capitolo 43

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Oggi é martedí, siamo tornati da due giorni
Oggi é il giorno della prova dell'abito e della cena dal padre di Dave
Sono in ansia anche se so che al mio ragazzo non importa del giudizio di suo padre
Ma a me si
Mi alzo dal letto cercando di non fare rumore visto che Dave dorme ancora
Vado verso il bagno, faccio una doccia e mi avvolgo in una salvietta
Vado nella cabina armadio, prendo un intimo e decido di mettere

Oggi é martedí, siamo tornati da due giorniOggi é il giorno della prova dell'abito e della cena dal padre di DaveSono in ansia anche se so che al mio ragazzo non importa del giudizio di suo padreMa a me siMi alzo dal letto cercando di non fare rum...

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Ho deciso di andare a parlare con mio padre, l'ultima volta che l'ho visto erain casa nostra con il suo compagno di cella e non é finita bene
Peró magari, visto che ora è sobrio da un anno, é cambiato
Metto degli occhiali da sole e un cappello di paglia, non voglio farmi riconoscere

Ho deciso di andare a parlare con mio padre, l'ultima volta che l'ho visto erain casa nostra con il suo compagno di cella e non é finita benePeró magari, visto che ora è sobrio da un anno, é cambiatoMetto degli occhiali da sole e un cappello di pa...

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Look molto sobrio, davvero, complimenti
Nonmi aiuti molto e dicerto non posso andare senza
Prendo le chiavi della macchina ed esco

Dopo i controlli di sicurezza riesco finalmente ad entrare
Mi fanno sedere in una sala con una ventina di tavolini dove sono giá sedute altre persone
Una volta seduta aprono una porta e ogni prigioniero va verso il proprio tavolo
Vedo mio padre venire verso di me
Si siede e lo ammanettano al tavolo
"Grazie per essere venuta, quasi non ti riconoscevo con questo cappello"
Tolgo gli occhiali sbuffando
"Non posso farmi riconoscere"
"O giusto, e dimmi come stai?"
"Bene, tu?"
"Me la cavo, e il bambino?"
"Sta bene, non ho piú nausee e ho gli ormoni a mille"
"Proprio come tua madre, era molto delicata da quel punto di vista, la prendevi un po in giro e piangeva, facevo una delle mie battute squallide e moriva dal ridere, eravamo davvero felici"
"E allora perché bevevi?"
"Avevo perso il lavoro, tua madre faceva la casalinga e avevamo due figli da mantenere"
"Questo non ti autorizzava ad alzare le mani su di lei, non aveva colpe"
"Ero talmente ubriaco che non sapevo quello che facevo, e poi appena ti vedevo piangere mi rendevo conto di quello che stavo facendo, mi dispiace averti fatto passare quell'inferno, tu eri la mia piccola ed io avrei dovuto proteggerti"
"Tu eri il mio eroe papá, anche senza un lavoro, ma appena hai messo le mani addosso alla mamma tutte le mie certezze sono crollate"
"Mi dispiace tesoro, potrai mai perdonarmi? Potró mai tornare ad essere il tuo eroe?"
"Un giorno" dico alzandomi e mettendo gli occhiali
Mi avvicino a lui e lo abbraccio
Non avrei mai pensato di farlo, neanche se mi avessero obbligato, ma lui é pur sempre mio padre
"Un giorno" ripete lui
La guardia dice che il tempo é finito e io me ne vado
Salgo in macchina e torno a casa, fermandomi ad un bar per prendere la colazione

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