, perché io in sinossi sono di pochissime parole e perché se ne trovo di lunghe dopo un po' smetto di leggerle) o perché presenti quella che sembra una storia d'amore in cui il lettore sa esattamente cosa troverà. Ho temuto (e ho temuto seriamente) che quello che avrei trovato all'interno non mi sarebbe affatto piaciuto.
Tuttavia non so come suggerirti di modificarla, perché uno dei miei punti deboli è proprio lo scrivere le sinossi. E il mio giudizio può essere sicuramente stato influenzato dal mio gusto personale. Ascolta anche altre opinioni, e al massimo valuta tu se dare una sistemata. Se posso darti un piccolo consiglio, cerca di tagliare qualche informazione: tutto quello che dici il lettore lo troverà tra le pagine virtuali della storia, quindi meno anticipazioni dai e più lo invogli a leggere. Ma ripeto: mea opinione.Una menzione devo assolutamente farla per la Premessa all'inizio della storia. L'autrice annuncia subito da quali opere ha tratto ispirazione: Orgoglio e pregiudizio e Molto rumore per nulla. Non ho mai letto questo dramma di Shakespeare, mentre la lettura del romanzo di Jane Austen è abbastanza fresco (con tanto di visione del film). Mi sono divertita a cercare i riferimenti letterari all'interno del testo, rendendomi anche conto delle differenze con il "modello" (che "modello" vero e proprio non è, ma passatemi il termine). Ugualmente interessante, sempre all'interno della Premessa, è il ripercorrere le piccole tappe di scrittura del Gioco dell'ostrica, la confessione ai lettori che in una prima stesura c'erano molti elementi che l'autrice ha deciso di limare. Credo che avere consapevolezza di sé e del percorso fatto nell'elaborare una storia sia molto importante (e non perché sto scrivendo la stessa storia da dieci anni nononono) e mi ha fatto piacere leggere queste parole da parte dell'autrice.
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