Qualche curva e due rotatorie più avanti, eravamo arrivate in centro, in particolare, al mio appartamento.
Avevo scelto di buon grado di vivere da sola, piuttosto che in accademia nel dormitorio, perché volevo limitare il più possibile i contatti con ognuno dei miei futuri compagni.
Sarebbe stato un momento fondamentale per la mia vita e, come tale, avevo deciso di non perdermi in inutili distrazioni.
L'unica cosa che avrebbe potuto distrarmi sarebbe stato il ripensare alla morte di Leonardo di Caprio in Titanic.
Povero Jack, non doveva morire così! Dannata Rose, è tutta colpa sua...su quella barca ce ne stavano altri venticinque, altroché!
Sisi, a tutti ha fatto male, ma non c'è bisogno di rimarcarlo ogni santa volta...
Comunque sì, sono una segreta sentimentalista.
Il mio appartamento si trova nell'attico del condominio, che, in tutto, ha quattro piani, più il mio.
Il fatto di godere della metà di un piano tutto per sè, per quanto in realtà piccolo, perché diviso con le soffitte tramite l'altra metà, è sfacciatamente comodo.
Soprattutto per il fatto che possedevo un enorme balcone che circondava tutto il loft, e il che è tutto dire.
Spalanco la porta con le immacolate chiavi di casa, appena consegnatemi da mia zia e, senza pensieri, mi fiondo dentro entusiasta.
E per un buon motivo!
Mi guardo attorno, e più faccio attenzione ad ogni particolare, più capisco che questo posto, nonostante ci sia dentro da circa una trentina di secondi, mi appartenga.
La porta d'ingresso dà sul salone, che, in un angolo, diventa cucina e sala da pranzo.
Alla mia remota sinistra, oltre i vari divani e le mille finestre, c'è una porta finestra, che porta alla terrazza e un'altra porta che deduco possa essere il bagno; mentre, dopo aver posato lo sguardo alla mia completa destra, noto delle scale in legno scuro con delle protezioni in vetro, che portano sicuramente all'aperta camera da letto che consiste in: letto, due comodini, una lampada e un armadio a muro, cioè, il futuro guardaroba.Continuo, meravigliata, a guardarmi intorno, quasi per paura di aver dimenticato qualche particolare.
Così, dopo interminabili minuti di silenzio, mi giro verso zia Catia e la sorprendo già a guardarmi con un'espressione amorevole e carica d'affetto.
«È tutto così perfetto, quasi non sembra reale...dopo anni mi sento, per la prima volta davvero felice di qualcosa» ammetto abbassando poi lo sguardo, con un amaro sorriso sulle labbra.
«L'importante è che tu, d'ora in poi, decida di viverti la tua vita e ciò che ne verrà dopo, e non sopravvivere come hai fatto per i precedenti tre anni» mi rimprovera lei.
«Hai ragione, è il momento di cambiare» affermo convinta riportando lo sguardo su un punto impreciso dell'appartamento.
Sarebbe stata una sorta di rivoluzione per tutto ciò che, fino a quel momento, avevo considerato come "ordinario".
•••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••
Ormai è da 6 ore e mezza che facciamo avanti e indietro, e più cose sistemiamo, più altre sembrano comparire dal nulla, come una diabolica punizione.
Il sole sta già lentamente tramontando e, così, decidiamo di concederci una pausa per rilassarci osservando il panorama.
Abbiamo scoperto l'esistenza di due lunghe sdraio posizionate strategicamente verso ciò che da poco a smesso di essere il crepuscolo.
«Dici che sto facendo bene?» chiedo in preda ad un breve momento di rimorso.
Mi guarda profondamente, per poi spostare un ultima volta lo sguardo verso il cielo scuro davanti a se.
«Credo che se non provi non lo scoprirai mai»
Si alza e con uno sguardo cupo rientra in casa.
Mi massaggio delicatamente le tempie, nella speranza di trovare un po' di sollievo da tutta la confusione che sovrasta qualunque pensiero razionale che il mio cervello formula.
Resto a fissare il punto dov'era seduta Catia poco prima e alla fine decido di alzarmi e, appoggiata sulla ringhiera, riporto lo sguardo su ciò che sarà la mia città per i prossimi sei mesi.
Uno spettacolo, vista da quassù.
Ma come si suol dire, "niente è come sembra", e qualcosa mi dice che i miei guai potrebbero non essere ancora terminati.
//Spazio autrice//
Ciao a tutti!
Izzy sembra sempre più pensierosa e cinica, più si rende conto di ciò che la circonda e più sembra non essere del tutto convinta. Le passerà? Deciderà di mollare tutto e tornare alla sua vecchia vita?
Al prossimo capitolo e un bacione a tutti quanti! 💋
-Beatrice
STAI LEGGENDO
|| Inferno occasionale, Paradiso assicurato ||
Teen FictionMi chiamo Isabella Ferrani, ma coloro che mi conoscono da tanto tempo ormai sono abituati a chiamarmi "Bella", ho da un po' passato i 19 anni e, se devo essere diretta, i miei genitori sono morti. Successe tre anni fa, non c'è mai stato un giorno in...