Capitolo 4

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-No dai! Come non faceva a ricordarsi dove aveva messo le mutande- dico ridendo a crepapelle.
-Ma ti giuro- dice anche lui ridendo -Non so come abbia fatto so solo che si è messo un asciugamano intorno alla vita ed è andato via in quelle condizioni-.
Le storie che mi raccontava Tom facevano una più ridere dell'altra. Alla fine quei ragazzi non erano così male.
-Comunque- dice lui abbassando il tono della voce per non farsi sentire dal professore -domani ho convinto i ragazzi a farvi venire a mangiare al nostro tavolo. Sia te che Mia- dice cercando nei miei occhi una risposta che non fosse negativa. Prima però dovevo parlare con Mia.
-Dai ti prego- dice - è per farmi perdonare. Così posso mangiare comunque con te-. Lo guardo con disappunto. Ma anche se non lo voglio ammettere, apprezzo tantissimo il suo tentativo. Quindi nonostante tutto e tutti accetto.
-Verrò- dico.
Lui sorrise.
Dopo pochi minuti dalla nostra conversazione la campanella che annunciava la fine definitiva delle lezioni, suonò.
Presi il necessario per fare i compiti assegnati nell'armadietto e misi tutto nel mio eastpack.
Attraversai il giardino e per la prima volta non lo vidi intasato di gente. Era totalmente vuoto.
C'era un bel sole e l'aria fresca che annunciava la fine definitiva dell' estate mi smuoveva un po' i capelli.
-Cosa fai?- mi riprese Mia prendendomi a braccetto - La sensitiva?- mi dice avendo chiaramente notato che ero sola in mezzo al vialetto della scuola a fissare il nulla.
-Ma va a quel paese- dico sorridendo.
Entrò in macchina e abbasso del tutto i finestrini e lascio che Mia scelga la musica.
Ho sempre apprezzato i suoi gusti musicali. Certo. Non tutti. Ma la musica che ascoltava non mi dispiaceva affatto.
Parlai a Mia del pranzo con i ragazzi e ne fu entusiasta, se non di più.
La lasciai davanti il cancello di casa sua e poi mi diressi a casa mia.
Trovai le finestre e i balconi di casa ancora aperti.
Mio fratello era ancora in vacanza dal momento che sarebbe partito per tornare al college.
Lo ammiravo molto anche se non lo ho mai ammesso.
-Come è andata?- mi chiese vendendomi entrare in casa.
-Tutto bene! Mi hanno buttato un bicchiere d'acqua in faccia ma tutto bene- dico sarcasticamente.
Tutto d'un tratto si gira e mi guarda accigliato
-Chi?- dice lui un po' sorpreso ma allo stesso tempo quasi arrabbiato.
-Ricordi? Quello stronzo di Cole Reed- dico io buttando lo zaino per terra e riponendo le mie scarpe nella scarpiera.
-Sisi quando io ero al quinto lui era al primo. Ho sempre saputo che sarebbe diventato uno stronzo- dice
-Tu stai bene però, vero?-
Feci cenno di sì e poi salii in camera.
Dopo tutto stavo bene.
Mia's pov
Ancora non ci credo a ciò che è successo in mensa.
Apro la porta di camera mia e mi stendo sul letto.
Ripenso a quel momento.
Io che mi alzo in piedi e rispondo a Cole e dietro di lui il ragazzo più bello che avessi mai visto. I capelli marrone intenso e gli occhi verdi scuri che risaltavano in quel viso che aveva degli accenni orientali.
Mai visto niente di più bello.
Ci fu solo un momento in cui i nostri sguardi si incrociarono e lui mi fece un occhiolino. Così per evitare figure imbarazzanti presi Mel sotto braccio e la portai in bagno.
Apro l'armadio in preda all'ansia per come vestirmi domani.

xoxo giovanna

-Crazy about you-Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora