#3 Bea Miller
- Fire N Gold"Sbagliato Bright." Mormora scuotendo la testa.
Continuo a guardare il pavimento con la paura di guardare i suoi occhi, ma invece sono costretta a farlo, perché il mio mento viene alzato così che miei occhi guardano i suoi.
"Hai ancora la carta." Non lo chiede come una domanda, ma è una affermazione e vuole la conferma.
Sposto lo sguardo dai suoi occhi ai scafali dietro di lui. "Brendy devo andare, è suonata." Li rammento, così che possa sfuggire dalle sue grinfie.
"Non abbiamo finito." Mi avverte lasciandomi via libera. Annuisco, e sistemando lo zaino sulle spalle, me ne vado via.
Quando suonarono le due campanelle della ricreazione non andai al bar, avevo paura di vederlo. Quindi io e Beth stammo fuori scuola, sui muretti.
Di solito ci stava la gang dei drogati.
Si, è questa l'etichetta che affibiavano alle persone della scuola per chi si sedeva su quei muretti, e penso che sia stata stupido da parte loro, perché questo voleva dire che ogni persona che si sedeva in quei muretti era una della "gang".
Io e Beth siamo sedute sui muretti, e che io sappia, l'unica droga di cui facciamo uso e il McDonald, siccome la musica è l'unica droga che non fa male.
"Quindi oggi li conosceremo, e poi questo weekeand ceneremo con loro." Mi distrae dai miei pensieri la voce entusiasta di Beth.
"uhm?"
"Sto parlando dei noistri nuovi vicini, la famiglia Sullivan." Sbuffa roteando gli occhi arrabbiata del perché io non prestassi attenzione. "Anche se famiglia non la chiamerei." borbotta riluttante.
"Perché?"
"Da quello che io so, è solo composta da una madre e un figlio." Mi informa, e io non vorrei andare oltre perché odio farmi gli affari degli altri, come odio che gli altri facciano i miei. Sono coerente per l'amor del cielo.
"Mentre il padre... uhm in relatà non so nulla di lui, mio padre non mi ha menzionato mezza parola sul suo conto." Continua lei pensierosa. All'improvviso c'è qualcosa che attira la sua attenzione, e sposta il suo sguardo da me a dietro le mie spalle sgranando gli occhi.
"Owww." mormora mordendosi l'interno guancia. "Prima che tu inizia a correre, volevo avvertirti che alla cena di sabato dovrai venire anche tu."
"Prima di correre?" Chiedo corrugando la fronte confusa.
"Sharon!" Sento qualcuno urlare il mio nome. E la voce è fin troppo famigliare.
"Oh cazzo." mormoro voltandomi lentamente, prima di incrociare gli occhi blu di Brandy. "Beth fai qualcosa!" La spinto verso la direzzione di Brandy. Rotea gli occhi sbuffando, e incrocia le braccia.
"Piromane." lo saluta con il suo soprannome, fulmiandolo con lo sgaurdo.
"Barbie naturale." La saluta a sua volta con un ghigno. "Devo paralare con Sharon." Dice diretto, per poi guardandomi dritto negli occhi diventando serio. È un omicido questo contatto.
"Va bene." fa spalucce spostandosi di lato. Guardo Beth sgranando gli occhi.
Ma che sta facendo!?
"Che c'è?" Dice guardando la mia espressione spaventata."Dovete solo parlare, mica muori." Ridacchia sdrammatizzando tutto.
La fulmino con lo sguardo, e le mimo con le labbra un 'sei morta'. Mi giro lentamete verso la direzione di Brandy, che mi guarda con occhi freddi.
Sbuffo arredendomi. "Penso a quel ragazzo, solo, quando passo per il parchetto. O quando vedo per puro caso la carta."
"Penso di averlo ritrovato." Mi informa.
Socchiudo le labbra e sgrano gli occhi. "C-cosa?" Balbetto incredulità.
"Dimmi come era fatto quel bambino, se ricordi qualcosa." Dice prendendo il telefono, guardando lo schermo in attesa che descriva il bambino.
"Occhi marroni chiari tendenti al verde, si alternavano. Tutto dipendeva da come si sentiva, e lui con me era sempre felice quindi erano giada. I capelli castani, e aveva delle lentigini spruzzate leggermente sul naso e sulle guancie." Dico ripensando al giorno in cui mi aveva chiesto del perché stavo piangendo.
"Quel bambino era pura arte." Sussuro sognate, accorgendomi più tardi che stavo sorridendo come un ebete.
"E adesso sarà muy caliente." Dice all'improvviso maliziosa la voce di Karen.
Mi volto di scatto verso di lei arrosendo di colpo, portando entrambe le mani al viso, cercando di alleviare il rossore inutilmente.
"Non ti sono bastati i raggazzi della scuola?" Sbuffa Beth guardandola male.
Brandy osserva, con un cipiglio sul volto, Beth. E quando lo becco in fragranza e lui se ne accorge, deglutisce spostando lo sguardo.
Beth e Brandy non vanno molto d'accordo. Quando si vedono c'è una battaglia di sguardi tra di loro. A Beth non piace Brandy, quindi con lui non si comporta come si comporta con gli altri. E a Brandy non piace Beth - non ho capito nemmeno la motivazione - , e si comporta con lei come si comporta con tutti gli altri.
Tutto normale.
"Uhm, allora ti ricordi come si chiamava?" Mi domanda guardando intensamente lo schermo del telefono.
Apro la bocca per rispondere con la convinzione di sapere esatattamente il suo nome, ma mi azzitisco da sola. "I-io..." balbetto andando nel panico. "Io non mi ricordo".