<<Non esiste orrore più tremendo di un uomo che si riduce alle conoscenze proibite, le quali possono condurre a temibili e oscure entità che restano perennemente in ascolto nel buio del vuoto cosmico.>>, esordì Akeley in modo solenne, assumendo un espressione molto più seria e drammatica rispetto alla conversazione di prima. <<Io non giudico folle chi crede in questo... no, perché ciò che non vediamo è più concreto e reale di ciò che vediamo. Io reputo la massima espressione della pazzia colui che osa spingersi oltre, varcando la soglia.>>
Sì accese con calma la pipa ed iniziò a tirare il fumo da essa. Poi continuò, e disse: <<Che lei ci creda o no, signor Scafandro, Alessandro era stato uno di questi... a malincuore devo trarre queste conclusioni per via di alcune lettere che gli era sempre più solito spedirmi... ogni volte, sempre più drastiche e alienate. Ve lo menzionai già per telefono, ricordate?>>
Annuì in silenzio, pur sapendo che non poteva vedermi, ma parve stranamente che comprese lo stesso il mio gesto.
<<Bene, ora ve le mostrerò... così sarà in grado di capire lei stesso... l'atto benevolo che mio nipote si è mostrato nel togliersi la vita.>>
Prese da uno scaffale vicino a sé un blocco di fogli e me lo porse con cautela, mentre aggiunse poi, con un tono molto severo: <<Vi avverto gia del contenuto osceno e raccapricciante di cui sono fatte... naturalmente, essendo un non vedente, ho lasciato scioccamente che fossero alcuni dei miei domestici, ignoranti e rozzi, a leggermi le lettere man mano che mi arrivavano... molti di essi a stento arrivavano fino alla fine, prima di fuggire via, correndo nel bosco e urlando in preda al delirio, senza tornare più. Solo il Signore sa che fine hanno fatto... mi raccomando, leggete con cautela.>>
Il tono grave e molto forte con cui mi passo quelle lettere mi fece sembrare che mi stesse dando un testo occulto di inaudita malvagità al pari quasi del Necronomicon.
Presi con delicatezza quel dattiloscritto che mi porse, sperando che in quei fogli potessi trovare qualche indizio dell'orrore che si nascondeva dietro a tutto ciò che stava capitando.
Il contenuto di quei fogli era spaventoso... specie sempre più verso la fine. Le continue ossessioni e le paranoie di essere seguito, spiato, osservato e analizzato per scopi orribili e inimmaginabili trasmettevano un angoscia quasi tangibile. Lessi concetti astratti di cui non capii quasi nulla, riguardanti antiche formule mistiche, alchemiche, legate in qualche modo al culto delle blasfeme divinità cosmiche... Grandi Antichi, Dèi Esterni, gli Altri Dèi...
Lessi nomi con cui avevo legato una certa familiarità come Nyarlatoteph, il Caos Strisciante che serviva alla corte del demone sultano, Azathoth, l'Oscuro Signore che nel suo sempiterno coma delirava al centro dell'universo. Lessi in seguito di Shub-Niggurath (e lì la grafia divenne più irregolare e tremolante), del segno maledetto, il marchio degli Dèi, e accenni riguardanti il Calendimaggio di quest'anno, che sarebbe stato assai speciale perché si sarebbe concluso un rito sacro a favore della Prole Innumerevole del Caprone Nero. E poi arrivò il testo che più mi sconvolse per quanto fu allucinante...
In base ai miei ricordi, riporto testualmente quanto segue dato che mai potrei dimenticare una simile orribile rivelazione:Ho provato in ogni modo... ogni cosa per sfuggire al mio terribile destino...
Ci hanno consacrati alla rinascita attraverso Shub-Niggurath, la fine più terrificante e mostruosa che possa esistere per un essere dotato di ragione... Ho scoperto che siamo stati concepiti durante un rito orgiastico in una notte di Valpurga, sulla sponda del terribile lago della contea, per onorare la Dea della fertilità, e designati per la trasfigurazione...
Parlo in plurale perché anche il signor Scafandro è stato, come me, concepito durante lo stesso rituale per un unico e solo scopo: essere una vittima sacrificale... siamo stati allevati per essere infine carne da macello.
Ora è giunto il tempo... il tempo in cui dobbiamo ritornare a fare parte dell'Uno... è giunto il tempo in cui arriverà il marchio maledetto che è il segno... della fine.
L'orribile presenza dagl'occhi gialli fluorescenti è tornata per il richiamo a Salt Lake City... lo so, me l'ha detto... ma non mi avrà...<< Sa, signor Scafandro...>>, disse Akeley, interrompendo la mia lettura e assumendo un tono volutamente malizioso.
Sollevai su di lui uno sguardo tragico, agghiacciante misto all'incredulità per un orrore tanto surreale.
Poi, Henry Akeley affermò: <<Sarebbe stato meglio per lei, che si fosse suicidato quando poteva ancora farlo, come il mio povero ragazzo. Per fortuna però, lei è vivo... lei è qui! Sia reso lode ad Astarte!>>
A quel punto mi alzai di colpo dalla sedia, infuriato, facendo cadere il blocco di fogli per terra che si sparsero per il pavimento e cacciai da dietro la cita, alla base della mia schiena, la rivoltella che mi ero portato segretamente appresso, per essere pronto a qualunque evenienza fosse capitata.
Gliela puntai ferocemente contro, col dito pronto sul grilletto e minacciai: <<Non dica un altra parola brutto pezzo di merda o ti faccio salare la testa! Queste non sono lettere che vi ha inviato, ma dati e resoconti delle sue memorie di cui lei è entrato in possesso in qualche modo! Sapevo che non c'era da fidarsi! Che Alessandro aveva ragione, che era stato lei e non il padre a iniziarlo al culto, a portarlo al lago! E lei che l'ha internato ad Arkam per rimanere alla Miskatonic University perché so che lì tengono segregata una copia del Necronomicon! Vecchio fanatico e cultista del cazzo! >>
Il vecchio signor Akeley non aggiunse nulla, ne replicò, tantomeno sembrava essere preoccupato anzi, smosse l'ispida barba con sorriso beffardo. Poi, con un tono pacato e tranquillo, troneggiando comodamente sulla sua poltrona, asserì: <<Lei crede davvero che le uniche forze in gioco qui siamo solo io e lei? Che io, se voglio, non possa vederla? Davvero lei pensa che ciò che si vede sia più orribile e spaventoso di ciò che è invisibile come l'aria? In verità ti dico che tutti noi viviamo su una placida isola di ignoranza e, quando connessioni di conoscenze disgiunte apriranno visioni terrificanti della realtà e della nostra posizione che occupiamo in essa, o diventeremo pazzi per la rivelazione o fuggiremo per sempre dalla luce mortale.>>
D'improvviso avvertì un piccolo scatto alle mie spalle, feci appena in tempo a voltarmi con un sussulto da vedere l'uomo di colore che riconobbi essere il tassista di prima, avvicinarsi a me furtivo e con in mano una spranga con la quale, in una rapidissima successione, mi colpì violentemente dietro la testa.Quando riacquistai i sensi, sentii un freddo gelido che mi fece accapponare la pelle. Aprii le palpebre, stanco e ancora mezzo intontito per la pesante botta, sentendo un liquido caldo e indurito dietro la testa, dall'odore aspro e intenso riconobbi essere sangue. Mi aveva inzuppato anche tutta la maglia, dietro la schiena. In un primo acchito non riconobbi nulla di ciò che mi circondava, compresi solo che era buio, faceva freddo e che stavo in movimento, poi, stremato, rinchiusi gli occhi sentendo arrivare una dolorosissima emicrania.
Li riapri dopo un po e, mentre riacquistavo sempre più maggiormente controllo della realtà, cercai di muovermi ma mi accorsi di essere bloccato per via di alcune corde legate strette intorno ai polsi e alle caviglie. Mi accorsi che avevo le braccia alzate ed ero nudo, appeso a una roccia bianca, un orripilante monolite, alto all'incirca tre metri e circondato da delle pietre lisce tutt'intorno. Dinanzi a me c'era un enorme baratro nero, completamente privo di materia; un abisso vuoto e infinito, oscuro come i golfi più remoti dello spazio.
L'immensa voragine era circondata alle estremità da una fila di alberi spogli e orripilanti, piegati e ringrinziti in modo atroce come corna ondulate di un capro. La vegetazione era secca, marcia, contaminata e il cielo, buio e profondo, era privo di ogni barlume di luce.
Mi resi conto... con estremo orrore... che mi trovavo dinnanzi al tanto temuto e sfuggito lago della contea... il tremendo portale d'accesso di Shub-Niggurath!
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Il Lago
Mystery / ThrillerUn richiamo a un luogo oscuro e misterioso, gonfio d'orrore e segreti antichi, in cui si accede solo tramite l'incubo e la follia; tra culti pagani, sacrifici umani e simboli esoterici. "Il Lago" è una storia tenebrosa, che procede per varie degene...