1. Moonlight

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Il suono della sveglia incessante, dopo anni di scuola, era diventato davvero insopportabile e non riuscivo più a sopportarlo.

Volevo essere come il mio migliore amico che riusciva a svegliarsi la mattina senza il bisogno di dover usare quel suono fastidioso, con un buongiorno così è normale se tutte le mie giornate fanno schifo.

Purtroppo per me, nessuno anno del liceo era ancora diventato il mio anno, era sempre l'anno di qualcun altro, mai il mio.

Nessuno riusciva a trovare in Park Jimin qualcuno di più del semplice ragazzo amante della danza. Ho amato questa disciplina da quando avevo 5 anni e non l'ho mai abbandonata nella mia vita.

11 anni di passione.

Una volta pronto per la scuola salii al piano superiore per andare in cucina e poter fare colazione coi miei genitori, tranquillamente.

Ho sempre avuto un buon rapporto coi miei famigliari, nonostante mio padre non amo particolarmente la mia passione ed i miei capelli blu.

"Buongiorno Jimin." Mi salutò mia madre con un bacio sulla guancia mentre prendevo posto affianco a mio padre."dormito bene?"

"Certo mamma." Le sorrido accettando i pancake appena preparati e ancora caldi. Sentii lo sguardo pesante di mio padre addosso e decisi di ignorarlo e continuare a mangiare tranquillamente.

"Immagino tu stia studiando molto ultimamente." Ipotizzò mia madre mettendo sul tavolo le ultime cose e iniziare a fare colazione con noi."mangiare uomini."

Uomini.

Sicuramente mio padre poteva ben definirsi così, ma io ero completamente il suo opposto.

Appena finii di magiare mi squillò il telefono e vidi la testa di mio padre girarsi in fretta verso dell'apparecchio elettronico al suo fianco. Il mio cuore si gelò per qualche secondo pensando a qualche tipo messaggio osceno da parti di Jeongguk o qualche battutina ironica di Taehyung, due miei amici fin dall'elementari.

"Hoseok è venuto a prenderti con la macchina." Annunciò tornando a bere il suo caffè mentre un profondo respiro liberatorio usci dai miei polmoni.

"Va bene." Sorrisi recuperando la mia cartella ed uscendo in fretta da casa mia dopo aver salutato i due per bene. Corsi in fretta aprendo il cancello e sorrisi verso il ragazzo dai capelli castani nella sua macchina.

"Buongiorno raggio di sole." Scherzai salendo nella macchina mettendomi la cintura di sicurezza.

"La smetterai un giorno con questo soprannome?" Notai la sigaretta avvicinarsi alle sue labbra ed essere lasciata sul freddo marciapiede accanto a dove aveva parcheggiato.

"Da quando fumi?" Domandai tranquillamente mentre parti con la macchina per dirigersi verso la scuola.

"Non sono cazzi tuoi." Rispose impuntandosi, purtroppo Hoseok era un raggio di sole soltanto in sala prove e con le altre persone, con me era sempre scorbutico.

"Scusa.." abbassai la testa cambiando stazione esultando trovando Youngblood dei 5 Seconds Of Summer.

Sentii il mio telefono squillare e provai con tutto me stesso a non aprire subito il messaggio ma la mia curiosità ebbe, un'altra volta, la meglio.

Oggi.
- D

Scesi dalla macchina col mio zaino sulle spalle e lo aspettai davanti le scale in attesa che la chiudesse accorgendomi solo in quel momento che fosse senza zaino.

"Oggi non studi?" Scherzai spingendolo debolmente con una spalla. Lui alzò le spalle sbuffando in risposta mentre salimmo le scale.

"Non dirmi che sei diventato un secchione." Sputò acido alzandosi le maniche del maglione arancione. Era anche senza giacca nonostante il freddo di Ottobre, forse Hoseok era cambiato davvero tanto in questi ultimi mesi, forse anche più di me.

