Il principe del Reame Boscoso

593 29 3
                                    

Susan si bloccò di colpo ammirando meravigliata il paesaggio che si mostrava davanti a sé. Il bosco che li circondava era tetro e in molti punti buio, se non fosse stata per la luce che passava tra le frasche degli alberi avrebbero sicuramente camminato nell'oscurità. La Regina Gentile non aveva mai visto in tutta la sua breve vita un posto del genere, molto probabilmente a Narnia non esisteva nulla di lontanamente simile. Mollò la criniera del maestoso Leone e fece lentamente una giravolta, gli alberi del bosco erano altissimi e loro foglie di un bel colore che variava tra l'oro e l'arancione, erano anch'esse molto grandi. Più grandi di qualsiasi foglia di Narnia e delle isole vicine.


«Questo posto mette un po' di paura, non trovi?» chiese Peter sorridendo nell'oscurità.
Susan annuì senza distogliere lo sguardo dagli alberi. Nonostante il posto tetro ne era tremendamente affascinata.

«Figlia cara, afferra nuovamente la mia criniera. Il portale rimarrà aperto solamente per poche ore e ogni secondo è prezioso» disse Aslan gentilmente e per nulla irritato. Aveva compreso lo stupore di Susan e non trovò giusto rimproverarla per la sua curiosità.

«Si, scusami Aslan. Sono rimasta letteralmente impressionata da questo posto» disse la Regina, scusandosi.
Afferrò nuovamente la criniera del Leone e cominciarono a camminare facendo attenzione a dove mettevano i piedi e, ovviamente, le zampe. Le grandissime radici degli alberi erano così spesse che a volte dovevano proseguire in fila indiana e quando succedeva teneva ben salda la mano in quella di Peter. Più camminavano e più Susan sentiva una strana sensazione addosso, come se fosse costantemente osservata. Si guardò più volte in giro, ma non trovò nessun paia di occhi a scrutarla nell'oscurità.

«Qualcosa non va?» chiese Peter dopo aver notato l'ansia della sorella.

«Non lo so, Peter. Mi sento strana, è come se avessi la netta sensazione che qualcuno ci osservi» disse con timore continuando a guardarsi attorno. «Ma forse è questo bosco a mettermi questa sensazione» concluse.

«Non ti preoccupare, Sue. Finché starò accanto a te nulla ti potrà fare del male» Disse Peter con un sorriso incoraggiate.
Susan sorrise a sua volta un po' più tranquilla.
Continuarono a camminare nel buio, inciampando di tanto in tanto in qualche buco nel terreno e in qualche tana di animali che non avrebbero mai visto. A un certo punto, Susan sentì un brusco rumore provenire dalla sua destra e d'istinto fece un movimento per prendere una freccia dalla sua fedele faretra trovando però solo il nulla.
"Maledizione, mi sono scordata di prendere l'arco e la faretra" pensò subito con timore.
Peter sguainò la spada e si mise davanti a lei, proteggendola dalla creatura che aveva provocato quel rumore. Persino Aslan si voltò e scrutò con i suoi occhi l'oscurità.
"Se pure Aslan si è voltato vuol dire che persino lui è preoccupato" pensò la Regina.

«Fatevi vedere!» urlò Peter senza abbassare la propria spada.
Susan sentì il suono di strani passi, moltissimi passi. Si guardò attorno e con orrore vide che gli alberi circostanti erano ricoperti da un qualche tipo di sostanza simile alla lana, ma più pregiata. Aslan alzò lo sguardo e la fanciulla lo imitò, e li vide lassù, tre grossissimi ragni neri che scendevano piano dalle loro ragnatele. Per un attimo vide il suo riflesso nei molteplici occhi delle raccapriccianti creature oscure e i brividi cominciarono a salirle lungo la schiena.

«Sono quassù» urlò Susan spaventata.
Peter alzò lo sguardo e rimase per un istante a bocca aperta, nemmeno lui aveva visto ragni così grossi e spaventosi allo stesso tempo. Aslan ruggì e si girò verso i due fratelli.

«Salite figli miei, vi porterò al sicuro!» disse.
Susan e Peter non se lo fecero ripetere due volte e obbedirono, era l'unica cosa da fare. Come potevano stanare delle creature del genere solamente con un spada? Nemmeno Aslan, per quanto forte fosse, poteva riuscirci. Il Leone cominciò a correre velocemente e agilmente, superando le grosse radici che facevano da ostacolo.
Susan si voltò e vide che i ragni riuscivano a tenere il passo grazie alle ragnatele che permettevano loro di muoversi molto velocemente.
La Regina, all'improvviso, sentì una freccia sibilare vicino a loro, piantandosi nell'occhio di uno dei grossi ragni più vicini ad Aslan. Col cuore che batteva all'impazzata guardò avanti e vide delle creature simili a loro correre velocemente verso la loro direzione con in mano degli archi e frecce. Un elfo dalla chioma bionda, e con un gradevole profumo di muschio, le passò vicino e si fermò scoccando un'altra freccia colpendo nuovamente lo stesso ragno. Il grande Leone continuò nella sua veloce corsa e Susan, voltandosi nuovamente, rimase a bocca aperta. Quelle creature si muovevano velocemente, scoccando frecce e sguainando grosse spade e pugnali.

The Prince and the QueenDove le storie prendono vita. Scoprilo ora