Ho avvertito da subito un bruttissimo presentimento nell'aria, una scia negativa che mi trapassava il corpo e la mente. Nonostante questo decido di parlare comunque.
«Lucas! Ma Non dovevi arrivare?»
Il Ragazzo mi sorride ma subito dopo sento un suo amico urlare proprio come un bambino «NOI QUI LE RAGAZZE NON LE VOGLIAMO»
In quel momento vedo il suo compagno prendere da terra gli aghi dei pini che circondavano i nostri corpi. alza un enorme polverone da terra, Per poi lanciarmeli negli occhi. In meno di un secondo mi ritrovo a piangere piegata dal dolore. E nessuno faceva niente. Mi alzo tremante dal terreno con gli occhi lacrimanti e cerco di andare verso la prima panchina del parco, basandomi sul ricordo di esso. Sento poi una mano dietro alla schiena accompagnarmi verso di quella.
Non dice nulla.
Non fa nient'altro.
So solo che quei ragazzi, dopo la mia guarigione, non li ho più visti con lui.
cosa gli avrà detto per non farsi più vedere?
Non lo so.
Mi ha curata ogni ferita. Anche se ero arrabbiata con lui allo stesso tempo lo ringraziavo. Mi ha resa cosciente di ciò che passavo più di prima.
Lo volevo lì Con me ogni minuto.
Beh... In un certo senso c'era anche se in modo diverso. L'ho voluto cosi tanto che mi ero dimenticata che esistevo anche io.
Davo troppa Importanza alle cose più minime ma infondo Era tutto ciò che avevo. Mi sentivo una bambina perenne con lui.
Ci eravamo promessi di stare sempre uno affianco all'altro ma forse non è stato come pensavo. Mi ero dimenticata anche del fatto che io non avrei dovuto mai dipendere da qualcuno, ma ovviamente, anche se la coscienza me lo diceva, ho voluto fare a modo mio, e non ascoltarla.Dopo quell'avvenimento, seduta alla Panchina, prendo il telefono, e a stento vedente, chiamo mia madre. Mi faccio venire a prendere da lei.
«vado a casa con mia madre» dico fredda.
«ma...»
«ciao.»
Dopo pochi minuti arriva e me ne vado. Non potevo credere di essermi incazzata con la persona che amavo. Beh... Oltre ad accompagnarmi non ha fatto nient'altro. Avrebbe comunque potuto fare qualcosa se io veramente ero importante per lui. E per molto tempo ho pensato di esserlo. Forse lo ero, ma non l'ho mai voluto ammettere.
Ero confusa ma, ciò che aveva fatto per me valeva molto..
Ho voluto riflettere tanto su questo... Infatti per due mesi non gli ho neanche parlato. Lui non ha avuto il coraggio di dirmi nulla e neanche di avvicinarsi.~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~
due mesi dopo...
Lucas: «hei...»
Io: «hei»
Lucas: «volevo... Chiederti... SCUSA. SCUSA SE NON TI HO DIFESA AL MOMENTO GIUSTO. Per farmi perdonare... Domani vuoi venire a casa mia?»Non ho potuto rifiutare. Ho accettato sia le scuse sia l'invito. Forse il mio amore per lui era troppo, però alla fine, ne valeva la pena.
Io: «va bene... Accetto.»
Lucas: «c'è anche mia sorella se non ti da fastidio»
Io: «assolutamente no!»~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~
il mio cuore stava facendo letteralmente una grande corsa, correva fino a farmi respirare affannosamente ma senza farmi notare. stavamo salendo con l'ascensore per arrivare a casa sua.
Entrati, mi sentivo quasi come se fosse casa mia. Mi aveva accolta con una dolcezza infinita in casa sua, facendo presentare sua sorella a me.
«ciao , mi chiamo Eleonora» disse con una voce frivola.
La sorellina era veramente timida, era così carina con quei capelli a caschetto, il visino così dolce e delicato, proprio come il fratello.Era inutile. Lui era così... Stupidamente attento a tutto ciò che facevo. Quando Cenavamo insieme, io, i mei genitori, i suoi genitori e ovviamente Eleonora, Non c'era una volta che non ci guardavamo negli occhi. Lucas faceva di tutto per farmi ridere.
Eravamo sempre uno di fronte all'altro. Per cui potevamo scrutarci con attenzione.In particolare il giorno in cui....
Flashback
Mangiavo tranquillamente, parlavo molto col padre e la madre Di Lucas, mentre con lui, ci scambiavamo sguardi complici, attenti, totalmente comprensibili solo da noi, intensi.
la sorella ci guardava in modo stupito perché non sapeva cosa pensare, ne cosa dire. Uguale per i nostri genitori, ma loro non tanto lo notavano.
Credo.
Mi fa segno di tornare in camera, per poi chiederlo alla sorellina con un gesto rapido verso la stanza.
in quel momento mi sentivo parte di lui. Mi sentivo davvero accettata.
Lucas va davanti a me facendo un gesto leggero con la testa di seguirlo, come aveva fatto con Eleonora. Entrata in camera sua, posso già notare un sacco di oggetti, tra cui vecchi giocattoli della sorella e una grande quantità di quadri di lui da piccolo e Della sorellina. Erano davvero carini!
Lei aveva già capito molte cose guardandoci, anche perché, secondo me, lui le aveva detto qualcosa su di noi. E questo era molto probabile. Lui Mi invita a farmi sedere sul suo letto, mentre si siede dietro a me. inizia a fare giochetti stupidi con delle calamite prese dai cassetti della scrivania, quasi appoggiata al materasso del letto. Lo trovavo piuttosto banale ma, alla fine, ha trovato un modo Per farmi tornare quella di prima in un secondo.la sorella ci guarda, in quel momento io e lei, che avevamo capito entrambe che quegli sguardi non erano a caso, ci sentiamo complici, così mi alzo dal letto girandomi verso Lucas....
_________________________________scusate per gli eventuali errori _____
Hellooooooooooooooh❤️
sono tornata! Lo so, non ho aggiornato da un po' e mi dispiace avervi fatto aspettare, però sono parecchio incasinata con i compiti e il tempo libero, quindi non ne ho mai per continuare! Perdonatemi.
Va beeeeeh, senza fare altri cincischi, spero vi sia piaciuto questo capitolo e che non vi abbia annoiati! ❤️
Zaooooh, alla prossimaaaaaah❤️💋
STAI LEGGENDO
Un Amore Così Lontano Ma Così Vicino //COMPLETA//
Teen FictionTrama: Allison, una ragazzina dal cuore nobile , Viene spesso presa in giro a scuola , ai tempi delle medie , isolata dagli agli altri e resa ridicola. È una ragazza fredda e distaccata con tutti anche se , a volte, cerca disperatamente di farsi ca...