Mi girai verso l'ingresso notando Taehyung e Jungkook seduti su uno scalino per copiare in fretta i compiti dell'ultima ora, entrambi dai loro telefonini.

"Tae ti ho mandato i compiti ieri sera." Incrociai le braccia mettendomi davanti ai due." Perché ti sei ridotto all'ultimo momento per copiarli?"

"Perché mia sorella mi ha detto che erano tutti sbagliati." Rispose alzando il suo dolce sguardo verso di me." Scusami se non te l'ho detto ma mi sono dimenticato."

"C-Come tutti sbagliati?" Chiedi prendendo immediatamente il mio quaderno per controllare i miei risultati coi suoi, sentendo la risata di Hoseok in sottofondo.

Mi abbassai accanto a lui per correggere i miei esercizi di matematica, maledicendo il mio amico, ma purtroppo aveva sempre la testa tra le nuvole. Se la professoresse mi avesse beccato con gli esercizi sbagliati sarebbe andata un'altra volta a chiamare i miei genitori, non potevo permettermelo.

Sentii una bestemmia provenire dal parcheggio ed alzai lo sguardo incuriosito per guardare un tipo più grande di me, forse di uno o due anni, insultare un ragazzino davanti a tutti o ragazzi.

"Ma sei coglione o cosa?" Urlò così forte e vicino al suo viso che pensai per qualche momento potesse sgretolarsi davanti a tutti. Quello strano ragazzo dai capelli come la pece scappò in fretta dentro l'istituto, salendo tutte le scale velocemente, e passando anche accanto a Jeongguk, senza che il minore se ne accorgesse. Il tipo che lo stava sgridando ridacchiò divertito appena lo vide correre dentro tirando una pacca sulla spalla all'amico accanto a lui. Ed era proprio lui.

I nostri occhi s'incrociarono per qualche manciata di secondi, facendomi realizzare su quanto fossimo diversi.

Lui: maglietta nera attillata, pantaloni scuri e giaccia di pelle, senza dimenticare i capelli scuri e la compagnia numerosa accanto a loro per commentare l'episodio da poco accaduto.

Io: camicia con colori che andavano dal blu al rosa con qualche glitter sparso e jeans chiari attillati. Seduto su uno scalino accanto ai miei amici cercando di copiare i compiti prima di iniziare le lezioni.

Eravamo troppo diversi.

"Yo Nam." Hoseok scese le scale che ci separavano da quei ragazzi ed andò a stringere la mano col ragazzo alto che aveva sgridato quello di prima.

"Hobi" lo salutò con un sorriso restando appoggiato sulla macchina, accanto a lui.

Era così bello appoggiato alla macchina con la solita sigaretta tra le labbra sottili mentre ridacchiava per qualcosa che aveva appena detto il moro al suo fianco.

Purtroppo la campanella e l'arrivo dei ragazzi più alti di me mi riportò alla realtà. Raccolsi i miei libri e mi misi lo zaino sulle spalle per entrare nell'edificio. Jeongguk scappò nella sua classe e Taehyung mise un braccio sulle mie spalle portando verso la nostra che, fortunatamente, si trovava al piano terra.

"Oggi hai lezione, Jiminie?" Domandò aggiustandosi la frangetta bionda che gli ricadeva ripetutamente sugli occhi.

"Ho Sempre lezione la sera." Ridacchiai camminando al suo fianco.

"Che palle, ormai non possiamo più uscire insieme dato che hai sempre danza verso quell'orario."

"Non è colpa mia se sono nel gruppo con le persone più grandi." Continuai a ridere entrando nella mia classe, sotto le urla mattutine della professoressa di matematica.

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Questa diciamo che è un'introduzione che riassume quella che è la storia.

Ovviamente è in medias res, ovvero inizia nel mezzo della storia, quindi ci sono molte cose che bisognerà scoprire in seguito.

Ovviamente per un primo capitolo ho deciso di non mettere scene troppo spinte ecc

Spero vi piaccia

Problem ; Yoonmin ; Namjin Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora