Capitolo 2

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Erano le sette e mezzo di un nuovo giorno e  Molly si stava cimentando nel preparare una suntuosa colazione per tutta la truppa, che di lì a poco si sarebbe svegliata.
Come di rutine aveva già sfornato i Croissant, mantenendoli caldi con un incantesimo, apprestandosi a controllare in forno le tre teglie di biscotti al cioccolato.

-Buongiorno Signora Weasley… -salutò Harry, attirato dal delizioso profumino, che aleggiava in cucina.

-Buongiorno caro, già alzato e vestito? È successo qualcosa? Draco sta male? –chiese la donna, porgendogli la sua solita tazza di caffè bollente, con un pizzico di vaniglia. 

-No signora, Draco sta ancora dormendo, stamattina volevo recarmi alla Gringott, devo prelevare dei galeoni e cambiarli in monete babbane, oggi voglio portare Draco a fare compere a Londra, ha bisogno di vestiti adatti ad un bambino e ne vorrei approfittare anche per comprargli qualche giocattolo. –spiegò il moro, mentre si sedeva al tavolo della cucina.

-Capisco, e hai intenzione di andarci da solo a Londra? Non è un po’ pericoloso? –chiese in apprensione la donna, sfornando la prima teglia di biscotti, mettendoli dentro un piatto e facendolo levitare fino alla tavola.

-Buongiorno a tutti!!! –dissero sorridendo Ginny e Hermione, entrando in cucina, sedendosi entrambe ai lati di Harry.

-Draco dorme ancora? –chiese Ginny preparandosi una tazza di latte e caffè. 

-Ho pensato che era meglio farlo dormire ancora, dopotutto adesso è un bambino piccolo. –rifletté Harry, mangiando un biscotto.

-Hai perfettamente ragione, a proposito hai controllato la scheda sanitaria, che hai ritirato al San Mungo? –chiese Hermione, tornando per un attimo seria.

-Non ancora, pensavo di controllarla dopo colazione. –rispose il moro, mentre anche l’amica completava la sua colazione.

-Bene Harry caro, perché non ti fai accompagnare dalle ragazze a fare compere? –chiese Molly, godendosi il suo caffè.
-Chi va a fare compere? –chiese Ron, entrando in cucina sbadigliando.
 
 –Draco, Harry ha deciso di portarlo a fare compere nella Londra babbana. –disse Molly, preparando una tazza di caffè per suo figlio.

-Io passo amico, credo che andrò ad Hogwarts a dare una mano a Neville. –disse Ron sorridendo –Perché non vai con George, credo che gli farebbe bene uscire un po’ –continuò Ron serio.
-Credo si possa fare, Ginny, Herm voi venite? –chiese Harry alle due ragazze, alzandosi in piedi e aspettando una risposta.
-Dacci 10 minuti e siamo pronte, papà –lo sfotterono le ragazze prima di andare in camera a vestirsi.
-Vado a svegliare Draco, ci vediamo dopo. –disse infine Harry dirigendosi in camera.
In camera il bambino era ancora immerso nei mondo dei sogni, rannicchiato su di un fianco con la guancia pallida premuta sul cuscino morbido.

-Draco, piccolo, è ora di alzarsi. –lo chiamò Harry, iniziando ad accarezzargli i capelli biondi.

Draco a quelle coccole sorrise nel sonno, iniziando a stiracchiarsi come un gattino.
Lentamente riuscì ad aprire gli occhietti assonnati verso il ragazzo, che appoggiato alla culla gli sorrideva.
Il bambino si sedette al centro della culla, stropicciandosi gli occhi, i capelli biondi erano sparati in ogni direzione in confronto alla sera prima.

-Draco te lo hanno mai detto che sembri un gattino arruffato? – disse Harry sporgendosi, per prenderlo finalmente in braccio.

-Harry posso dire una cosa? –disse il bambino, facendosi sfuggire uno sbadiglio.
 
–Dimmi cucciolo, tutto quello che vuoi. –sorrise il moro, sdraiandolo di schiena sul letto, iniziando a spogliarlo.

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