Cap 4

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I primi giorni di scuola sono sempre un po' particolari . Sono sempre un miscuglio di emozioni e sensazioni . 
C'è sempre in tutti quella minima voglia di ricominciare, l'aspettativa verso un nuovo anno, uno di quelli pieni di avventure, di risate e di allegria. Senza troppi pensieri e problemi . 
Non c'è la voglia di tornare a studiare, di tornare tra quei banchi che hanno incisi su le iniziali di ogni nostro pensiero. 
Però c'è la voglia di rivedere alcune facce conosciute e forse anche quelle odiate .  
La sigaretta con gli amici durante l'intervallo, la merenda nascosta sotto il banco durante l'ora di lezione, la campanella che riesce appena a salvarti da un brutto voto. 
E poi ovviamente si ripensa sempre all'anno che è appena passato e forse ci si preoccupa anche un po' per il futuro. Come nel mio caso. 

Quell'anno,  iniziavo il quarto anno, e non avevo ancora le idee chiare su cosa fare dopo  . 
Sapevo che volevo andarmene da quella piccola cittadina, mi era sempre stata stretta, mi ero sempre sentito limitato . 
Sapevo che c'era di più oltre che a un bel mare al mondo, sapevo che si potevano fare altre cose oltre che starsene sdraiati in spiaggia a prendere il sole o a fare surf .

Ricordo di aver sempre saputo di voler coltivare la mia passione per la scrittura, tutti lo avevano sempre saputo e  tutti mi avevano sempre incoraggiato, Will in primis .

'Vedrai Har, andremo in un college in Australia o in California o dove ti pare, basta che ci sia il mare e un buon corso di scrittura per te . E vedrai, scriverai un libro meraviglioso tra qualche anno, venderai milioni di copie e farei centinaia di interviste. Diventerai lo Stiphen King dei romanzi o di quello che cazzo scrivi, perché in realtà non lo so che cazzo scrivi,  non mi hai mai fatto leggere una sola parola di tua spontanea volontà, ma vedrai che sarà fantastico '

Ricordo quanto fosse semplice parlare con Will, ricordo come ci confidavamo e quante cavolate avevamo fatto insieme quegli anni, di quante ne avremmo volute fare . Ricordo che parlare con lui era facile perché mi capiva sempre senza bisogno di troppe parole. 

Will era il mio esatto opposto : impulsivo, testardo e anche un po' egocentrico. Ma aveva un cuore grande, era una di quelle persone trasparenti, quelle che le capisci subito al primo sguardo .

Io ero il contrario, ero più taciturno, più razionale e molto meno spensierato di Will, ma infondo andava bene così, ci compensavamo. 
Mi dava quella spinta necessaria per non arrendermi mai e per spingermi oltre i limiti, per fare le cose che, da solo, non avrei mai avuto il coraggio di fare . 

Ed anche tu  mi facevi quasi lo stesso effetto amore, e dico quasi perché tu non eri solamente in grado di spingermi oltre i miei limiti, non eri solamente in grado di darmi la spinta necessaria per agire, tu mi facevi vivere amore
Tu mi facevi vivere tutto d'un fiato, mi facevi sentire i brividi sulla pelle e mi facevi spegnere il cervello. Perché si, quando c'eri tu si annebbiava, si offuscava completamente e l'unico spiraglio di luce che riuscivo a vedere era quello dei tuoi occhi .  

Andavo a scuola a piedi, non era lontana da casa, ed io e Will ci incontravamo sempre in cortile, ma quel giorno no, quel giorno lo chiamai forse due o addirittura tre volte, ma non rispose mai. Ricordo di essere entrato in classe da solo, essermi seduto al mio solito banco ed aver salutato i compagni che non vedevo da tempo . 

Will entrò poco prima della professoressa, mi individuò e si venne a sedere accanto a me, era raggiante quella mattina, aveva un sorriso che mai mi scorderò. E sai perché ?

 Perché era lo stesso sorriso che avevi tu quando mi parlavi di lui, amore  .  

"Si può sapere che cavolo hai ? "  gli chiesi, perché la professoressa di storia era in classe da un pezzo ma lui proprio non la smetteva di sorridere . 

