Parte 2

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Parte 2

Era tornata qualche giorno a Trenton, sempre nel New Jersey, dove si era trasferita per lavoro, ma stava già pensando di tornare, non aveva senso continuare a tenersi lontano da Princeton, non aveva senso continuare ad evitare House, prima o poi avrebbe saputo della gravidanza e soprattutto non voleva che Chase non vedesse loro figlio. Non sapeva ancora se il loro matrimonio avrebbe funzionato di nuovo ma ci voleva provare, di nuovo.
In quei giorni lontani si erano sentiti regolarmente e lui era tornato il dolce e premuroso uomo di cui si era innamorata. Era bello sentirlo di nuovo così vicino, sentire la sua voce dolce e delicata che gli chiedeva del loro bambino, anche se più di una volta si erano ritrovati a punzecchiarsi sul possibile sesso e non si trovavano per niente d'accordo in proposito. Chase credeva che fosse maschio, Cameron femmina, avevano anche scommesso a riguardo a cosa sarebbe stato, non avevano ancora deciso cosa, ma alla fine non gli importava molto, chiunque avrebbe vinto, avrebbero amato il frutto del loro amore; quello solo un modo per ritrovare la loro vecchia complicità.
Parcheggiò la macchina davanti al PPTH ed entrò, senza la paura di incontrare i suoi vecchi colleghi, non aveva più niente da nascondere e si sentiva finalmente bene, come non le succedeva da parecchio tempo.
Sapeva che Robert sarebbe uscito di lì a breve, ma non voleva attendere oltre e decise di andare a salutare il suoi vecchi colleghi e magari portarselo via cinque minuti prima, voleva andare a compare qualcosa per il bambino o la bambina insieme a lui, poi Chase le aveva detto che aveva una sorpresa per lei e onestamente non vedeva l'ora di essere a casa per vederla. Si sentiva come un'adolescente alla prima cotta e forse mai si era davvero sentita così: la loro relazione non era mai stata semplice, avevano fatto l'amore per la prima volta quando lei aveva preso la droga per dimenticarsi per un attimo che forse aveva potuto contrarre l'HIV, poi la loro relazione si era trasformata in una storia di sesso, fino a che entrambi non si erano innamorati, Chase l'aveva capito subito di provare qualcosa per la giovane donna, Cameron per paura era scappata a gambe levate al primo segno di relazione seria, per paura più che altro di ritrovarsi con il cuore spezzato, la sua precedente relazione seria era finita male, aveva sposato suo marito quando era già malato terminale e lei l'aveva visto morire giorno dopo giorno, questa esperienza l'aveva segnata e fatto sì che non fosse più tanto facile innamorarsi; Chase però gli aveva fatto battere di nuovo il cuore e anche se non era stata in grado di dirgli subito sì per il matrimonio, anzi era scappata nuovamente, in cuor suo sapeva che l'amava e che l'avrebbe voluto sposare, per finire il problema Dybala che aveva portato il loro matrimonio a naufragare... ma ora, ora voleva rimettere tutto in ordine, la sua vita, il suo matrimonio e diventare una buona mamma.
Entrò dalla porta a vetri senza nemmeno bussare, dopo tutto il tempo che aveva passato all'interno di quell'ufficio si sentiva quasi in diritto di farlo, anche se questo inevitabilmente avrebbe scatenato le battute sarcastiche del suo ex capo.
«Oh guarda chi è tornata, la figlial prodigo... che ci fai qui, se é per il tuo lavoro, il tuo posto non è più disponibile» gli disse prontamente House, avendo visto chi fosse entrata nella stanza. Non si aspettava di certo di rivedere la sua ex collaboratrice, visto anche il modo in cui se ne era andata e le sue fredde parole nei suoi confronti, l'aveva accusato di aver rovinato il suo matrimonio e di aver macchiato Chase, di averlo fatto diventare come lui, aveva aggiunto che lui era una brutta persona, non aveva detto esattamente così, ma per House era stato chiaro che lei gli stesse dicendo proprio ciò, proprio lei, la donna che per un periodo l'aveva amato e che cercava di tirare fuori il lato migliore di lui, ma che poi si era arresa, vedendo che forse del buono non c'era o che se c'era non voleva farlo vedere, tanto meno a Cameron. Era perciò parecchio stupito di rivederla al PPTH, ma immaginava anche con non era di certo per lui.
