L'occasione di mettere in atto il suo piano per riuscire a chiedere la mano della sua amata capitò una sera mentre il ragazzo s'intratteneva alla taverna molto oltre il solito orario, sentendosi tremendamente infelice, aveva infatti scoperto che presto Grace sarebbe andata in sposa ad un altro, non uno qualunque, ahimè, ma un uomo ricco e un grande amico del padre. Jack le aveva proposto di fuggire assieme.
-Per andare dove?- gli aveva chiesto lei, gli occhi pieni di lacrime.
-Non so, lontano da qua, da questo villaggio, da qualche parte, troveremo un rifugio-
-Mi dispiace, ma non posso-
-Perché? Sono cresciuto solo al mondo eppure guardami, non ho trovato il modo per sopravvivere?-
A quel punto Grace gli aveva sorriso tristemente. –Non dubito che tu sopravvivesti, ma io non potrei, sappiamo entrambi che sono abituata alla bella vita, non potrei vivere in modo diverso, altrimenti ne morirei-
Jack sapeva che aveva ragione ed amava anche quel lato un po' snob di Grace, proprio perché lui non lo possedeva.
-Allora non c'è soluzione- aveva mormorato tristemente –tu sposerai quell'uomo ed io berrò fino a morire-
-Oh no Jack! Non voglio che tu soffra per me, vedrai che qualcosa succederà, forse mio padre avrà pietà di me, forse comprenderà il mio dolore, sono la sua unica figlia, non può avere un cuore così crudele-
Jack dubitava che il padre di Grace si sarebbe fatto convincere dalle lacrime della figlia, anche se lo sperava con tutto il cuore. Quella notte ordinò l'ennesima birra ma non aveva soldi per pagare.
-Eh dai, fammi credito- disse al locandiere.
-Non ci casco più, Jack, sto ancora aspettando che tu saldi le altre birre che hai preso senza pagare-
Proprio mentre il giovane stava per alzarsi dal suo sgabello per andarsene, furioso, uno strano signore entrò nella taverna. Indossava abiti bizzarri che sembravano provenire da epoche antiche e aveva in testa un grosso cilindro. Si accomodò accanto a Jack e gli chiese perché avesse quella faccia così infelice.
-Volevo una birra, ma quest'uomo non me la vuole dare-
-E perché mai, buon uomo?- chiese rivolto al locandiere.
-Questo giovanotto pretende di bere senza pagare-
-Ti pagherò, ho promesso-
-Le tue promesse non valgono nulla-
-Lasciamo perdere, questa non è serata- esclamò il giovane e fece per alzarsi.
-Un attimo- intervenne il nuovo arrivato –pagherò io per te-
Jack si bloccò e aggrottò le sopracciglia, sorpreso da quel gesto altruistico. Non si fidava. –Perché mai?-
L'uomo per tutta risposta posò una moneta d'oro sul bancone lasciando a bocca aperta il locandiere che non ne aveva mai vista una così pura. –Voglio parlare di affari, Jack, considerami un amico-
-Come fai a conoscere il mio nome?-
-Io so tutto di te- e in breve gli spiegò che lui era la risposta alle sue richieste. Non desiderava forse la mano di una graziosa fanciulla? E non era disposto a tutto pur di averla? Bene, lui era la soluzione a ogni suo problema, poteva dargli tanto di quel denaro da fare della sua bella una vera regina.
- Qual è il prezzo?- chiese Jack che aveva imparato che al mondo nessuno dà nulla per nulla.
-Pensa prima ai gran vantaggi che potrai ottenere ... e poi non verrò a riscuotere il pagamento prima di dieci anni, è un lasso di tempo molto lungo, puoi creare una famiglia, avere dei figli, a molta gente concedo di meno-
-Cosa?- insisté il ragazzo.
-La tua anima-
-Devo pensarci- ma in fondo aveva già deciso, amava troppo Grace e poi la sua vita non aveva un senso. Alla fine accettò e l'uomo gli consegnò tante di quelle monete d'oro che nella sua esistenza non aveva mai visto e anche un sacco senza fondo dal quale avrebbe potuto estrarne ancora altre qualora avesse finito i primi. Il giorno seguente, non appena sorse il sole, andò a chiedere la mano di Grace e di fronte al rifiuto del padre di lei gettò sul tavolo le monete d'oro.
-A chi le hai rubate?- urlò l'uomo, lo sguardo sorpreso, era evidente che non ne aveva mai viste tante.
-Nessun furto, solo un affare, un ottimo affare e dove ho preso queste ce ne sono molto altre- proseguì Jack –io vi supplico di concedermi la mano di Grace, la tratterò come merita di essere trattato, nessuno la potrà mai amare più di me-
-L'amore non basta-
-Io ho i soldi-
-Già, ma sei un ladro, e ladro si nasce e non si smette mai di esserlo-
Jack si portò una mano sul petto all'altezza del cuore. –Sono disposto a giurare-
-Spergiurare, vorrai dire- disse l'uomo –E comunque l'ho già promessa ad un altro, non posso rimangiarmi la parola data-
-Non avete ancora ufficializzato la cosa, potete sempre tornare indietro-
L'uomo scoppiò a ridere. –Un uomo d'onore non può mangiarsi la propria parola, ma tu questo non potrai mai capirlo ed ora vattene, riprenditi il tuo oro, non farmi perdere altro tempo-
E Jack non sapeva più cosa dire quando aveva visto una pallida figura farsi avanti, i lunghi capelli che le coprivano in parte il viso, come un velo.
-Padre, se non volete ascoltare lui, vi prego, ascoltate me-
-Grace! Cosa ci fai già sveglia?-
-Ho sentito le vostre voci- era diafana, le labbra rosse l'unica nota di colore, labbra rosse come il sangue –vi prego di darmi in sposa a Jack-
-Tu non sai cos'è meglio per te, io sono tuo padre e ho il dovere di garantirti la vita migliore-
-Non l'avrò se sposerò un uomo che non amo e che non mi ama-
-Non dire sciocchezze, Robert ti ama molto-
-Oh no, Robert ama i miei soldi, ama ciò che io rappresento per lui, una preda giovane e ricca- gli occhi le si erano riempiti di lacrime e Jack aveva lottato con se stesso per non correre subito da lei e stringerla forte nel suo abbraccio.
-Vuoi davvero sposarlo?-
-Sì, lo voglio-
-Spero che non te ne pentirai, figlia mia, perché indietro non si può più tornare-
-Non me ne pentirò- disse Grace, con una decisione di cui Jack, che l'aveva sempre vista come una ragazza fragile ed un po' frivola, non pensava che sarebbe mai stata capace.
Così l'uomo, seppur riluttante, infine consegnò la figlia al ragazzo.
Tempo dopo la fanciulla gli avrebbe detto che aveva in mente di compiere un atto molto più sconsiderato per convincere il padre, ma fortunatamente l'arrivo dell'amato e soprattutto il gran numero di monete che aveva portato con lui avevano impedito che potesse farlo.
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La vera storia di Jack O'Lantern
Horror(COMPLETA) Sylvia accompagna i genitori ad una festa di Halloween. Annoiata sta mangiando quando un giovane le si avvicina e le propone di raccontarle la vera storia di Jack O'Lantern. La ragazza si trova così ad ascoltare una storia stranamente fam...