10.Valter

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Nell'immagine: Dyan

Sono ore che Lirya piange tra le mie braccia, non capisvo per che cosa si sia arrabbiata (N.A. E io non me po ricordo, perché è passato troppo tempo dall'ultima colta che ho scritto). Tutto a un tratto i singhiozzi cessano e lei si addormenta. Sono contenti che si sia tranquillizzata. Davvero non avrei saputo come gestirla. Dopo un paio d'ore esco dalla stanza e vado verso il mio ufficio, lì trovo l'ospite che avevo lasciato. Gregor. Un demone di alto rango. Non mi è mai stato simpatico, ma me l'hanno appioppato, per cui me lo tengo.

-Allora, l'angelo come sta?

Mi sale la collera. Solo io posso chiamarla angelo. Mentengo il contegno e cambio discorsi dicendogli di andarsene. Lui fa come gli è stati detto e dopo una manciata di minuti, lo vedo fuori d castello. Torno da Lirya e che dorme ancora nella sua camera.

Lirya

Sono ancora con gli occhi chiusi, ma non sto dormendo, sto riflettendo. Cos'era quella sensazione? Ho letto molti libri e chiesto tante volte ai miei genitori come ci si sentiva ad essere innamorati e la descrizione coincideva. Possibile? Sento la porta della mia camera aprirsi. È Valter. Si siede a bordo letto e io mi giro verso di lui e piano riapro gli occhi e lo guardo. Sì è sicuramente amore quello che sento. Mi prende la mano e la stringe nella sua. Si china verso di me.

- Ho perso

Sussurro, per un attimo rimane un attimo perplesso, poi capisce a cosa mi riferisco e mi bacia la fronte con dolcezza.

- Io prima di te, angelo.

Arrossisco un po' a quelle parole. Si avvicina ancora verso la mia faccia, appoggio le mie labbra sulle sue, sono morbide. Lo abbraccio sono contenta di essere venuta qui, circa una settimana fa, di sicuro non sarei mai riuscita a provare tutte queste sensazioni e sentimenti. 

Ti amo mio conte.

Fine

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