Il suono della sveglia rimbomba nella grande stanza ancora buia;
La luce é davvero poca:riesco a intravedere il comodino di fianco al letto grazie al raggio di luce che entra dalla persiana socchiusa.
Decido di far finire il suono buttando a terra l'oggetto fastidioso ma subito vengo travolta da un piccolo di elefante impazzito,no scherzo è solo Isabel che non conosce il significato della parola "delicatezza".
Mi alzo con gli occhi ancora impastati dal sonno prendendo per mano Isabel che sembra più contenta di un bambino con un giocattolo nuovo:cosa trova di divertente nell'andare a scuola?
Io non ero così alla sua età.
Facciamo colazione veloce e ci prepariamo.
Mi metto dei jeans a vita alta,si ok sono fissata con questi jeans,una maglietta corta con sopra una camicia a quadri rossa e nera
"Jen mi pettini per favore?"chiede mia sorella saltellando con la spazzola in mano
"Okok,calma" dico io andando in bagno e prendendo la spazzola
Le raccolgo i morbidi capelli in una coda abbastanza alta che imito poi con i miei lunghi capelli.
Alle 7:30 in punto sentiamo suonare il campanello.
"Vai tu,è Michael;digli che mi metto le scarpe e arrivo"dico a Isabel. La sento correre di sotto,aprire la porta e dire qualcosa con voce troppo bassa per sentirla da qui.
"JEN MUOVITI" sento Michael gridare
Prendo lo zaino e le chiavi visto che mia madre è già uscita e ha lasciato un biglietto con scritto che tornerà dopo pranzo.
"Eccomi"dico correndo fuori,chiudendo la porta e dando un bacio veloce sulla guancia di Michael che lui ricambia
"Era ora"dice Michael salendo in macchina
La scuola non è molto lontana dalle nostre case: la nostra dista qualche isolato invece quella di Isabel e Josh dista un po' di meno.
Isabel e Josh scendono dalla macchina salutando me e Michael
"Ci vediamo alle due, Josh fai il bravo con Isabel eh" dice Michael facendo l'occhiolino a Josh
"MICHAEL HA SOLO CINQUE ANNI E MEZZO"dico dandogli una pacca un po' forte del braccio
"I Clifford nascono già sviluppati" dice con un sorrisetto stampato in faccia
"Si ma non voglio diventare tua parente" dico ridacchiando
Passiamo il resto del viaggio in silenzio e arriviamo davanti alla scuola alle 7:45,in perfetto orario.
Michael parcheggia la macchina nella grande piazza ormai piena di auto degli studenti e dei professori.
Ci sono ragazzi che si tengono per mano,altri che si scambiano qualche gesto d'affetto,altri che parlano e scherzano e poi ci sono quelli che fanno di tutto per starsi alla larga.
La scuola è molto grande:ha quattro piani ed è di un giallino chiaro,tendente all'arancio.
"Vieni ti faccio conoscere la mia gang,come ti ho promesso"dice Michael quasi trascinandomi.
Non mi piacciono le presentazioni,come ho detto prima le ho sempre odiate.
"Ehi ragazzi"sento Michael salutare un gruppo di ragazzi poco distanti che ridono dandosi qualche pacca di troppo.
Intravedo un ragazzo con capelli mossi castano chiaro proprio come i miei,occhi verdi e delle splendide fossette. È di media statura con un corpo abbastanza muscoloso,riesco a vederlo dalle braccia lasciate scoperte da una canottiera nera.
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Paradise
FanfictionSapevo che sarebbe stata dura; sapevo che sarebbe stato difficile; sapevo che avrei sofferto; Ma la mia mente era fusa quindi non pensavo,io amavo e basta.