Capitolo 1.

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MAL'S POV.

-Tesoro, alzati. È tardissimo.- sento urlare mia madre dal piano di sotto.
Mi giro verso la sveglia. 8:00 del mattino. Sbuffo sonoramente, è domenica.

Mi armo di coraggio e mi alzo dal mio amato letto. Scendo le scale e vedo mia madre che sta correndo da un angolo all'altro della stanza come una pazza.
È davvero buffa.
Il suo sguardo poi si posa su di me.

-Ma che diamine urli di domenica mattina?!- gli chiedo accigliata.
Mi guarda come se avesse visto un fantasma.
-Cosa ci fai ancora con il pigiama?! Ti vuoi muovere? È tardi.- riprende a correre.
Rifletto un po' del perché mia madre sta avendo questo comportamento. E poi ecco un lampo di genio.
-Oh, giusto. Dobbiamo andare a salutare i nonni.- mormoro con un espressione triste in volto.
Mia madre si avvicina e mi posa una mano sulla guancia.
-Li rivedrai presto. Non scompariremo dalla loro vita. Vedrai che la nuova città ti piacerà.- la guardo negli occhi e piano annuisco.

Salgo le scale e mi dirigo verso la mia camera.
Mi sono completamente dimenticata che domani mi trasferisco. Stamattina dalla fretta non ho nemmeno fatto caso a tutti gli scatoloni sparsi per la stanza.

Vado in bagno e mi faccio una doccia veloce.
Infilo un jeans nero stracciato e un top del medesimo colore. Per completare il look le mie amate converse, ovviamente nere.

Cammino per la stanza e con la mano scopro piano gli scatoloni.
Sopra ad ognuno di loro c'è scritto qualcosa di diverso.
"Mal vestiti."
"Mal libri."
"Mal oggetti."
E continuano così.
Mi mancherà questa stanza.
Ricordo ancora quando la pitturai insieme a mio padre.
Mi fece scegliere il mio colore preferito e ci dammo dentro.
La scritta fatta con i brillantini sul mio letto.
"Mallory."
Odio il mio nome per intero, non mi piace proprio. Preferisco di gran lunga "Mal".
Mio padre invece l'adorava. Mi manca così tanto.
Avevo 10 anni quando se ne andò, per sempre.
Sono passati 7 anni, ma non c'è giorno che io non senta la sua mancanza.

D'istinto alzo la mano e afferro il ciondolo al mio collo.
Un piccolo cuore dorato con sopra l'incisione "Mal".
Dentro c'è una foto mia e di papà. Ormai è l'unica cosa che mi rimane di lui.

Mi guardo un ultima volta allo specchio, afferro il cellulare e scendo al piano di sotto.
Vedo mia madre vicino alla porta d'ingresso con le braccia conserte e lo sguardo fisso su di me.
-Faccia con comodo signorina.- ecco che inizia con il suo sarcasmo.
-La ringrazio per l'attesa Madame.- faccio un piccolo inchino. -Mi voglia scusare.- ed esco dalla casa soddisfatta con un sorriso a 32 denti.
Sento mia madre dietro di me che sta sbuffando.
Entriamo in macchina e sfrecciamo via.

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Eccoci qui con una nuova storia. Spero davvero con il cuore che vi piaccia.
Mi scuso se il capitolo è troppo corto, non sono molto esperta.
Se la storia vi piace cliccate sulla stellina.
Aggiornerò presto.

~HymyD

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