Si mise a giocherellare con i miei capelli. Lo guardavo fare.
"A che pensi?"
Lo guardai negli occhi, mi ci persi poco dopo. Pensavo a come tutto fosse capitato così in fretta, a come mi fossi trovata nello stesso letto con un ragazzo che ero abituata a guardare da dietro gli schermi.
Una marea di pensieri facevano rumore nella mia testa.
"Mh?" Aggiunse. La sua mano continuava a sfiorarmi continuamente la guancia.
Gli feci spallucce. Non avevo voglia di raccontare cosa mi passasse per la testa, non mi andava di essere complicata in un momento 'semplice'.
Si avvicinò lentamente. Chiusi gli occhi un po' intimorita. Non sapevo dove le sue labbra avrebbero fatto capolinea.
Mi stampò un bacio sulla fronte, "dormi piccola, domani è un nuovo giorno".
Continuò ad accarezzarmi i capelli ed io lo lasciai fare. Mi addormentai.
-
Aprii gli occhi lentamente mentre mi stiracchiavo. Voltai la testa verso una parte e l'altra della stanza ma non c'era nessuno. Mi alzai con le poche forze che avevo e mi diressi verso il bagno. Bussai per assicurarmi che non ci fosse Mario ma nessuna risposta mi arrivò.
Lasciai la camera dietro le mie spalle e andai in soggiorno ma non vidi nessuno anche lí.
"Ehi" sentii dietro di me. Quasi sussultai dallo spavento. "Andre" dissi con aria spaventata quasi involontariamente. "Alla buon ora eh?" disse sogghignando. Aveva gli occhi rossissimi.
"Ehm sai gli altri dove sono? Mario?"
"Sono usciti tutti, Mario non ti voleva svegliare presumo, tu però fai come sei fossi a casa tua" disse con un tono strano.
Non capivo cosa avesse. Mi voltai per andare verso la camera di Mario dove avevamo dormito.
Andrea mise una mano sulla mia vita e mi bloccò tirandomi con uno scatto verso di se.
"Andre.." Ero di spalle. Non capivo cosa stesse succedendo ma soprattutto non sapevo cosa fare.
Spostó i miei capelli dal collo e ci poggió il viso.
Mi stampó un bacio leggero sul collo, un altro ed un altro ancora. Mi voltai per allontanarlo.
"Che stai facendo" dissi quasi sussurrando afflitta guardandolo negli occhi sempre più scuri. "Shh" emise con la sua voce rauca avvicinandosi verso le mie labbra.
Voltai la testa in tempo. Le sue labbra sfiorarono le mie.
"Andre smettila" diventai seria.
"Avete scopato, vero?" disse andrea mollando la presa.
"Come scusa?" Aggiunsi con tono stupito quasi incazzato.
Dopo qualche secondo che non mi rispondeva decisi di voltare i tacchi e tornare in camera. Lo lasciai alle mie spalle. Non aggiunse niente.
Iniziai a prendere le mie cose sparse per la camera e a buttare tutto in borsa.
Ero incazzata, in parte. Mi sentivo stupida. Dove sono finita? Cos'è un gioco? Tanti pensieri facevano eco nella mia testa.
Mi guardai in torno per vedere se avessi dimenticato qualcosa, staccai il caricatore mettendolo in borsa e la chiusi con cattiveria.
Poggiai sul letto la felpa che mi aveva prestato Mario la notte precedente piegata e chiusi la porta.
Fortunatamente non c'era nessuno sia nel corridoio che nel soggiorno.
Chiusi la porta di ingresso ed uscii.
Attivai google maps nella speranza di riuscire a tornare in centro senza troppi problemi mentre con l'altra mano cercavo di srotolarmi le cuffie.
Mi incamminai a passo svelto.MARIO'S POV
"Oh Ale hai l'accendino?" Vidi vaz che si mise una mano nel giubbotto e mi passo un clipper argentato. Accesi la sigaretta mentre camminavamo verso il primo bar che avremmo trovato. Avevamo appena finito di fare un servizio vicino Marassi, un quartiere di GE.
"Che dici di quello?" Disse Ale indicando un bar con dei tavolini circondati da una grande vetrata. Annuii e ci sedettimo.
"Due caffè macchiati, grazie" dissi.
"Che dici si è svegliata?" dissi con un sorriso stampato in faccia guardando Alessandro.
"Sono le undici e mezza presumo di sì" aggiunse ridendo. "Chiamala"
"Non ho il numero fre" dissi stupito ricordandomi di non averglielo chiesto.
"Vabbè scrivile su Instagram, tieni il contatto aspetta".
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avvertimi se soffri di vertigini
FanfictionVi siete mai chiesti cosa significa vivere con loro? Viverli è diverso. Quando li conosci sono così diversi, crollano tutte le tue idealizzazioni di loro, a volte sono come sembrano, a volte no. Quando vedi una persona da dietro uno schermo ti crei...