Cap 3

12 1 0
                                    

Mi piaceva correre di mattina, all'alba per essere precisi . 
La città era deserta, un sottile strato di nebbia si estendeva per tutto il paesaggio, sembrava essere avvolta da un velo di mistero .
Qualche volta incontravo Carl, il proprietario del bar che io e Will frequentavamo abitualmente e che a quell'ora scaricava le merci. Ogni tanto in riva al mare c'era il bagnino, ancora mezzo sbronzo dalla serata precedente e un signore anziano che ormai mi salutava sempre assieme al suo cagnolino bianco.

E poi c'ero io che tutte le domeniche riuscivo a svagarmi percorrendo una decina di km nella tranquillità più assoluta . 
Quello era il momento che preferivo dell'intera settimana, mi ricaricava, mi preparava alla settimana che avrei affrontato di lì a poco, e la maggior parte delle volte preferivo stare solo. 

Will aveva provato ad unirsi a me qualche volta, ma non riusciva a starmi dietro, "Se devo alzarmi all'alba preferisco usare la mia tavola " diceva, ed io proprio non capivo come gli andasse di buttarsi in acqua così presto. 
Ma comunque non l'aveva mai fatto, preferiva nuotare al tramonto . 

Quella domenica avevo deciso di correre sul lungo mare, cullato dal morbido rumore delle onde e pervaso dalla brezza marina. 
Correre mi faceva riflettere, avevo tanto tempo per stare da solo, tanto tempo in cui o pensavo e ripensavo immergendomi completamente in una qualche teoria oppure non facevo assolutamente un cazzo. 
Non mi sembrava neanche di pensare in realtà, osservavo un po' quello che avevo attorno, non soffermandomici troppo. 

E quella era una di quelle mattine, non pensavo a niente di particolare, di speciale o di interessante. Ma perché è sempre così che va ? 

Quando non ci si aspetta niente, quando si crede che niente potrà mai succedere a te, si proprio a te, ecco che BAM! La vita ti colpisce dritta in faccia, per ricordarti che tu stai effettivamente vivendo, sei qui, su questa terra. Sei un'incredibile essere umano, pronto a vivere un destino che non è a caso, ma è tuo, tuo di diritto .
E, per essere certo di non scordartelo, la vita, ti da una scossa. Ti fa balzare del tutto fuori, ti gira e rigira anche se sei fermo.
Accade in un attimo, e sei tu, sei sempre tu, anche se non sarai mai più lo stesso.
Perchè quando ti colpisce, anche se non la senti arrivare, anche se non fa rumore, se non ti avvisa, tu la senti.
Dentro di te, che sei cambiato lo percepisci e , per confermartelo, la vita ti corre in contro e, ogni tanto, ti viene data una scossa e accade, sei tu. 

E quella mattina la mia scossa sei stata proprio tu, amore.

E Dio, non mi sarebbe potuta capitare cosa migliore di te .

"Oh mio Dio scusa, non guardo mai dove metto i piedi !"

Io stavo guardando le mie scarpe, o forse i granelli di sabbia, oppure i peli dei miei polpaccio oppure non lo so che cazzo stavo guardando, ma di sicuro non stavo guardano davanti a me per riuscire a vedere te. 
E grazie al cielo che non lo stavo facendo, e grazie al cielo che neanche tu lo stavi facendo. Altrimenti ci saremmo evitati e ognuno avrebbe proseguito per la sua strada senza interagire minimamente.

Eppure non è successo.  Ci siamo scontrati, letteralmente. Siamo stati noi. Anzi, siamo diventati noi, perchè da quel momento in poi tu saresti stata sempre dentro di me .

"Non preoccuparti" ti dissi, prima di alzare lo sguardo per posarlo sul tuo volto.

E poi, per la prima volta ti guardai, e cazzo se ne è passato di tempo, e cazzo se ne sono successe di cose da quel giorno. 
Ma cazzo se ricordo tutto di quel giorno, del tuo viso, della tua espressione accigliata ma sorridente. Dei tuoi occhi, leggermente socchiusi, ma comunque brillanti.  Ricordo ogni più piccolo particolare, ogni più insignificante sfumatura. Le tue labbra rosate, poco più scure delle tue guance. E non era ancora giorno del tutto, ma c'era abbastanza luce da permettermi di osservati completamente, tirava anche un po' di vento e ricordo che i tuoi capelli dorati ti coprivano sempre il viso e con la mano destra cercavi di levarteli dalla bocca. 
 

You, me herDove le storie prendono vita. Scoprilo ora