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Punto di vista di Arianna.

«Rimani dietro di me» Alec mi ordina, mentre percorriamo il corriodoio deserto che porta alla Sala dei Troni. Teresa, la nuova segretaria che Heidi ci aveva presentato un mese fa, stranamente non si trova alla sua scrivania.
Probabilmente, Caius o Santiago l'hanno vista come un dessert e se ne sono brutalmente cibati. Non mi stupirei più di tanto, se andando nelle segrete trovassi il suo corpo senza vita cosparso di morsi.
«Perché? Non sono una donzella indifesa. So badare a me stessa» protesto, seguendolo fino all'ascensore.
«Robert di Valacchia è un Don Giovanni assai conosciuto nel nostro mondo. Non vorrei che ti palpeggiasse con le sue sudice mani» risponde seccamente lui, prenotando la chiamata dell'ascensore.

«È gelosia quella che percepisco nel tuo tono di voce?» lo prendo in giro, incarcando un sopracciglio.
«Sto soltanto cercando di proteggerti» replica lui, non degnandomi di uno sguardo.
«Proteggermi da cosa? Da una notte di sesso sfrenato? A dire la verità, penso che mi farebbe bene lasciarmi andare ai piaceri della carne» scherzo, testando ancora una volta la pazienza del mio protettore.
«Puoi portarti a letto chi ti pare a piace, ma quell'individuo ti farebbe solo soffrire. Sei libera di fare ciò che vuoi, comunque» dice, non appena le porte dell'ascensore si spalancano davanti a noi.

Soffocando una risata, lo precedo e mi appoggio con la schiena contro la metallica parete del vano. Conosco Alec fin troppo bene. Qualcosa lo preoccupa. Non appena entra, mi dá subito le spalle e l'ascensore comincia a scendere veloce.

«Sono diventato così affascinante da attirare il tuo sguardo come una calamita?» mi apostrofa, facendomi sobbalzare all'improvviso.
«Ti disturba?» gli chiedo, inarcando un sopracciglio.
«Tremendamente» sussurra con aria da sufficienza.
«Cos'altro ti disturberebbe, Alec?» gli chiedo tirandolo per una manica della giacca perfettamente stirata che indossa.
Il vampiro fa per rispondere, ma io lo anticipo e gli appoggio una mano sul petto, avvicinando pericolosamente la mia bocca alla sua.
Il suo respiro gelido mi investe e sussulto. Non so perché lo stia facendo esattamente, ma fermarmi non è un'opzione al momento.

«Questo non è conveniente» dice lui, proprio quando le porte dell'ascensore si riaprono.
Voltandoci, ci ritroviamo gli occhi vispi di Jane addosso e quelli spenti di un altro vampiro a pochi passi di distanza da lei che ci scrutano con curiosità. Non l'ho mai visto prima, deve essere il famoso Robert di Valacchia.
«Alec...- esordisce incerta Jane- Ti stavamo aspettando».
Schiarendomi la voce, mi allontano da Alec e abbasso lo sguardo in preda alla vergogna.
«Alec, sono secoli che non ho il privilegio di incontrarti. Saresti così gentile da presentami la tua amica?» dice il ragazzo, sorridendomi fugacemente.
Il gemello di Jane inclina la testa di lato e mi presenta semplicemente come la figlia di Demetri. Devo ammettere di esserci rimasta male. Io per lui sono solo la figlia di Demetri? Siamo migliori amici e, forse, anche se mi sembra assurdo pensarlo, qualcosa di più. Magari è tutto il frutto della mia fervida immaginazione, ma tra noi percepisco qualcosa. C'è un legame, è piuttosto evidente. Alec, tuttavia, sembra volerlo soffocare.
«Lieta di conoscerti» dico, allungando la mano verso lo sconosciuto.
Il vampiro la stringe e annuisce con grazia «Robert di Valacchia al suo servizio, signorina» dice con un sussurro.
Rimaniamo a guardarci per qualche istante e un brivido mi scuote il corpo. È davvero il Don Giovanni che Alec ha dipinto con disgusto?

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⏰ Ultimo aggiornamento: Aug 21, 2019 ⏰

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