«Come stai?».
Peter si era aspettato - e un po' lo aveva sperato - di ricevere quel messaggio, ancora una volta, dopo che il signor Stark lo aveva accompagnato a casa.
Tony gli aveva sorriso, quando aveva abbandonato l'auto, e lui aveva fatto lo stesso, abbassando lo sguardo per non lasciare che l'amore gli uscisse troppo dagli occhi, e se lo tenne ancora per sé.
Si era rubato quel fugace bacio, quel giorno, e se ne vergognava da morire e se da una parte sperava di poter discutere la cosa con il signor Stark, da una parte si augurava di non doverlo fare mai, per paura di scoprire una verità che non rispecchiava quella dei suoi desideri e non gli ci voleva anche quella batosta.
Forse era stato proprio l'amore, ad averlo salvato dal baratro.
«Signor Stark, io...», aveva esordito, prima che l'uomo potesse rientrare in macchina, dopo essersi scambiati un abbraccio alla quale Peter non avrebbe mai detto basta.
«Non ti stressare... ne parleremo. Te lo prometto, se tu mi prometti che non te ne farai un cruccio, intesi?», gli aveva detto, scompigliandogli i capelli capendo come sempre ogni sua intenzione e Peter si sentiva com un libro aperto, certe volte e non gli piaceva così tanto quella sensazione.
Aveva arricciato le labbra, e aveva sbuffato leggermente dal naso: «D'accordo, glielo prometto».
«Bene, e non provare a smettere di parlare di nuovo. Sarò il tuo incubo, Peter, farai bene a non cascarci ancora», aveva poi concluso l'uomo e lui si era messo a sorridere senza rendersene conto, nemmeno più abituato a farlo in modo così genuino.
Esattamente come gli era appena successo, leggendo quel messaggio.
Aveva passato la serata a parlare con zia May; le aveva spiegato tutto, le aveva raccontato una mezza verità: le aveva detto che si era ritrovato a passare proprio lì, davanti al luogo dell'esplosione, e che lo shock lo aveva colpito in pieno, specie quando le persone se l'erano presa con Spider-Man, senza alcun motivo.
«Quel poveraccio ha solo fatto il suo dovere. E se non fosse intervenuto affatto? A volte mi domando perché la gente necessiti così tanto di trovare dei capri espiatori», aveva sbuffato zia May, in lacrime, di rabbia, tristezza e gioia di sentirlo parlare di nuovo e Peter le aveva tenuto la mano tutto il tempo e aveva pianto con lei, di tanto in tanto.
Prese il telefono, mentre si chiudeva di più nella sua felpa e si prendeva le ginocchia in petto, buttato in un angolo del suo letto, incapace di dormire, troppo scombussolato dalle emozioni che come una tempesta lo avevano inondato e troppo logorato dai sensi di colpa, ogni volta che chiudeva gli occhi.
Si sentiva come un fiume in piena.
«Meglio. Decisamente meglio. Lei come sta, signor Stark?».
L'uomo era rimasto online, in attesa forse della sua risposta e iniziò subito a scrivere, cambiando poi idea in un lampo, chiamandolo.
«Ne approfitta del fatto che parlo di nuovo?», gli chiese, ridendo leggermente, dopo aver risposto alla chiamata.
«Non sia mai che ti venga in mente di smettere di parlare di nuovo. Mi avevi promesso di non sparire e lo hai fatto lo stesso, quindi ora mi tocca starti dietro».
Peter sospirò, colpito in pieno da quella innocente accusa, che forse non era nemmeno tale: «Mi dispiace di averlo fatto... non avrei voluto ma ne avevo bisogno, in qualche modo, di staccarmi da tutto».
«È tutto okay, Peter. Lo capisco. Sono io che avrei dovuto romperti le scatole fino a sfinirti.», ammise Tony, la voce un po' rauca, forse per via della stanchezza accumulata, ma una palese voglia di parlare che Peter avrebbe assecondato per sempre, se solo avesse potuto farlo, «Hai cenato?», gli chiese ancora, forse con l'intento di cambiare argomento.
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The Silence Remains - Starker [Tony x Peter] (Wattys2019)
FanfictionPeter Parker non parla più. Tony Stark farà di tutto per convincerlo a ricominciare a farlo. Sinossi: (Conclusa) Dopo un tragico incidente di percorso, durante un salvataggio, Peter Parker causa la morte di otto persone innocenti. Il senso di colpa...