What happen?

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Guerra, pestilenza, carestia e disastri naturali sono eventi comuni. La morte giunge per tutti e non indossa un mantello nero.
E' il 15 Settembre dell'anno 2003 e il piccolo Maynard ha promesso a papà Thom di riordinare la propria cameretta prima di dirigersi sul terrazzo per giocare con gli aquiloni.
E' il 15 Settembre dell'anno 2033 ed un uomo dal viso infossato si guarda attorno accarezzando le pareti che contornano una stanza tristemente vuota e consumata dal tempo. Scosta le tendine impolverate della finestra. Il cielo è tetro, le nuvole sembrano gocce di carbone.
Il piccolo Maynard non si scoraggia neanche di fronte ai giocattoli sparsi sul pavimento da riporre nel baule. Da quando ha avuto la possibilità di studiarla a scuola, è diventato un appassionato di preistoria. Il magico mondo dei dinosauri lo rende felice. Il modellino dello stegosauro è il suo preferito. Riconosce un certo vantaggio nel possedere una coda armata di aculei, ottima come arma di difesa.
Carica a pizzichi il tabacco in fondo al fornello della pipa in legno, ben sciolto e al giusto grado d'umidità. Aspira attraverso boccate lente, ritmate e distanziate, assaporando il fumo tra naso e palato. Spalanca le tapparelle affinché si attenui lo sgradevole odore di muffa e logoro. Ha spento il tasto della vita. Gli resta il silenzio di chi si è rifugiato in un angolo buio e non desidera avere contatti con l'esterno.
Non proviene da un pianeta minuscolo, né da una regione disabitata, eppure i ciuffetti color oro che gli ricadano leggeri sulla fronte rievocano l'immagine del noto protagonista descritto nel racconto di Antoine de Saint-Exupéry, "Le Petit Prince". Le guance arrossate contrastano i tratti nivei ed angelici presentando una figura buffa e dipinta di tenerezza. L'unica preoccupazione consiste nel voler vedere l'intelaiatura ricoperta di carta arancione librare sopra la sua testa.
Si dice che crescere significhi imparare a dire addio. Non un arrivederci, un chissà, un forse. È un saluto senza ritorno, un punto a fine frase, l'ultima pagina di un libro divorato dall'interesse, l'attimo in cui tutti i nodi vengono al pettine.
Richiude la porta dirigendosi trotterellante verso le scale. Il piccolo, invece, lo ha alzato il volume della vita. La sente scorrere nelle vene. Ed è lieto di avere una famiglia amorevole, pochi amichetti ma eccezionali, un maestro simpatico. Vive in una bellissima città visitata ogni anno da turisti di tutto il mondo.
Richiude la porta dirigendosi a passi strascicati verso le scale. E' stato schiacciato dai fardelli della propria essenza. Si ritiene rottura del tessuto familiare, ha perso ogni affetto allontanando malamente le persone che hanno provato a volergli bene. Detesta la città in cui è nato e desidererebbe darle fuoco.
Si posiziona di fronte al vento srotolando con impeto la matassa di filo. I battiti del cuore aumentano rintoccando l'eccitazione di un bambino spensierato.
Sul poggiolo dell'edificio, è pronto a saltare. Si è trasformato in un involucro vuoto e privo di stimoli. Soffrire è umiliante. Vorrebbe smetterla di sentirsi debole e dipendente.
Il piccolo Maynard si paralizza repentinamente. Percepisce una sensazione di gelo nelle ossa, avverte pericolo. Catastrofe imminente.
I ricordi sono l'antidoto della solitudine. Non sprecateli. Aggrappatevici. Teneteli stretti.  


❛ I campi di grano non mi ricordano nulla. E questo è triste! Ma tu hai dei capelli color d'oro. Allora sarà meraviglioso quando mi avrai addomesticato. Il grano, che è dorato, mi farà pensare a te. E amerò il rumore del vento nel grano. ❜                     


Impariamo a scrivere, ad allacciarci le scarpe, a nuotare, ma non impariamo mai ad amarci.
I bambini amano. Amano in modo smisurato. Amano chiunque, anche chi non lo meriterebbe.
Il piccolo Maynard amò l'uomo dalle iridi di ghiaccio che avrebbe tentato di schiantarsi al suolo. Lo amò così tanto da salvarlo.
Ciò che li accomunò, per un solo pomeriggio, fu una svista. La dimenticanza del momento più piacevole della giornata: la merenda. E se malauguratamente il piccolo Maynard avesse proseguito con la sua attività, come un aquilone, l'adulto sarebbe volato via spezzandosi le ali.  

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