Capitolo 3

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Beh, si è avvicinato lui. Un caso? Non lo so.
Lo vedo avvicinarsi a me correndo, aveva  la felpa addosso, allora ho pensato che fosse venuto per lasciarmela come tutti avevano fatto. Ma il gesto che fa subito dopo mi lascia spiazzata.

«hei ciao Ally»
« Lucas, immagino che devi lasciare qui la tua felpa... Non ti preo-»
«no stai tranquilla, perché non vai a giocare a pallavolo con le altre ragazze ?»
«si è che... » abbasso la testa
«dai, provaci ancora. »
«ci...proverò.»

Prende la mia mano e mi fa scendere dal muretto.
Era così... Delicato con me. Quasi come se avesse paura di farmi male. Mentre lo fa ci guardiamo degli occhi... Mi sentivo strana. Accettata. Quasi... Voluta.

«uhm.. grazie»
«di nulla»

Mi sorride e torna a giocare con gli altri.
Rimango li per qualche secondo e provo ad avvicinarmi al gruppo

Io: «ciao! Posso giocare?»
X : guarda le altre « Si, tu fai la raccatta palle»
In quel momento penso infastidita :
si va beh, a questo punto raccatto anche le mie , sai mi sono cadute quando ti ho parlato.. Fanculo va
«ehm..s-si»
Ho accettato anche se sapevo benissimo che non volevo farlo. Mi sentivo stupida a non aver rifiutato.. Allora dopo poco fingo di essermi storta una caviglia e vado a sedermi di nuovo al muretto.

Mentre ero lì seduta guardavo Lucas e pensavo a ciò che mi aveva detto prima.. Era tutto così surreale in quel momento... Il tempo sembrava non passare mai davanti ai suoi occhi, ascoltando le sue parole, ascoltando la sua voce.
È così bello quando sorride..aspetta ma cosa sto dicendo!? , voglio tenerlo lontano da me.. E se mi facesse male? E se lui mi sta solo prendendo in giro come gli altri?

Coscienza :
Ma davvero lo pensi?! Ma sei proprio cretina eh, ma non hai visto come ti guarda?! Non hai visto che sorriso ti ha fatto?! Non hai sentito ciò che ti ha detto?! Mi stupisco di te davvero.

Io:
Senti coscienza, a me non piace capito?!

Coscienza :
Beh tesoro, questo lo hai detto tu da sola!
Di certo non sono io che te l'ho detto!
L'hai capito da sola che sei cotta di lui😉

Io:
Non è vero! 😒🙄
Ma perché sto parlando con me stessa?!

Mi sveglio da quello stato di trance che mi ritrovo e vedo qualcuno che mi sventola la mano davanti agli occhi chiedendomi di tenere la sua felpa.
X: «oh cagami»
Io: «che vuoi»
X: «ti ho detto di tenere la mia felpa, sei sorda?! »
Io: «probabile, certe volte è meglio esserlo, te lo assicuro» dico a bassa voce.

Me la lancia in faccia e se ne va. Lo fulmino con gli occhi ma subito dopo decido di lasciar perdere e tornare nel mondo dei sogni ad occhi aperti. Nel frattempo sento una folata di vento fresco accarezzarmi il viso e spostarmi leggermente i capelli, il rumore delle foglie che strisciano tra loro, l'erba che si muove leggermente. Vedo una farfalla adagiarsi su un fiore per poi ritornare a volare alla ricerca di altri su cui posarsi. Era così delicata , debole.. Così innocente e fragile.  Io ero debole. Io ero fragile. Io ero innocente. quella farfalla rappresentava esattamente me. La mia situazione. L'azione di posarsi su più fiori significava per me dare fiducia e affidarsi. Ma, invece di essere un fiore, è una pianta velenosa Da cui ci si esce feriti, nel modo peggiore che ci sia.
Se ci si esce.
Ero in una situazione veramente orribile della mia vita, che avrei voluto solo sparire da questa terra, avrei voluto solo fare felice chi voleva che io mi volatilizzassi. Ma la mia coscienza me l'ha impedito... E io sono stata abbastanza intelligente da ascoltarla.. Anche se non si direbbe. In pochi conoscevano la vera me. In pochi conoscevano chi sono veramente.  pochi sapevano che io desideravo essere solo una persona comune come tutte. Anche se lo ero fisicamente, mentalmente non mi sentivo tale.
Mi sentivo brutta. Orribile. Mi sentivo un essere disprezzabile perché non avevo nessun motivo per stare al mondo, nessun motivo per cui davvero combattere anche se  non avevo ancora capito che gli altri non contano come se stessi. Nessuno conta se non ti senti amata tu. "come si può amare se non si ama se stessi?" facile.. Non si può.
Avevo bisogno di qualcuno, non più qualcosa. O meglio.. Qualcosa fatta da qualcuno che avevo bisogno. E forse sapevo chi era ma non volevo ammetterlo. Forse avevo paura di saperlo...
I mei pensieri vengono interrotti dalla campanella e io, avrei dovuto distribuire le felpe.

Dio, finalmente è suonata.
Si dirigono tutti verso di me prendendo le felpe adagiate sulle mie braccia.
Sembravo un manichino...
Quando tutti la riprendono, percorriamo tutto il giardino per tornare in classe.
~~~~~~~~~~
cambio d'ora.
Minuti dopo arriva la professoressa di italiano.
Cambio di posto.

_____________________________________scusate per gli eventuali errori

Helloooooooohh❤️

Spero di non essere stata troppo stronza a farlo finire così 🌚💓
E Spero che, come sempre, vi sia piaciuto il capitolo e che non sia stato noioso
Con questo vado a dormire altrimenti domani non mi sveglio nemmeno se mi suonano 4 sveglie nelle orecchie 🤣🌚

Alla prossimaaaaah❤️

Un Amore Così Lontano Ma Così Vicino //COMPLETA//Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora