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ℑ𝔫𝔣𝔞𝔫𝔷𝔦𝔞

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Gioiose risate puerili rieccheggiano tra le vecchie mura del Palazzo dei Priori. Era da tanto, forse troppo tempo, che una giovane vita non riempiva le vuote stanze del castello.
I millenari vampiri che si aggirano per i corridoi si sentono pervadere il cuore di una strana sensazione simile al calore umano, al quale ormai non sono più abituati da secoli.
I freddi innanzi a lei dimenticano di essere morti. Tutti trovano abbastanza tempo per trascorrere un'ora in sua compagnia.
Arianna, l'ibrido, li rende inclini alle passioni dell'animo umano. La sua bontà, l'innocenza tipica dei bambini, hanno la meglio sul ghiaccio impenetrabile di un'anima cristallizzata in un corpo non soggetto all'effetto del tempo.

Mentre delle piume volteggiano leggere nella sua cameretta, la bambina ride e danza con allegria non curandosi affatto degli spettatori che la circondano e ai quali, ovviamente, strappa un sorriso.

«Finirò per diventare più mansueta. Quest'esserino mi sta mettendo a dura prova» mormora Jane, sperando di non essere sentita da Felix.
L'altro vampiro sorride compiaciuto e si appoggia con la schiena alla parete, posando il suo sguardo sulla fedele servitrice di Aro.
Jane, la temuta Jane, sta cedendo sotto il potere della dolcezza di una bambina.
«Marcus ha ragione. Questa creatura ci sta portando di nuovo in vita» commenta il colosso, scacciando una candida piuma d'oca dal suo volto marmoreo.
Dopo qualche minuto di silenzio, colmato solo dalle risate della bambina, la vampira prende di nuovo parola «Dovremmo andarcene. Sento l'odore di Clarissa».

Udendo queste parole, Arianna si ferma e un sorriso le increspa le labbra.
«La mamma sta tornando!» grida per poi correre verso la porta e sgattaiolare via dalla stanza.
Le due guardie scuotono il capo, ma non la seguono, non tentanto nemmeno di riportarla indietro.
Succede sempre così: ogni volta che arrivano i suoi genitori, Arianna li va a cercare.
Attraversati i corridoi dell'ala est, Arianna varca la soglia del cortile interno al palazzo e i suoi occhi vedono l'oggetto del suo desiderio: le braccia della madre pronte a stringerla al suo petto.

«Mammina, che bello. Sei tornata, finalmente!» esclama la mezzosangue, correndo tra le braccia spalancate della vampira.
«Amore mio, sono qui. Ti sei comportata bene?» le domanda con dolcezza Clarissa, prendendola in braccio e baciandole la fronte.
La bimba annuisce e nasconde il suo angelico volto tra i capelli della madre.

«Con chi sei stata oggi?» le domanda ancora la madre, cominciando ad avviarsi verso la sua camera da letto.
«Jane e Felix, ma quando tornano papá e Alec? Mi mancano tanto» chiede Arianna, guardando la sua creatrice negli occhi.
Clarissa sorride e le bacia una guancia «La prossima settimana, amore mio. Sono andati in Germania a combattere i cattivi» le spiega in tono premuroso, rientrando nella camera della figlia.

Guardandosi intorno, la giovane vampira si rende conto che dovrà comprare altri cuscini in piuma d'oca. È l'ottava volta che la figlia li fa esplodere.
La piccola ibrida è potente. I suoi poteri psichici si evolvono giorno dopo giorno.
È nata per sfidare qualsiasi legge della fisica.

«Li hai rotti di nuovo...» commenta esausta Clarissa, trovandosi a combattere con centinaia di piume dalla grandezza variabile che librano nella stanza come se fossero fiocchi di neve.
La figlia sorride e impone le mani davanti a sè, provocando uno stato di confusione alla madre.
Nel giro di qualche secondo, tutte le piume smettono di fluttuare e si fermano nel punto esatto in cui si trovavano.
Meravigliata, la vampira si porta una mano alla bocca e sorride estasiata dalla lodevole capacità dalla figlia.

La vita con Arianna è una continua scoperta.

Pure bloodDove le storie prendono vita. Scoprilo ora