il rimpianto di aver tradito se stessi

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Marco si svegliò e a giudicare della luce che entrava forte dalla finestra doveva essere già mezzogiorno inoltrato, scivolò fuori dalle lenzuola che avevano un odore familiare: quello di Sebastiano.
Sorrise al pensiero della notte e prima e si chiese subito dove fosse finito il suo amante, a preparargli la colazione? O magari è andato a prendergliela al bar, sorrise di nuovo.
Prese il telefono e trovò un piao di messaggi, uno da parte di Serafini, Marco lo lesse e sospirò.
"Altro che colazione, sei nel fottuto giappone!"
"È inutile che ti scusi Serafini, avresti dovuto svegliarmi, ti avrei salutato... sei proprio un coglione!" 
Marco usò la sua solita delicatezza nell'sms che aveva appena mandato a Sebastiano, ma che, conoscendolo, sfoderò un gran bel sorriso leggendolo.
C'era un altro messaggio, Marco si rigettò nel letto, che aveva un odore che tanto lo faceva sentire a casa, e  pensando al fatto che potesse essere qualcuno che richiedeva la sua presenza sbuffò, non ne aveva affatto voglia.
Lesse il nome sullo schermo
"Hai un messaggio da: Naso cineuse"
A Marco mancò un battito, e lesse il messaggio in pochissimi secondi, che parvero anni, decenni.
"Ehi, Marco, ieri sono passato a casa tua ma non c'eri, ti avevo portato la cena perché la tua coinquilina mi aveva detto che non avevi ancora pranzato!!! 💞
Le fettuccine Alfredo le ho mangiate da solo alla fine ma mi sa che me lo merito per quel che è accaduto, sai che sono uno stupido.
Voglio parlarti.
Mi manchi.
Jiho."
Marco sentì una lacrima solcare il suo viso, poi un'altra e un'altra ancora.
"STUPIDO CINESE, SEI UNO STUPIDO. STU PI DO"
Marco ebbe quella che a primo acchito sembrò una crisi di nervi ma sembrava anche sorridere (a questo punto l'autore è confuso)
Marco Sospirò per la quarantesima volta nel giro di questo capitolo, il telefono vibrò e pensò che Jiho avesse scritto un altro messaggio ma altro non era che il messaggio di replica di Serafini
"Ah, è solo lui"
Gettò il cellulare tra le lenzuola e si accovacciò tra di esse riempiendo le narici con profumo del ragazzo che aveva appena scalcolato per telefono. Io n-non.
Si vestì e andò verso casa di Jiho, doveva vederlo, doveva toccarlo, dopo che giustamente si era scopacchiato Sebastiano, me pare anche giusto a sto punto, una donnaccia eh.
Corse e corse, doveva arrivare il prima possibile verso casa di Jiho e urlargli che lo amava, poco prima di arrivare a destinazione si fermò.
Un'immagine colpì la sua anima.
Jiho.
Jiho e qualcun altro.
Maledetta?
No, un ragazzo.
E un bacio.
"Jiho, che stai facendo, Jiho?"
Marco fece come per urlare questa frase ma dalla sua bocca non uscì che un sussurro, la coppia, di fatti non lo udì e se ne andò, proprio com'era venuta, mano nella mano, sotto gli occhi dell'amato.

*angolo autore cineuse*
Grazie tante per i messaggi di amore che mandate a questo povero pannocchietto awaw
Vi amo tutte e sono felice di aver incontrato due di voi, spero di poter abbracciarvi tutte, un giorno.
Lasciate un commento per farmi sapere se il capitolo vi è piaciuto (o no) e ditemi se siete team Jiho o team Seb, io devo ancora decidere, sono più confuso della direzione della libidine di Marco.
Grazie di tutto, vi adoro.

_scusate come sempre gli errori, come molte di voi sanno l'italiano non è la mia madre lingua, siate clementi come sempre e correggetemi tranquillamente_

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