Pensò tutta la notte alla figuraccia che aveva fatto, come poteva rimediare?
Dirgli ‘Oh Luke ciao scusa non mi ero accorto fossi cieco!’ non gli sembrava assolutamente il caso.
Sospirò salendo sulla carrozza quando si fermò davanti a lui e si guardò intorno, Luke era seduto al solito posto e sorrideva stringendo la solita chitarra appoggiata sulle gambe tra le mani.
Prese un grosso respiro accomodandosi accanto a lui “Ciao Luke.”
L'altro sorrise automaticamente e girò la testa verso di lui “Ciao Michael, tutto bene?”
Annuì, dandosi immediatamente dello stupido. “Si, si. Volevo.. io.. volevo scusarmi per il mio comportamento di ieri.”
L’altro aggrottò le sopracciglia, sembrava sinceramente confuso “Che cosa in-oh.” Si interruppe sorridendo dolcemente.
Gli appoggiò una mano sulla spalla, titubante, e la fece scivolare fino alla sua appoggiandocela sopra.
Il rosso credette che il suo cuore sarebbe uscito dal petto. “Oh Michael non devi scusarti, in realtà mi ha fatto piacere essere trattato normalmente per una volta.”
Stavolta fu il suo turno di essere confuso “Ma tu sei normale, Lukey. Non hai niente di sbagliato.”
La mano dell'altro gli trasmetteva un calore così piacevole che lo portò ad arrossire.“Beh tutti mi trattano con riguardo di solito” Abbozzò un sorriso il biondo levando la mano da sopra la sua “Tu sembravi così spontaneo, così genuino. Non volevo rovinare tutto.”
“Non rovini niente, Luke” Michael sentì quasi freddo quando la sua mano restò scoperta “Questo dettaglio non ti rende meno interessante ai miei occhi.” Confessò con un leggero sorriso “Mi piacerebbe conoscerti.”
Il più piccolo arrossì abbassando lo sguardo e non rispose, strinse solo a se la custodia della chitarra.
“Io adesso devo scendere, ma promettimi che ci penserai, okay?” Si alzò di fretta stringendosi nella giacca “Ci conto.”
Scese così velocemente che non sentì il ‘lo farò’ sussurrato di Luke.
Spazio autrice
Spero vi stia piacendo aw.
A domani,Arey
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The boy on the train ||Muke Version||
Короткий рассказNessuno capì cosa successe in quei venticinque minuti di viaggio, nemmeno sua madre Karen e addirittura il suo migliore amico Calum si spiegarono perché da quella volta Michael rifiutò ogni tipo di passaggio e continuò ad andare al teatro in treno. ...