«Non voglio tornare nel tuo team, sono qui per mio marito» rispose prontamente, intanto salutando il resto dei suoi colleghi con un sorriso. Non vedeva soprattutto Foreman da un po', ma immaginava che Chase gli avesse detto della gravidanza.
«Ah non sapevo ci fossimo sposati, sai mi sarei ricordato della nostra notte di nozze» ribatté maliziosamente, in quel modo tipico di lui, ma stavolta non era riuscito a far subire l'effetto desiderato nella sua ex dipendente. Allison si era semplicemente girata verso Robert, ignorando quasi completamente la sua battuta.
«Parlavo di Robert e se non ti dispiace esce un po' prima»
«Oh l'australiano é tuo marito, giusto! Ma non stavate separandovi? Quindi ormai quasi ex marito, é più corretto» chiese curioso dalla cosa, non sapeva perché, ma improvvisamente si rese conto che gli mancava un pezzo, o forse aveva capito benissimo, ma non era facile ammetterlo. Rimettendo insieme i pezzi, adesso comprendeva ogni cosa, era Cameron la famosa donna incinta menzionata da Chase qualche settimana prima.
«Scusa non mi ero reso conto... pensavo che ti fossi semplicemente ingrassata da quando ti sei allontana da Princeton» continuò lui, mantenendo quel suo solito arrogante tono di voce, doveva sempre fare una battuta sarcastica o non sarebbe stato felice e ora aveva trovato un pretesto validissimo per dare il meglio di sé.
«Grazie House per aver sempre una parola gentile per tutti» rispose la donna, fronteggiando il suo sguardo con decisione e senza nessun tipo di esitazione.
Gli altri membri dello staff capendo si avvicinarono a Cameron per farle le congratulazione, Foreman che era l'unico che sapeva come aveva previsto la donna, si avvicinò per ultimo e l'abbracciò più stretta degli altri, dicendogli che presto avrebbero fatto una cena tutti e tre insieme per festeggiare la lieta notizia.
«Puoi contarci Eric.» gli rispose Cameron con un largo sorriso, ben felice che il loro più caro amico e collega fosse felice per loro, ma non aveva dubbi in proposito, nonostante la rivalità che poteva esserci tra di loro, sono sempre stati ottimi amici e Foreman, anche se era un tipo molto riservato, aveva sempre dato sia a lei che a Chase ottimi consigli e si era dimostrato leale e pronto a sacrificarsi per loro.
Approfittando di quel momento di pausa, Cameron ripeté ad House che avrebbe portato via prima Chase, il quale subito prontamente si sfilò il camice per seguire sua moglie fuori dall'edificio. Era impaziente di mostrarle la sorpresa che aveva preparato in quei giorni, sapeva altrettanto bene che anche Allison non vedeva l'ora di essere soli per parlarne e vedere cosa lui avesse fatto, la conosceva bene. Inoltre era felice perché aveva visto con quanta fermezza si era rivolta a House, per una volta aveva visto sua moglie non pendere dalle sue labbra e sentiva che finalmente tutto sarebbe andato a posto, il passato non esisteva più e loro potevano ricominciare da capo, come se si conoscessero di nuovo per la prima volta, come se il loro amore nascesse per la prima volta in quel determinato momento.
«In realtà se non te ne sei accorta siamo nel mezzo di una riunione per capire cosa possa avere il paziente» rispose House, ma aveva capito altrettanto bene che non era una domanda quella di Cameron e che tanto meno gli stesse chiedendo il permesso.
Allison sporse lo sguardo oltre House per leggere sulla lavagna bianca, con inchiostro nero, tipico delle diagnosi di House ed esclamò decisa: «Malattia da siero» non aspettando la risposta del suo ex capo, ma stringendo la mano che Chase le porse, affinché potessero uscire da quell'ufficio e godersi la loro serata insieme.
House li guardò allontanarsi e tornando poi con lo sguardo verso la sua lavagna, si accorse che Allison Cameron aveva ragione, l'allieva aveva superato il maestro.

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