Ero disperata. Ormai la mia mano era già andata a farsi fottere ma non bastava. Avevo il rimorso di non essere stata abbastanza Forte al momento giusto. I pensieri facevano un gran rumore nella mente come un temporale.
Guardavo più volte la mano, i graffi e il dolore che provavo in quel momento..Esplodo totalmente sentendo pronunciare una frase così ''innocente'' ma che in quel momento era tutt'altro.«perché piangi?»
Si vedeva e sentiva da un miglio Di distanza che quella frase era stata detta con un tono e significato totalmente diverso da quello che dovrebbe avere normalmente. Era Detta con '' gusto'', apposta per farmi rispondere in modo sbagliato. Ma questo, l'ho capito tardi...
Mi alzo di scatto dalla sedia urlando, spostando il tavolo e con un nodo alla Gola dico: qqq«BASTA! SONO STUFA DI VOI, DI TUTTO QUELLO CHE VI RIGUARDA, TUTTO. NON VEDO L'ORA DI SPARIRE DA QUESTA SCUOLA, DA QUESTO SCHIFO DI MONDO. vi è così difficile accettarmi...? Se io sparissi definitivamente sareste più che felici...»
Dico le ultime frasi a bassa voce con le lacrime agli occhi. Tutta la mensa si zittisce ed è fissa su di me mentre io mi dirigo dalla professoressa in lacrime denunciando l'accaduto. Beh, non solo mi prendo la nota per la sfuriata ma guadagno solo paura e disprezzo da parte degli altri più di prima.
A
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Quella sera, l'unica cosa che mi stava facendo realmente bene era rimanere in camera a udire il silenzio anche se, da una parte, esso era più tagliente di un vetro rotto. Cercavo di dormire ma invano. Avevo il Flashback del momento in mensa impresso e mi tormentava. decido di non insistere più. Le mie forze mi abbandonavano. Decido di rimanere al mio posto senza fiatare, sopportando ogni sopruso anche se ero consapevole che non era affatto il comportamento giusto. Pensavo di potermi fidare dell'unica amica che avevo. Sole.
Ma Non avevo idea che lei, definita da me migliore amica, era una di quelle persone sfruttatrici. Usava la mia bontà e ingenuità per fare quello che voleva. Non me ne sono mai accorta finché un giorno la vedo ignorarmi e ''fare comunella'' insieme al gruppetto di oche che mi evitava insieme agli altri.
Scoppio a piangere. Mi cade il mondo addosso. Letteralmente. Ero stanca.. Ma non era ancora niente.
Si avvicina un compagno di classe e mi vede.
Quello che dice mi lascia spiazzata.X: «SEMBRA CHE STA RIDENDO RAGA HAHAHAHAHAHAH»
Per poi andarsene lasciandomi totalmente sola. Ormai anche i professori sapevano a memoria la mia situazione ma non si azzardava nessuno ad aiutarmi. Cos'ho di così sbagliato da essere odiata...? L'unica risposta che ho ricevuto da uno di quegli stronzi era un solo '' boh, perché sei tu. '' forse ha ragione. Forse sono davvero io il problema qui.
Coscienza:
Ne sei così tanto sicura? Prova a far caso a una certa persona che sta in classe con te. Non te ne sei mai accorta finora, o meglio... Hai fatto finta di non vederla. Prova a farci caso. Noterai qualcosa.Anche se sapevo benissimo chi era quella persona, volevo starci alla larga. Volevo evitare che tutta la confusione nella mia testa influisse anche su di lei. Da una parte Volevo tenerla lontana da me Ma dall'altra qualcosa mi diceva che potevo fidarmi. Così smetto di piangere e mi alzo dal banco. Ero intenta a parlarci , a. Scambiare qualche parola con la persona che non avevo lasciato perdere di vista un attimo perché veramente, con il suo sguardo mi sentivo sicura, mi Sentivo io. Era una sensazione mai provata. Mai. Ne avevo profondamente paura. Ho sempre avuto paura delle mie emozioni, di parlare con qualcuno, di esprimermi... Eppure, per una volta ho deciso di ascoltare la mia coscienza. Forse è stata la cosa più giusta che abbia mai fatto in tutti quegli anni.
Beh, ero intenta a parlargli, certo... ma non ho detto che l'ho fatto. Ero Rimasta lì a guardare quel ragazzo con un'aria tranquilla. Il suo sguardo mi sembrava un antidoto per la mia tristezza. Il suo sorriso mi piaceva tantissimo, aveva quel non so che di speciale. Mi Trasmetteva qualcosa di buono.~~~~~~~~~~
Un mese dopo...Ero a casa mia ad ascoltare le canzoni dei miei idoli, loro si che mi facevano davvero stare bene, erano gli unici a strapparmi un bel sorriso, di quelli veri, di quelli che veramente si fa fatica a fare davanti a qualcuno. Sono la cosiddetta '' mano santa scesa dal cielo'' apposta per aiutarti in situazioni orribili. Sono eroi.
(okay, dopo questa descrizione degli idoli possiamo anche tornare a raccontare..😂🌚
Dicevo:)Ero sul mio letto quando mi ritrovo a pensare al ragazzo che, fin dall'inizio, non mi ha mai fatta stare male. Lui e il suo migliore amico di tanto in tanto mi aiutavano. Non era assolutamente normale per me il fatto che qualcuno mi aiutasse e gli ero veramente riconoscente. Beh, lo sono tutt'ora.
Mi ritrovo a pensare a quando non avevo scritto i compiti di matematica (casualmente eh 🌚)
Ed ero in difficoltà, dato che nessuno me li avrebbe dati, si è offerto a darmi il suo numero di telefono per chiederglieli. É stato davvero carino a fare quel gesto. Riconoscevo in lui uno sguardo timido e sincero. E non era da tutti.
Più passavano i giorni, i mesi più il nostro rapporto si faceva stretto. La mia coscienza aveva ragione.
In un'ora di fisica la professoressa decide di farsi i fatti suoi portandoci a giocare nel giardino della scuola. Io mi sono messa seduta sul muretto che c'era lontano da tutti.
Non pensavo succedesse... Davvero.________________________________________scusate gli eventuali errori
Helloooooh
Ecco il secondo capitolo , ci sto mettendo davvero me stessa per scriverla e spero tantissimo che vi piaccia 😊❤️
Alla prossima, zaooooooh ❤️
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Un Amore Così Lontano Ma Così Vicino //COMPLETA//
Teen FictionTrama: Allison, una ragazzina dal cuore nobile , Viene spesso presa in giro a scuola , ai tempi delle medie , isolata dagli agli altri e resa ridicola. È una ragazza fredda e distaccata con tutti anche se , a volte, cerca disperatamente di farsi ca...