Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.
210.11.2. 12AM
MARK LEE: esci cautamente dal palazzo. non appena sei fuori corri al parco e nasconditi.
PARK JISUNG: okay, mark. ti voglio bene.
[ Lasciando stare qualsiasi cosa stesse facendo in quel momento, si precipitò al parco, chiamando la polizia.
Era spaventato a morte. Il pensiero che ci fosse qualcuno nella loro casa era terrificante.
Ma la cosa che più lo preoccupava era come stesse Jisung.
Una volta arrivaro al parco, e sul punto di piangere, urlò: "JISUNG! JISUNG! SONO IO, MARK." Una figura esile apparve lentamente da dietro lo scivolo. "MARK" gridò una voce profonda, correndo verso di lui a tutta velocità, per poterlo avvolgere in un abbraccio tra i vari singhiozzi. ]
"Shhhh...va tutto bene. Ci sono qui io, Jisung." disse, abbracciandolo forte.
Il ragazzo singhiozzò, non accennando ad allontanarsi da quel corpo rassicurante "Mi ha visto." iniziò "'Ma non mi ha inseguito. È solamente rimasto fermo in piedi a guardarmi."
E lì Mark capì-l'assassino non stava cercando Jisung. Stava cercando lui.
Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.