L'acqua scorreva bollente mentre il vapore dilagava in tutta la stanza. Il profumo del bagnoschiuma riempiva le mie narici. Appena finita la lunga doccia mi avvolsi in un grande asciugamano che trovai appoggiato sul lavandino. Deve esser stato Mario. Mi chiesi quando fosse entrato.
Mi asciugai i capelli con altrettanta lentezza e quando finii indossai la felpa nera che mi aveva lasciato sempre lui l'ultima volta che lo avevo visto.
Feci un respiro profondo, presi le sigarette che avevo in borsa ancora appoggiata sul letto a due piazze nella stanza e mi diressi dagli altri.
Arrivata in soggiorno vidi solo Mario e Andrea. La televisione era l'unica fonte di rumore, entrambi erano presi dai loro cellulari.
Si accorsero di me poco dopo.
Mario mi fece segno con la mano di raggiungerlo ed io lo feci, lentamente mi sedetti sul divano accanto a lui. "Posso fumare qui?" domandai silenziosamente guardandolo.
"Sí, guarda c'è il posacenere vicino Andre" disse indicandolo.
Mi alzai e mi diressi verso il tavolo al quale era seduto. Mi accorsi con la coda dell'occhio che Andrea guardò ogni movimento che feci, finché non mi risedetti accanto Mario con il posacenere in mano. Anche Mario se ne accorse, lo capii dal fatto che continuò a guardarlo mentre io accanto a lui mi accendevo una sigaretta.
Il sonno si impossessava di me lentamente.
"Ti sta bene la mia felpa, sottolineo MIA" disse sorridendo Mario guardandomi negli occhi a poca distanza da me. Buttai fuori il fumo appena aspirato verso Mario come risposta. "Non avresti dovuto" disse con tono di sfida ironicamente.
"Io sono stanchissima, posso andare a dormire?" gli chiesi mentre spegnevo la sigaretta.
"Andiamo" disse guardando l'orario. Mi alzai e aspettai che iniziasse a camminare per capire dove avrei dovuto dormire quella notte. Si diresse in camera sua ed io lo seguii.
"Quindi?.." gli domandai appena vidi che si sedette sul letto.
"Avvicinati" mi sedetti accanto a lui.
"Puoi dormire qui con me o.. o, aspetta fammi pensare, no, solo qui. È l'unico posto" disse ridendo.
Lo sapeva. Lui lo sapeva già dall'inizio che avrei dovuto dormire con lui se fossi andata con loro a casa.
Non avevo molta scelta, non che mi dispiacesse più di tanto ma ero stata colta di sorpresa.
C'era solo una luce soffusa in camera vicino il balcone sulla sinistra della camera.
Scriveva messaggi a qualcuno, me ne accorsi dal rumore proveniente dal suo cellulare nonostante fossi di spalle a lui. Il rumore si interruppe e socchiusi gli occhi per godermi il totale silenzio in cui la casa era caduta.
Una mano mi strinse il fianco e sentii il suo corpo avvicinarsi. Mi strinse a se non molto delicatamente.
Nessuna parola uscì dalla mia bocca.
Sentii un sospiro leggero vicino il mio orecchio mentre il suo corpo aderiva perfettamente al mio.
Cercai, per quello che potevo, di stare più calma possibile. Mi trasmise tranquillità con
il suo calore.
Mi addormentai, con il suo braccio che mi avvolgeva, a causa di tutto il sonno accumulato.
..Dei rumori leggeri interruppero il mio sonno. Aprii gli occhi lentamente. Non ero più stretta nelle braccia di nessuno ed il freddo si impossessava di me lentamente.
Mi girai dal lato opposto e Mario era intento a fumare guardando fuori dalla finestra.
Era notte ancora, erano passate poche ore.
"Hei" mi disse appena si accorse che lo stavo guardando. "Ti ho svegliata" aggiunse.
Annuii. "Che hai?" "Non riesco a dormire" disse spegnendo la sigaretta.
Si stese di fianco a me. Mi persi per un secondo nei suoi occhi.
La distanza tra noi era quasi finita.
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avvertimi se soffri di vertigini
FanfictionVi siete mai chiesti cosa significa vivere con loro? Viverli è diverso. Quando li conosci sono così diversi, crollano tutte le tue idealizzazioni di loro, a volte sono come sembrano, a volte no. Quando vedi una persona da dietro uno schermo ti crei...