Capitolo 4

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Pov Ymir

Ero su una superficie morbida quando ripresi conoscenza.

Ero svenuta di nuovo, perfetto.

Deciso di tenere ancora un po' gli occhi chiusi e godermi il tepore del posto in cui mi trovavo; nell'aria aleggiava l'odore del caffè caldo, sentivo anche, più debolmente, quello del latte.

Le voci di due persone, un ragazzo ed una ragazza, mi fecero pensare ad una coppia; non distinguevo le parole, ma sembravamo in buoni rapporti tra loro; il mio filone di pensieri fu interrotto da un lancinante dolore alle costole, seguito da alcune risate acute; spalancai gli occhi
:- PORCA TROIA! CHIUNQUE TU SIA GIURO CHE TI FICCO LE TUE MANACCE SU PER IL...!- sopra di me vidi un bambino: era molto piccolo, due anni al massimo, con una zazzera scompigliata di capelli biondi e due grandi occhi scuri; mi guardava curioso, allungando una manina un po' grassoccia verso il mio viso; provai ad alzare il braccio per fermarlo, quando notai che un'altro paio di piccole mani me lo teneva; girando la testa vidi una bimba; molto simile a quello che probabilmente era il fratello, solo con i capelli più lunghi ed i lineamenti più delicati; quando i suoi occhi incontrarono i miei cercò di nascondere il viso.

:- TAKAYA, RUBY!- nella sala entrarono a grandi passi quelli che avrebbero potuto benissimo essere gemelli, per prima entrò una ragazza, sussultai nel notare che era la stessa che avevo cercato di rapinare la notte prima: era di bassa statura, molto mingherlina, il viso pallido era incorniciato da setosi capelli biondi che sciolti le arrivavano alle spalle; i grandi occhi, azzurri come zaffiri, guardavano con preoccupazione me ed i due bambini, l'unico difetto che vedevo era la totale mancanza di forme; che la rendeva simile ad una bambola, era una ragazza davvero molto graziosa, non c'è che dire.

Il ragazzo invece... era parecchio ricchione secondo me: poco più alto della ragazza, stessa corporatura minuta, capelli biondi tagliati con la forma di un melone, lineamenti da ragazza ed occhi azzurri.
Se l'avessi visto da dietro l'avrei confuso con la bionda.

:- vi avevo detto di non disturbare la signorina!- storsi il naso a quell'appellativo che su di me stava tanto stretto, visto che della signorina avevo solo la figa.
I due bambini, dopo aver fatto qualche storia, se ne andarono; ed i due ragazzi mi si avvicinarono; il ragazzo fece per alzarmi la maglia, ma con un movimento fulmineo gli strinsi il polso
:- non ci provare...- forse non sembrava, ma mi sentivo come un animale ferito, probabilmente non sarei riuscita a far nulla per delle ore, e questo mi spaventava

:- e-ehi! Calma, voglio solo controllare le tue costole! S-Sono un medico- balbettò lui, facendomi mollare leggermente il suo polso, ma non del tutto
:- io mi chiamo Armin, e lei è Historia... tu vuoi dirci il tuo nome?- dopo una decina di secondi riuscii a stabilire che lui era troppo frocio per farmi qualsiasi cosa
:- Ymir...- la ragazza mi sorrise gentilmente, toccandomi la spalla
:- bene, Ymir... ora Armin ti controllerà le ferite, va bene?- annuii diffidente, Melone mi alzò la maglia, vidi sia lui che Historia sbiancare "so che fa schifo, piantatela di fissarmi così!" Borbottò la mia mente.

Pov Historia

Sbiancai, il corpo di quella ragazza era totalmente coperto da lividi, tagli, piccole cicatrici perfettamente tonde che riconobbi come segni di sigaretta... quindi non era solo il volto ad essere ridotto male; quelli erano gli stessi segni che avevo tutti i giorni quando vivevo con il mio fidanzato; ma lei era stata malmenata in una maniera che quasi faticavo ad immaginare, certo, Armin le aveva steccato le dita, ma era comunque messa male

:- ok... niente panico, c'è qualcuno che possiamo contattare? Amici, parenti...- cominciò Armin
:- non hanno il telefono- borbottò lei di rimando, Armin iniziò a pensarci
:- frequentano la mensa dei poveri?- la mora annuì, "beh... in effetti non sono pochi a frequentarla"
:- forse ne conosci una... una ragazza con una cosa di cavallo che mangia per quattro...- borbottò a bassa voce la ragazza lentigginosa, Armin sembrò capire
:- Sasha?- Ymir annuì, Armin si voltò verso di me
:- senti... devo passare un attimo da casa mia a prendere garze e disinfettante, tu intanto le dai da bere?- chiese, io mi limitai ad annuire, così lui, dopo aver ringraziato diede un buffetto a Ruby e Takaya, per poi andarsene, lasciandomi sola con la ladra di ieri notte.

ANGOLO AUTRICE

BABY UR MY





*guarda Ymir*























AAAAAAAAAAANGEEEEEEEEEEEEEL

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