Capitolo 1

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Sono pronta?
Non lo so.
Mentre salgo sull'aereo diretto a Londra rivedo il viso commosso di mio padre e le lacrime di mi madre.
Mi mancherà questa terra, mi mancherà la mia famiglia, mi mancheranno i miei amici.
Ma è giusto che io vada via, è arrivato il momento di spiccare il volo e lasciarmi alle spalle quella che è stata la mi vita fino ad adesso.
Lo faccio per me, per un futuro migliore pieno di opportunità che la mia terra non poteva darmi.

"Mamma ci vediamo a Natale, non piangere ti prego altrimenti fai piangere anche me e non voglio che questo sia un giorno triste" le dissi prima di avviarmi ai controlli in aeroporto.

"Sta attenta, chiamami quando arrivi e manda un bacio a tuo fratello" mi disse lei con la voce tremante.

Mi accomodo al mio posto, vicino ad un signore dall'aria misteriosa.

Quando il comandante annuncia la partenza dell'aereo, guardo la mia amata Sicilia farsi sempre più piccola al salire dell'aereo.
Chiudo gli occhi e non posso far altro che pensare a Davide.
Abbiamo passato due anni a fare il cosiddetto "tira e molla". Sono stati due anni intensi, pieni di passione e litigi. Ma ci siamo amati tanto...o meglio IO l'ho amato tanto. Lui due mesi fa ha deciso di dileguarmi dicendo che aveva bisogno di spazio.
Prima di partire si è presentato sotto casa mia con un pacchetto di cioccolatini.
"Sono stato uno stronzo, mi manchi da morire e so che domani parti ma...Io ti aspetto Alex, so che riusciremo a stare insieme prima o poi." disse prima di correre via lasciandomi senza parole davanti la porta.
Ho sofferto tanto, continuo a soffrire ma ho bisogno di volare da sola adesso.
Decido di scacciare l'immagine di Davide dalla mia testa e chiudo gli occhi provando a dormire un po'.
Dopo alcune ore mi sento scuotere una spalla ed apro gli occhi.

"Signorina, siamo arrivati" dice l'hostess.

"Oh grazie" rispondo sorridendole.

Una volta scesa dall'aereo, cerco una testa riccioluta in aeroporto.

Cerco mio fratello con lo sguardo, ma trovo solo facce sconosciute fino a quando vedo un uomo correre verso di me.

"Leo, sei sempre il solito ritardatario" gli dico prima di scoppiare a ridere.

"E tu sei sempre più bella, vieni qui piccola" dice mio fratello prima di stringermi fra le sue braccia.

Solo adesso mi accorgo quanto mi era mancato. Ricambio il suo abbraccio e gli stampo un bacio sulla guancia.

Abbiamo 10 anni di differenza, ma questo non è mai stato un ostacolo per noi.
Andò a vivere a Londra a soli 21 anni con la speranza di aprire un ristorante italiano e realizzare il suo sogno di vivere all'estero.
Perciò sono cresciuta un po' come figlia unica considerano che avevo solo 11 anni quando lui è andato via. Ma non abbiamo mai perso occasione di sentirci o vederci almeno una volta ogni due mesi.
Adesso sono passati 8 anni e lui è a capo di due ristoranti: uno a Londra e uno a New York.

"Vieni, andiamo che l'avventura ci aspetta" mi dice facendomi l'occhiolino.

Ci avviamo verso la sua auto e mi accorgo che ne ha comprata una nuova.

"Beh, vedo che non ti neghi nulla" gli dico guardando la bellissima BMW nuova di zecca.

"Essere proprietario dei due ristoranti più frequentati di Londra e New York ha i suoi vantaggi" risponde facendomi il suo solito sorrisetto.

"Lo vedo. Dove mi porti a cena?" gli chiedo sapendo già la risposta.

Mette in moto e sfreccia verso una destinazione ancora ignota per me.

"Sono le 17:00 e tu già pensi a mangiare?" mi chiede divertito.

"Lo sai come sono, ho bisogno di prepararmi psicologicamente" rispondo.

Prima dell'albaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora