Capitolo 9.

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MAL'S POV.

Arrivate a casa noto che nel giardino accanto c'è Noah.
Cercherò di evitarlo, ma dubito di riuscirci.
Scendo dalla macchina e cerco di fare il prima possibile ad arrivare alla porta.
-Hey Price.- sapevo di non riuscirci.
Vedo che si avvicina allo steccato.
-Ciao Tood.- fingo un sorriso.
Mi sta antipatico questo ragazzo.
-Chi è lui?- mamma è comparsa dietro di me. Mi ha fatto prendere un colpo.
-Piacere signora Price, io sono Noah Tood. Il vostro vicino.- gli porge la mano e mamma l'afferra.
-Piacere mio. Mi chiamo Lara Price. Conosci già mia figlia da come vedo.- si gira verso di me.
-L'ho incontrato nel negozio di alimentari, niente di che.- faccio spallucce.
-Vi lascio parlare da soli. Piacere di averti conosciuto Noah.- va verso la porta ed entra in casa.

-Simpatica tua mamma. Deduco che tu non abbia preso da lei.- mi lancia uno sguardo di sfida.
-Non sai niente di me. Non hai il diritto di giudicare le persone.- mi da molto fastidio chi giudica senza nemmeno conoscere una persona.
-Calmati tigre.- alza le mani in segno di resa. -Fai la dura solo di giorno, ma di notte no.- che cosa vuole insinuare questo tizio?!
-Che vuoi dire?- mi sto alterando.
-Ti ho sentita urlare stanotte. La bambina ha fatto un incubo?!- mi ride praticamente in faccia.
Lui non sa niente di me, non ha il diritto di dirmi queste cose.
Non voglio nemmeno più perdere tempo con lui.
-Sei un idiota Noah Tood. Sta alla larga da me.- mi incammino verso la porta.
-La bambina si è offesa. Io non ho paura del mio cuscino.- come può una persona essere così cattiva?! Nemmeno lo conosco.
Entro e sbatto la porta.

Corro su in camera mia e mi butto sul letto.
Le lacrime escono senza il mio consenso.
Lui non sa cosa sto passando, non può saperlo. Non è colpa sua.
Ma le parole feriscono davvero tanto, troppo.
Rimango lì sul letto, tra le lacrime.
Dopo un po' mi addormento.

NOAH'S POV.

Forse ho esagerato un po'.
Sono stato troppo cattivo con lei, senza un motivo.
Non so cosa mi sia preso, le parole sono uscite da sole, non ci ho pensato.
È scappata via da me.
Non si è girata a darmi un ultimo sguardo, è corsa verso la porta e l'ha sbattuta.
Mi sento in colpa. Non sono nessuno per giudicarla o prenderla in giro.
Nemmeno la conosco.

Entro anche io in casa e vado in cucina. Apro il frigo e afferro una lattina di Monster.
-Chi era quella ragazza?- domanda mia madre dai fornelli.
-La nostra nuova vicina. La signora Lara Price e la figlia Mallory Price.- faccio un bel sorso e la guardo.
-È davvero molto carina.- si gira e mi sorride.
-Se lo dici tu.- faccio spallucce e me ne vado nella mia stanza.
Quando entro subito vedo aldilà della finestra la piccola figura della ragazza.
Mal sta sul letto tutta rannicchiata su se stessa.
Sta piangendo.
"È colpa mia." È il mio primo pensiero. Mi sento una merda.
Non mi ha fatto niente di male, ed io l'ho ridotta in questo stato.

Non sento più niente, il silenzio più assoluto. Mi accorgo che si è addormentata.
Non starà più male a causa mia. Ci proverò con tutte le mie forze.


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Ed ecco a voi il nono capitolo!!!!!
Grazie a tutti per come continuare a leggere la mia storia. Sono arrivata già a 100 letture, grazie a tutti davvero.
Spero che il capitolo vi piaccia.
A presto.

~HymyD

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