"Ho conosciuto una ragazza " mi rivelò e mi guardò con lo sguardo che mi rifilava ogni volta che si era messo in testa di ottenere qualcosa .

"Chi è ? "  gli chiesi, perché l'anno precedente era stato con qualche ragazza e ne aveva individuate altre in giro per la città prima che ricominciasse la scuola .

"Non la conosci, è appena arrivata "

Ed io, che ti avevo conosciuta appena una settimana fa, non pensai minimamente che potessi essere tu, la ragazza che lo aveva fatto sorridere in quel modo.
E chissà come ho fatto a non pensarci, chissà come ho fatto ad essere così imbecille , quando tu, con il tuo sorriso, illuminavi tutta la città. 

"Vedessi quanto è bella, Harry "  

Appena finì quella lezione Will si fiondò fuori dalla classe per riuscire ad incontrarti ancora ma non successe, quel giorno lui non ti vide più ed io lo rincontrai all'uscita, davanti al cancello:  "Beh se viene a scuola qui la rivedrai per forza domani, no ?" cercai di consolarlo e per tirargli su il morale gli consigliai di andarsi a fare una nuotata, mi diede retta. 
Perché io lo conoscevo bene,  forse meglio di come conosceva se stesso e sapevo che il mare lo rallegrava sempre.
Un po' come faceva a te, amore  .   

E proprio quando io e Will ormai ci eravamo separati il destino volle che una piccola testolina bionda si scontrasse di nuovo con me "Oh scusa non guardo mi dove- " ma appena alzasti lo sguardo per guardarmi ti bloccasti perchè mi avevi riconosciuto ed il sorriso che ti spuntò sul volto fece sorridere anche me  

"Harry !" pronunciasti il mio nome sorridendo, come se fossimo dei vecchi amici che non si vedono da tanto e sono finalmente riusciti ad incontrarsi . 

Ripetei il tuo nome più a me stesso che a te, era bello, mi era sempre piaciuto e poi ti si addiceva, aveva un che di particolare, un che di unico, sembrava essere stato creato apposta per te . 

"Vai di nuovo al porto ? " 

"Oh no, volevo farmi un giro, esplorare un po' il posto " rispondesti, ed io risi, perché a parte il mare, un bar decente ed una scuola non c'era un granchè da vedere . 

"Cerchi qualcosa in particolare ? " ti chiesi, perché dirti quelle cose e magari scoppiarti anche a ridere in faccia mi sembrava un po' troppo . 

"Tranquillità " 

Ricordo che quella risposta un po' mi turbò e mi portò a chiedere cosa ci fosse nella tua vita di caotico . 

"C'è il mare" ti risposi, perché l'unico posto che alla fine mi trasmetteva sempre un po' di pace era quello. 

"Ci sono appena stata, pieno di bambini urlanti e madri armate di creme solari " 

Ridemmo entrambi a quell'affermazione "Si, forse non è il posto migliore in questo momento " 

E per un po' restammo in silenzio, tu con lo sguardo basso e io alto, puntato sul tuo viso, quella fu la prima volta che mi resi conto di quanto fossi bella . 

"Ne conosci altri ? " smorzasti il silenzio ed incrociasti il tuo sguardo con il mio, indugiai un po' sulla risposta, perché un posto lo conoscevo, certo che lo conoscevo, ma era mio, e non ci avevo mai portato nessuno, neanche Will . 

"Beh c'è un bar "

"Quello davanti casa mia? No, troppo rumoroso anche quello " 

Ed allora ti dissi che no, non ne conoscevo altri e che a quell'ora la città era tutta affollata e molto poco tranquilla. Tu sorridesti, cominciando a salutarmi e ad avviarti per la tua strada. 
Se ci ripenso ora, dopo tutti questi anni, ancora non so spiegarmi cosa mi spinse a fermarti, richiamandoti e facendoti voltare verso di me, impedendoti così di andare via, almeno per qualche ora ancora.  Fatto sta, che la nostra storia, almeno quella di quel pomeriggio non si interruppe affatto e passammo il nostro primo pomeriggio assieme . 

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Ehiiiiii, come va, come state ? Cosa ne pensate della storia fino ad ora?

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