3. Hallelujah

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Presi il mio zaino prima di perdere la fermata del pullman e corsi fuori il più in fretta possibile.

Purtroppo, quando ascolto musica, mi perdo nei miei pensieri e iniziò a vagare con la mente, rischiando di restare al mio posto per ore, immaginandomi di danzare in grandi teatri, per strada, a scuola, ovunque.

Se fosse per me inizierei Anche a ballare davanti tutti queste persone sotto le note di Andy Black. Peccato che mi prenderebbero per pazzo.

Dopo ieri sera Yoongi mi ha riportato a casa in silenzio e ancora non ci sentiamo sentiti.

Era normale, ovviamente, lui non aveva alcun obbligo nei miei confronti, mica doveva scrivermi tutti i giorni, anche solo per sapere come stessi.

Arrivai davanti scuola e non trovai i miei soliti amici quindi decisi di andare direttamente al mio armadietto per posare i libri.

A quanto per quel lunedì era uno di quei giorni in cui le lacrime nascono nei miei occhi senza saperne il perché.

Posai il tutto nell'armadietto e mi diressi nel laboratorio infondo al corridoio, sarei passato davanti la classe di Yoongi e sperai di trovarlo ancora dentro, ma molto probabilmente sarebbe stato fuori a fumare col suo migliore amico.

"Tutto bene principessa?" Sentì dire fa una coca dietro di me. Istintivamente mi girai riconoscendone la provenienza e scoprì che quel tipo si riferiva proprio a me.

Il suo sguardo cupo e intimidatorio era fisso nei miei occhi e dalle sue labbra uscì una risatina ironica mentre mise le mani nelle tasche dei larghi pantaloni.

"Scusa ma parli con me?" Chiesi continuando a restare al mio posto. C'erano parecchi metri di distanza da noi e dovevamo tenere un tono di voce alto per farci sentire, ma tanto il corridoio era vuoto.

"Vedi altri ragazzi che amano vestirsi di rosa?" Domandò mantenendo quella risatina in sottofondo che mi fece parecchio innervosire. Istintivamente mi chiesi come facesse Min Yoongi, una persona completamente calma e impassibile dalle emozioni, a stare con un tipo che sapeva completamente come fare per farti innervosire.

"Amare ha un significato più grande di quello che intendi." Mi uscii spontaneo continuando a fissarlo negli occhi. Mi dava tremendamente fastidio quel ragazzo.

Non rispose.

Si limitò a girarsi e salire le scale per raggiungere il suo piano.

Poteva esistere ragazzo più insopportabile, certo che no.

Rimasi qualche secondo a fissare il corridoio che si riempiva di persone continuando a far ondeggiare una gamba immaginando i passi di danza che avrei svolto quella sera stessa.

L'unico modo per amare il lunedì era esattamente la lezione di danza dalle 7 alle 9.

Sorrisi al pensiero e mi girai per tornare sulla strada verso il laboratorio.

"Hey Yoongi." Urlò un ragazzo a me conosciuto.

Sentii il mio battito scellerate.

Non lo vedevo dalla sera prima.

Mia ateo dovuto girare?

Avrei dovuto continuare per la mia strada?

Mi girai.

Lo vidi in tutta la sua bellezza mentre batteva il cinque al ragazzo che lo aveva chiamato.

I suoi occhi incontrarono i miei.

Mi girai in fretta e corsi verso il laboratorio, andando a prendere gli ultimi posti liberi, ero l'unico nell'aula.

Mi andai a sedere con le ginocchia al petto ed i piedi sulla sedia.

Volevo scomparire.

Sentii dei passi ed alzai lo sguardo per vedere se il tecnico era entrato nell'aula per fare un po' di manutenzione, ma non era il tecnico, era Yoongi.

"Yo."

Quelle semplici parole bastarono per mandare il mio cervello su un altro pianeta, un pianeta dove lui ricambiava pienamente i miei sentimenti ed io non ero uno sciocco 16enne innamorato.

"Hey." Il mio tono risultò più triste di quello che in realtà ero. Prese posto accanto a me e mi squadrò completamente.

"Non ci sentiamo da ieri." Si morse la labbra incrociando i miei occhi. Avrei tanto voluto rispondere un lo so, urlando quanto sperassi di ricevere informazioni da lui, ma mi limitai ad alzare le spalle.

"Come stai, Jimin?" La sua mano fredda mi accarezzò la guancia ed anche il collo. Ebbi quasi l'impressione volesse baciarmi, non dico sulle labbra, ma almeno dove mi aveva appena sfiorato.

"Sto bene." Mentii. Tanto a Yoongi non interessava veramente il mio stato d'animo.

"Oggi hai danza, vero?" Sussurrò vicino al mio orecchio dato che alcuni ragazzi avevano iniziato ad entrare nel laboratorio.

Arrossii sia per la sua vicinanza che per il fatto che si ricordasse che il lunedì avevo danza.

Mi limitai ad annuire provando a nascondere il mio rossore con le mani.

"Posso passarti a prendere subito dopo, andiamo a mangiare un panino?" La sua mano giocò con la mia maglietta azzurra, la stessa ch  avevo indossato la sera prima.

Avevo deciso di rimetterla perché Yoongi, per non farmi rivestire, si c'era sdraiato sopra. Quindi odorava ancora di lui.

"Adoro questa maglietta." Sorrise guardandomi negli occhi." Ti mette in risalto i capelli blu."

"Oggi finisco alle 9." Dissi interrompendo il suo discorso, sarei esploso se avesse continuato a parlare.

"Ti vengo a prendere alle 9?" La sua mano mi accarezzò la gamba, facendomela scendere dalla sedia insieme all'altra.

"Min ha intenzione di restare in qui ancora a lungo? Vorrei ricordargli che è cresciuto rispetto a due anni fa." Urlò il professore da dietro la cattedra. Dalle mie labbra carnose usci una risatina e solo in quel momento mi accorsi della presenza di Taehyung dietro Yoongi.

"Scusi prof ma non è ancora suonata." Rispose Yoongi mantenendo il suo tono serio. Sentii Taehyung sbuffare ed incrociò le braccia al petto.

"È già suonata, in realtà. Ora posso sedermi al mio posto?" Chiese abbastanza seccato. Feci un colpo di tosse e mi aggiustai iniziando ad aprire il programma che avremmo dovuto usare quel giorno, scritto alla lavagna in modo che anche i più distratti, come me, avrebbe potuto leggere.

Yoongi non rispose e si limitò ad alzarsi.

"Ci vediamo dopo." Disse rivolto a me.
"Trattamelo bene." Per Taehyung.

Sorrisi mentre il volto del mio migliore amico si girò verso di me in cerca di spiegazioni.

Ovviamente Taehyung voleva sapere come facessi a conoscere quel tipo più grande, ma rigorosamente più basso di lui.

Yoongi uscì dalla classe per dirigersi nella sua, almeno credo. Spero.

"Chi era quel tipo?" Domandò Taehyung iniziando ad aprire il programma per continuare il lavoro che aveva iniziato la settimana scorsa.

"Un.. tipo." Risposi alzando le spalle.

" si ma che voleva da te?"

"Nulla d'importante." Provai a concentrarmi sul mio lavoro ma le mani di tremavano leggermente dall'emozione.

Ogni secondo che passo con Yoongi mi rende sempre più felice.

"Jimin se ci sono delle persone che ti trattano male devi dirmelo, intesi?" Il suo tono divenne leggermente più serio.

"Certo Taehyungie."

Spazio autrice

Questa storia mi piace sempre di più.

Okay sparisco.

Problem ; Yoonmin ; Namjin Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora