t h i r t e e n

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210

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210.11.2.
12AM

MARK LEE:
esci cautamente dal
palazzo. non appena
sei fuori corri al parco
e nasconditi.

PARK JISUNG:
okay, mark.
ti voglio bene.

[ Lasciando stare qualsiasi cosa stesse facendo in quel momento, si precipitò al parco, chiamando la polizia.

Era spaventato a morte.
Il pensiero che ci fosse qualcuno nella loro casa era terrificante.

Ma la cosa che più lo preoccupava era come stesse Jisung.

Una volta arrivaro al parco, e sul punto di piangere, urlò: "JISUNG! JISUNG! SONO IO, MARK."
Una figura esile apparve lentamente da dietro lo scivolo.
"MARK" gridò una voce profonda, correndo verso di lui a tutta velocità, per poterlo avvolgere in un abbraccio tra i vari singhiozzi. ]

"Shhhh...va tutto bene. Ci sono qui io, Jisung." disse, abbracciandolo forte.

Il ragazzo singhiozzò, non accennando ad allontanarsi da quel corpo rassicurante "Mi ha visto." iniziò "'Ma non mi ha inseguito. È solamente rimasto fermo in piedi a guardarmi."

E lì Mark capì-l'assassino non stava cercando Jisung. Stava cercando lui.

 Stava cercando lui

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