VI

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Michael era davvero emozionato, non vedeva l'ora di sentire Luke suonare.

Per la prima volta in vita sua era in anticipo – neanche ai suoi concerti riusciva ad essere puntuale – e alle otto e quarantacinque si trovava già all'interno del bar, con una birra in mano.

Vedendolo passare molte persone si girarono a guardarlo e sussurrare e molto presto la voce si estese a tutto il locale.

Michael Clifford, il primo ragazzo che era riuscito a sfondare nel piccolo paesino in cui abitavano era presente all'esibizione dell'artista emergente Luke Hemmings.

Il ragazzo si accomodò sulla sedia nera di plastica in prima fila che Luke gli aveva riservato e il suo sguardo cadde sulla signora accanto a lui, assomigliava tremendamente a Luke.

“Lei è la madre di Luke?” le sorrise, sperando di non fare una gaffe.

La signora sorrise e annuì “Mi chiamo Liz. Tu chi sei, caro?”

“Mi chiamo Michael” sorrise stringendole la mano “Sono un amico di Luke”

“È stato molto bello da parte tua venire ad ascoltarlo, Mike” sorrise Liz. “Era molto nervoso per la tua presenza.”

Michael sorrise ancora di più al soprannome “Sono sicuro che andrà davvero bene.”

Si girò a guardare il palco, un uomo alto con dei ricci marroni lunghi fini alle spalle lo stava indicando nervosamente mentre parlava con un ragazzo moro, bassino e con la pelle coperta da tatuaggi.

Il brusio di voci si calmò non appena Luke salì sul palco con in braccio la chitarra, accompagnato dal ragazzo di prima.

Luke sembrò chiedergli qualcosa sotto voce e l'altro gli rispose sistemandolo al centro del palco, subito dopo Luke girò la testa verso di lui e sorrise.

Si preparò e appoggiò le dita sulle corde, la sala era totalmente in silenzio e Michael si sentiva divorato dall'attesa.

Tutti finì non appena Luke iniziò a suonare una dolce melodia.

Michael la conosceva, era sicuro di conoscerla ma al momento non riusciva a pensate.

Le dolci note gli entravano dalle orecchie e venivano trasportate fino al cuore, facendolo battere all’impazzata.

Ad ogni canzone che passava Michael si sentiva sempre più travolto dalla passione di Luke e senza neanche accorgersene, una lacrima gli scivolò sulla guancia.

Una dolce mano paffuta la asciugò e quando girò la testa, Michael si trovò davanti il dolce sorriso di Liz “La prima volta fa questo effetto a tutti.”

Luke fece un'unica pausa, Michael pensava che il concerto fosse finito e invece no; fece il suo ingresso l'uomo di prima e si avvicinò al microfono “Prima di darvi la buonanotte, Luke ci teneva a suonare un altro brano, qualcosa di speciale. Abbiamo un ospite importante stasera e Luke ha deciso di rendergli omaggio, buon ascolto.”

Uscì con la stessa velocità con il quale era entrato e lasciò un Luke imbarazzato e rosso in viso in mezzo al palco.

Michael immaginò che non lo fosse solo per la fatica.

Appena le sue dita si mossero sulle corde Michael spalancò gli occhi, conosceva quella canzone.

Era la sua canzone, Amnesia.

L'aveva composta quasi due anni prima ed era stata la canzone che lo aveva indirizzato verso il successo.
Aveva avuto sempre paura di ascoltare cover delle sue canzoni, aveva paura che le persone non comprendessero il testo e che nom ci mettessero la giusta passione.
Luke però la suonava e cantava con maestria e accortezza, come se fosse stata sua.

Non poté fare a meno di trovarlo bellissimo.

Bellissimo e decisamente bravo.

Una volta finito il concerto Michael si era fermato a parlare con la madre di Luke e aveva conosciuto anche il padre, Andrew e il fratello, Jack.

Gli avevano presentato anche il ragazzo che lo aveva accompagnato sul palco, Louis, che a quanto pare era un suo grande amico.

Non appena Luke uscì dal retro del palco il fratello si avvicinò e lo aiutò a raggiungere il gruppo, elencandogli anche nel frattempo chi ne facesse parte.

“Sei stato bravissimo, tesoro. Come sempre” Sorrise Liz stringendolo in un dolce abbraccio.

“È sempre un piacere ascoltarti, figliolo.” Continuò il padre dandogli una pacca sulla spalla.

“Grazie” sorrise imbarazzato il più piccolo lasciando la custodia della chitarra a Jack per infilarsi la giacca. “Michael?”

“Sono qui” Scattò il più grande dandogli una mano a infilarsi la giacca “Sei stato pazzesco, Luke. Sono d'accordo con Ashton quando ha detto di non aver sentito un chitarrista migliore. Sei un talento unico!”

Il biondo arrossì, travolto da quella valanga di complimenti e abbassò leggermente la testa “Grazie, Mike. Non volevo rovinare la tua canzone. Harry ti ha visto nel pubblico e voleva attirare la tua attenzione, non volevo..”

“Smettila di dire sciocchezze, Luke! Sei stato bravissimo” Il rosso gli aggiustò dolcemente il colletto del cappotto “Non hai rovinato proprio niente. Anzi, sono lusingato che tu abbia suonato un mio pezzo” Confessò con un mezzo sorriso.

Apprezzò il fatto che i suoi genitori si erano allontanati leggermente per lasciargli un po' di privacy. “Volevo chiederti una cosa, oltre a farti i complimenti.” Continuò con un leggero sorriso e alla smorfia curiosa dell'altro riprese il discorso “Domani, dopo le prove alla scuola di musica, vieni con le al JMC Academy? Mi piacerebbe farti sentire un pezzo e beh, a suonare con te Amnesia.”

Michael lo vide trattenere il fiato per qualche secondo, per poi buttarlo fuori spezzato. “I-Io.. Non vorrei disturbare, Mikey..”

“Non disturbi affatto!” Sorrise il rosso “Dopotutto ti ho invitato io, è solo un piacere per me.”

“Okay allora, okay” Arrossì mordicchiandosi il labbro. “Verrò.”

“Allora a domani, Luke. Ci conto.” Sussurrò sporgendosi in avanti e sfiorando la sua guancia con le labbra prima di uscire.

Michael non aveva mai creduto alle stronzate sull'amore, ma quella volta ne fu sicuro.

Quelle erano delle dannate farfalle.

Spazio autrice
La storia èbquasi giunta al termine:c se non sbagli mancano due capitoli.
Spero davvero vi piaccia.
Vi adoro.

Arey

The boy on the train ||Muke Version||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora